Agosto-settembre 2020

Anno LXXVI - N.8-9
COVER RIT AGO-SETT 2020

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Area riservata

Il pastore teosofo
V. Cerceo 1

La teosofia, il Karma e noi
E. Vescia 2

Il lato nascosto degli incontri di gruppo
C.W. Leadbeater 7

Le Strade Alte
B. del Boca 11

Dalle Forme Intermedie all’Oscurazione
D. Fayenz 13

Al di là delle ceneri
P. Giovetti 17

H.P. Blavatsky nell’Indostan
V. Cerceo 21

Relazione del Segretario Generale giugno 2019/maggio 2020
22

Ordine Teosofico di servizio
30

Pagine dalla letteratura teosofica
32

Testi per l’intuizione [LIVIII]
33

Processo di autotrasformazione – novità editoriale E.T.I.
34

Segnalazioni
35

Recensioni
37

Dai Gruppi
37

Il pastore teosofo

Calascio è una piccola località di alta montagna nella zona del Gran Sasso, in provincia dell’Aquila, ed è qui che sono nato e cresciuto. Fino agli anni ‘60 viveva a Calascio un vecchio pastore, Michele Leone, cui i paesani avevano attribuito, come era abitudine, un soprannome di cui non saprei spiegare l’origine: “Sdommena”. Emigrato negli Stati Uniti d’America, dove aveva fatto il minatore, una volta tornato nel paese natio era diventato pastore, finché aveva potuto, perché di anni ormai ne aveva tanti.
Michele Leone, in un paese che allora era estremamente arretrato dal punto di vista culturale, leggeva molto e scriveva versi di difficile comprensione sia in italiano sia in inglese. Tra la meraviglia di tutti a 75 anni d’età aveva persino cominciato a studiare il latino. A volte si fermava a parlare con noi ragazzi, ma per poco tempo, perché alle nostre domande sulle sue letture sorrideva e bonariamente non rispondeva.
Lasciai anch’io il paese e, alcuni anni dopo, di ritorno per le ferie estive, seppi che era morto. Chiesi alla figlia se avesse lasciato qualcosa di scritto ma questa mi risposte che le carte che avevano trovato erano state bruciate. E i libri? Ne aveva molti ma i figli li avevano portati all’Aquila e venduti a un rigattiere. “Erano vecchi – disse la figlia – e tutti scritti in ‘americano’”. Tre, però, li avevano conservati: erano gli ultimi che il padre aveva tenuto sul comodino nella fase finale della sua vita, e gli eredi non avevano avuto il coraggio di separarsene. Me li mostrò: erano vecchissimi, in inglese e tutti di un autore a me ignoto, H.P. Blavatsky. Il titolo di un volume fu per me l’occasione per provare a decifrare questa lingua straniera che in quel periodo avevo iniziato a studiare: si trattava de La Dottrina Segreta. Ciò all’epoca non mi disse nulla; solo molti anni più tardi avrei dato a quel nome e a quel testo un significato ben diverso.

Vincenzo Cerceo

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

Notizie da Adyar durante il lockdown
Dal 23 marzo scorso anche l’India è sottoposta a misure restrittive per limitare i contagi da Covid-19. Ad Adyar la chiusura era già stata anticipata di un paio di settimane, per proteggere il centinaio di residenti e lo staff.
Da quel momento in avanti non è più stato possibile accedere al campus e anche i progetti di ristrutturazione – come, ad esempio, quelli alle Leadbeater Chambers - che davano lavoro a più di quaranta artigiani, sono stati sospesi.
Per quanto riguarda lo staff, residente e non, a tutti è stato comunque garantito lo stipendio, date le difficili condizioni finanziarie in cui molti di essi già versavano.
Nei mesi scorsi il giardino di fronte all’edificio del Quartier Generale Internazionale è stato totalmente rinnovato, grazie ad una generosa donazione che comprendeva non solo i fondi necessari ma anche una consulenza tecnica specializzata e un giardiniere che se ne prenderà cura.
Anche tutti gli istituti di formazione presenti all’interno del campus – l’Olcott Memorial Higher Secondary School, l’Adyar Theosophical Academy (ATA), il Training Vocational Centre e il Social Welfare Centre – hanno sospeso i loro corsi in presenza; l’ATA ha continuato le sue attività ricorrendo alle lezioni online.
Il governo del Tamil Nadu ha requisito dieci aule del l’Olcott Memorial Higher Secondary School per farne un centro di quarantena per il Covid-19.
La buona notizia è che, al 1° luglio 2020, nessun residente o componente dello staff è risultato positivo al c.d. “coronavirus”.

Dal Covid 19 ad un Patto con la Terra
Mentre l’epidemia del Covid 19 sembra allentare la presa in alcuni Paesi, come l’Italia, ci sono altre parti del mondo in una condizione di grave sofferenza, come ad esempio il Brasile, l’India, la Russia, gli USA. È una situazione che colpisce soprattutto gli “ultimi”, i poveri, gli emarginati.
Quando un Paese soffre, quando una Comunità soffre, quando un individuo soffre, questa sofferenza appartiene a tutta l’umanità e a ciascuno di noi. Proprio per questo qualsiasi cosa possiamo fare individualmente sul piano del servizio rappresenta un quid che riverbera la sua positività sull’umanità intera.
Il pericolo, anche in caso di pandemia, è quello dell’indifferenza.
Ci sono poi delle singolari coincidenze. Pare che la diffusione iniziale del virus abbia a che fare con la distruzione di habitat, con un’alimentazione a base di consumo di animali selvaggi.
I mattatoi poi (vedi il caso tedesco di Gütersloh e quello americano di Smithfield) diventano i luoghi principe dei nuovi focolai, quasi a testimoniare che la sofferenza degli animali (e anche quella degli esseri umani che spesso sono costretti dalla povertà a lavorare in questi luoghi) non può essere una causa produttrice di armonia e buona salute.
In tutta evidenza scontiamo la mancanza di un patto armonico con la Madre Terra, la cui sottoscrizione appare urgente e indifferibile.

La Società Teosofica in America contro il razzismo
La Società Teosofica Americana, a seguito dei terribili eventi a sfondo razziale che hanno turbato gli Stati Uniti in queste settimane ha voluto testimoniare, con un messaggio sulla prima pagina del sito internet, la sua ferma adesione ai principi di fratellanza e uguaglianza.
Queste le inequivocabili parole dei teosofi americani: “La Società Teosofica in America è contro tutte le forme di ingiustizia e di razzismo sin dalla sua fondazione alla fine del 1800. Gli eventi delle scorse settimane hanno richiamato l’attenzione sulle continue violenze verso la gente di colore e sul sistematico razzismo che pervade il nostro Paese.
Come organizzazione che difende l’Unità al di sopra e al di là di tutto, la Società Teosofica in America si schiera per la tolleranza e l’amore, oltre ogni intolleranza e odio. Siamo solidali con quanti promuovono quel cambiamento che condurrà alla fine dell’ineguaglianza e del razzismo sistematico.
Gli insegnamenti della Teosofia ci incoraggiano all’ascolto reciproco, ad intraprendere il difficile dialogo su razzismo e ingiustizia sistematica e ad osservare con profonda attenzione i nostri possibili condizionamenti, che potrebbero inavvertitamente creare divisioni e ingiustizie.
Solo l’ascolto reciproco, il mutuo apprendimento e la comune crescita ci permetteranno di vedere più realmente e di comprendere la nostra fondamentale Unità”.
Una presa di posizione che, in un momento così caotico e preoccupante, conferisce chiarezza e incisività all’azione delle persone di buona volontà.

“Le esperienze ai confini della vita” una conferenza del dott. Enrico Facco
Il tema della morte e quello delle esperienze ai confini della vita è sempre stato centrale nella riflessione filosofica, teosofica ed umana. Le cronache di oggi non fanno altro che riportarlo al centro dell’attenzione.
Proprio per questo proponiamo l’ascolto dell’interessante conferenza, titolata “Le esperienze ai confini della vita” tenuta dal dott. Enrico Facco presso la sede della Società Teosofica Italiana di Vicenza il 21 aprile del 2018. Il relatore è presentato dal prof. Enrico Stagni, Presidente del Gruppo Teosofico di Vicenza.
Il Dr. Enrico Facco, è professore di Anestesiologia e Rianimazione presso l'Università di Padova; è inoltre specialista in Neurologia ed esperto di terapia del dolore, agopuntura e ipnosi clinica. Ha condotto numerose ricerche sul coma, sullo stato vegetativo persistente, sulla morte cerebrale, sulla valutazione e terapia delle cefalee, del dolore cronico e dell’ansia preoperatoria. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Link: https://www.youtube.com/watch?v=6JPg32QBfwY&feature=emb_title.

“Murder most foul” un inedito di Bob Dylan
Questo strano periodo che tutti costringe a una sorta di quarantena collettiva ci ha regalato, dopo otto anni, una canzone inedita di Bob Dylan, artista che ha segnato i gusti musicali di più generazioni.
Si tratta di un brano di 17 minuti, “Murder most foul”, presente in tutte le principali piattaforme, che parla dell’omicidio di J.F. Kennedy, il Presidente degli Stati Uniti assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. È stato questo uno degli eventi più tragici della storia americana, un accadimento che ha svelato anche aspetti ambigui e per certi versi oscuri degli USA.
Dylan tratta il tema in modo forte, quasi rabbioso, sottolineando che l’evento è comunque vivo nella memoria collettiva americana.
Bob Dylan (all’anagrafe Robert Zimmerman), poeta oltre che musicista, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 2016, ha così twittato per presentare l’inedita canzone: “Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa e che potreste trovare interessante. State al sicuro, siate scrupolosi e che Dio sia con voi”.

Comprendere la realtà attraverso la comparazione.
Il Secondo Scopo della Società Teosofica è quello che fa riferimento allo studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze. Il metodo comparativo permette di cogliere analogie e collegamenti e permette di approfondire la ricerca di quell’Antica Saggezza che si esprime attraverso le culture degli esseri umani, diverse sì, ma sostenute e collegate fra loro da leggi universali.
Questo approccio permette, fra l’altro, di cogliere la bellezza e la profondità dei testi religiosi delle diverse tradizioni, come nel caso di questo frammento della Devi Upanisad, quando alla domanda “Grande Dea, chi sei Tu?”, Ella rispose:
“Essenzialmente io sono Brahman [l’Assoluto].
Da me ha avuto origine il mondo, che comprende
Prakriti [la sostanza materiale]
E Purusha [la coscienza cosmica],
il Vuoto e il Pieno.
Sono beatitudine e non beatitudine.
Sono conoscenza e ignoranza.
Sono i cinque elementi,
e anche ciò che è diverso dai cinque elementi.
Sono i panchabutha [cinque elementi grossolani]
E i tanmatra [cinque elementi sottili].
Sono il mondo intero,
Sono i Veda e ciò che è diverso dai Veda.
Sono lo sconosciuto.
Sotto e sopra e intorno, sono io.

Recensioni

La Rivista “L’Età dell’Acquario”
Nel 1970 due teosofi, il prof. Bernardino del Boca e l’editore Edoardo Bresci, dettero vita alla Rivista “L’Età dell’Acquario”, che sarebbe uscita con cadenza bimestrale fino all’inizio degli Anni Duemila.
Il compito dichiarato era quello “di chiamare a raccolta tutti gli uomini che si sentono spinti ad operare per l’avvento del nuovo piano di coscienza, a cercare ed a facilitare quei contatti che permettono lo sviluppo dell’intuizione, la sperimentazione dei “fuochi puri”, quella dei “ponti telepatici” e tutto ciò che –ampliando la visione dell’attuale dimensione umana- ci permetterà di diventare i distruttori delle cause della paura, dell’ignoranza, dell’egoismo e della sofferenza”.
Gli oltre 130 numeri di questa rivista rappresentano una eccezionale raccolta di contributi spirituali ma anche una testimonianza della varietà del vivere e delle sue forme.
Fin dal primo numero Bernardino del Boca, che ne era il direttore, chiarisce che “In buona parte questa rivista è scritta per essere “intuita” e le parole vi sono usate per andare oltre la mente; infatti gli articoli principali sono stati riscritti usando la psicotematica”.
Come nei numeri successivi all’articolo per così dire “di fondo” di Bernardino del Boca ed alla rubrica “La Voce degli Zoit” fanno seguito vari articoli collegati fra loro dal fil rouge rappresentato da una spiritualità aperta alle “altre realtà”, forte e solidale nella Fratellanza di ispirazione teosofica, mai banale, mai mercantile ma sempre rispettosa dell’altro, della poesia e dell’incanto della vita. Le pagine finali di questa rivista erano dedicate al “Notiziario delle Strade Alte”, che riportava notizie, informazioni considerazioni su iniziative, organizzazioni etc da ogni parte del mondo. Una vera e propria miniera in grado ancor oggi di farci comprendere la ricchezza e la varietà delle esperienze umane.
Negli archivi della Fondazione Bernardino del Boca sono ancora presenti numeri di questa straordinario contributo al Bello ed al Buono: LINK alla Fondazione Bernardino del Boca.

Gente di poca fede
Segnaliamo il volume del sociologo Franco Garelli, recentemente pubblicato da Il Mulino con il titolo “Gente di poca fede – Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio”.
In un articolo titolato “Dio in Italia c’è ancora. Più sperato che creduto”, pubblicato nell’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera del 15 marzo scorso, Marco Ventura così sintetizza il contenuto dell’opera: “Una ricerca condotta da Franco Garelli mostra che il calo delle pratiche di culto non si traduce nella fine della fede. Emerge piuttosto una religiosità diversa, più incerta e per molti versi contraddittoria ma forse proprio per questo più viva”.
Lo studio conferma che anche nel nostro Paese la crisi è soprattutto quella delle istituzioni religiose, piuttosto che quella della religiosità. Conclude Marco Ventura: “Si crede in un Dio ‘più sperato che creduto’, un Dio ‘altamente intermittente che sovente si eclissa e talvolta riappare’. Si sperimenta un avvicendarsi di maggioranze e minoranze, di cattolicesimo ‘stanco’, ‘discontinuo’, ‘identitario’. Ancor più cambia l’approccio alla verità: anche se non manca chi ancora aderisce a una fede ‘esclusiva’, si diffonde un ‘credere relativo’ condizionato dalla coesistenza di fedi diverse, e fa addirittura breccia ‘la domanda di una religione universale’”.
Nei processi di cambiamento evidenziati dal saggio di Garelli si intravedono elementi ispirati dal dubbio e dall’esigenza di un diverso approccio alla dimensione religiosa; sono elementi potenzialmente positivi e che possono far risaltare l’importanza della Fratellanza Universale senza distinzioni.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Agosto-settembre 2020

Anno LXXVI - N.8-9
COVER RIT AGO-SETT 2020

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Il pastore teosofo
V. Cerceo 1

La teosofia, il Karma e noi
E. Vescia 2

Il lato nascosto degli incontri di gruppo
C.W. Leadbeater 7

Le Strade Alte
B. del Boca 11

Dalle Forme Intermedie all’Oscurazione
D. Fayenz 13

Al di là delle ceneri
P. Giovetti 17

H.P. Blavatsky nell’Indostan
V. Cerceo 21

Relazione del Segretario Generale giugno 2019/maggio 2020
22

Ordine Teosofico di servizio
30

Pagine dalla letteratura teosofica
32

Testi per l’intuizione [LIVIII]
33

Processo di autotrasformazione – novità editoriale E.T.I.
34

Segnalazioni
35

Recensioni
37

Dai Gruppi
37

Il pastore teosofo

Calascio è una piccola località di alta montagna nella zona del Gran Sasso, in provincia dell’Aquila, ed è qui che sono nato e cresciuto. Fino agli anni ‘60 viveva a Calascio un vecchio pastore, Michele Leone, cui i paesani avevano attribuito, come era abitudine, un soprannome di cui non saprei spiegare l’origine: “Sdommena”. Emigrato negli Stati Uniti d’America, dove aveva fatto il minatore, una volta tornato nel paese natio era diventato pastore, finché aveva potuto, perché di anni ormai ne aveva tanti.
Michele Leone, in un paese che allora era estremamente arretrato dal punto di vista culturale, leggeva molto e scriveva versi di difficile comprensione sia in italiano sia in inglese. Tra la meraviglia di tutti a 75 anni d’età aveva persino cominciato a studiare il latino. A volte si fermava a parlare con noi ragazzi, ma per poco tempo, perché alle nostre domande sulle sue letture sorrideva e bonariamente non rispondeva.
Lasciai anch’io il paese e, alcuni anni dopo, di ritorno per le ferie estive, seppi che era morto. Chiesi alla figlia se avesse lasciato qualcosa di scritto ma questa mi risposte che le carte che avevano trovato erano state bruciate. E i libri? Ne aveva molti ma i figli li avevano portati all’Aquila e venduti a un rigattiere. “Erano vecchi – disse la figlia – e tutti scritti in ‘americano’”. Tre, però, li avevano conservati: erano gli ultimi che il padre aveva tenuto sul comodino nella fase finale della sua vita, e gli eredi non avevano avuto il coraggio di separarsene. Me li mostrò: erano vecchissimi, in inglese e tutti di un autore a me ignoto, H.P. Blavatsky. Il titolo di un volume fu per me l’occasione per provare a decifrare questa lingua straniera che in quel periodo avevo iniziato a studiare: si trattava de La Dottrina Segreta. Ciò all’epoca non mi disse nulla; solo molti anni più tardi avrei dato a quel nome e a quel testo un significato ben diverso.

Vincenzo Cerceo

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

Notizie da Adyar durante il lockdown
Dal 23 marzo scorso anche l’India è sottoposta a misure restrittive per limitare i contagi da Covid-19. Ad Adyar la chiusura era già stata anticipata di un paio di settimane, per proteggere il centinaio di residenti e lo staff.
Da quel momento in avanti non è più stato possibile accedere al campus e anche i progetti di ristrutturazione – come, ad esempio, quelli alle Leadbeater Chambers - che davano lavoro a più di quaranta artigiani, sono stati sospesi.
Per quanto riguarda lo staff, residente e non, a tutti è stato comunque garantito lo stipendio, date le difficili condizioni finanziarie in cui molti di essi già versavano.
Nei mesi scorsi il giardino di fronte all’edificio del Quartier Generale Internazionale è stato totalmente rinnovato, grazie ad una generosa donazione che comprendeva non solo i fondi necessari ma anche una consulenza tecnica specializzata e un giardiniere che se ne prenderà cura.
Anche tutti gli istituti di formazione presenti all’interno del campus – l’Olcott Memorial Higher Secondary School, l’Adyar Theosophical Academy (ATA), il Training Vocational Centre e il Social Welfare Centre – hanno sospeso i loro corsi in presenza; l’ATA ha continuato le sue attività ricorrendo alle lezioni online.
Il governo del Tamil Nadu ha requisito dieci aule del l’Olcott Memorial Higher Secondary School per farne un centro di quarantena per il Covid-19.
La buona notizia è che, al 1° luglio 2020, nessun residente o componente dello staff è risultato positivo al c.d. “coronavirus”.

Dal Covid 19 ad un Patto con la Terra
Mentre l’epidemia del Covid 19 sembra allentare la presa in alcuni Paesi, come l’Italia, ci sono altre parti del mondo in una condizione di grave sofferenza, come ad esempio il Brasile, l’India, la Russia, gli USA. È una situazione che colpisce soprattutto gli “ultimi”, i poveri, gli emarginati.
Quando un Paese soffre, quando una Comunità soffre, quando un individuo soffre, questa sofferenza appartiene a tutta l’umanità e a ciascuno di noi. Proprio per questo qualsiasi cosa possiamo fare individualmente sul piano del servizio rappresenta un quid che riverbera la sua positività sull’umanità intera.
Il pericolo, anche in caso di pandemia, è quello dell’indifferenza.
Ci sono poi delle singolari coincidenze. Pare che la diffusione iniziale del virus abbia a che fare con la distruzione di habitat, con un’alimentazione a base di consumo di animali selvaggi.
I mattatoi poi (vedi il caso tedesco di Gütersloh e quello americano di Smithfield) diventano i luoghi principe dei nuovi focolai, quasi a testimoniare che la sofferenza degli animali (e anche quella degli esseri umani che spesso sono costretti dalla povertà a lavorare in questi luoghi) non può essere una causa produttrice di armonia e buona salute.
In tutta evidenza scontiamo la mancanza di un patto armonico con la Madre Terra, la cui sottoscrizione appare urgente e indifferibile.

La Società Teosofica in America contro il razzismo
La Società Teosofica Americana, a seguito dei terribili eventi a sfondo razziale che hanno turbato gli Stati Uniti in queste settimane ha voluto testimoniare, con un messaggio sulla prima pagina del sito internet, la sua ferma adesione ai principi di fratellanza e uguaglianza.
Queste le inequivocabili parole dei teosofi americani: “La Società Teosofica in America è contro tutte le forme di ingiustizia e di razzismo sin dalla sua fondazione alla fine del 1800. Gli eventi delle scorse settimane hanno richiamato l’attenzione sulle continue violenze verso la gente di colore e sul sistematico razzismo che pervade il nostro Paese.
Come organizzazione che difende l’Unità al di sopra e al di là di tutto, la Società Teosofica in America si schiera per la tolleranza e l’amore, oltre ogni intolleranza e odio. Siamo solidali con quanti promuovono quel cambiamento che condurrà alla fine dell’ineguaglianza e del razzismo sistematico.
Gli insegnamenti della Teosofia ci incoraggiano all’ascolto reciproco, ad intraprendere il difficile dialogo su razzismo e ingiustizia sistematica e ad osservare con profonda attenzione i nostri possibili condizionamenti, che potrebbero inavvertitamente creare divisioni e ingiustizie.
Solo l’ascolto reciproco, il mutuo apprendimento e la comune crescita ci permetteranno di vedere più realmente e di comprendere la nostra fondamentale Unità”.
Una presa di posizione che, in un momento così caotico e preoccupante, conferisce chiarezza e incisività all’azione delle persone di buona volontà.

“Le esperienze ai confini della vita” una conferenza del dott. Enrico Facco
Il tema della morte e quello delle esperienze ai confini della vita è sempre stato centrale nella riflessione filosofica, teosofica ed umana. Le cronache di oggi non fanno altro che riportarlo al centro dell’attenzione.
Proprio per questo proponiamo l’ascolto dell’interessante conferenza, titolata “Le esperienze ai confini della vita” tenuta dal dott. Enrico Facco presso la sede della Società Teosofica Italiana di Vicenza il 21 aprile del 2018. Il relatore è presentato dal prof. Enrico Stagni, Presidente del Gruppo Teosofico di Vicenza.
Il Dr. Enrico Facco, è professore di Anestesiologia e Rianimazione presso l'Università di Padova; è inoltre specialista in Neurologia ed esperto di terapia del dolore, agopuntura e ipnosi clinica. Ha condotto numerose ricerche sul coma, sullo stato vegetativo persistente, sulla morte cerebrale, sulla valutazione e terapia delle cefalee, del dolore cronico e dell’ansia preoperatoria. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Link: https://www.youtube.com/watch?v=6JPg32QBfwY&feature=emb_title.

“Murder most foul” un inedito di Bob Dylan
Questo strano periodo che tutti costringe a una sorta di quarantena collettiva ci ha regalato, dopo otto anni, una canzone inedita di Bob Dylan, artista che ha segnato i gusti musicali di più generazioni.
Si tratta di un brano di 17 minuti, “Murder most foul”, presente in tutte le principali piattaforme, che parla dell’omicidio di J.F. Kennedy, il Presidente degli Stati Uniti assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. È stato questo uno degli eventi più tragici della storia americana, un accadimento che ha svelato anche aspetti ambigui e per certi versi oscuri degli USA.
Dylan tratta il tema in modo forte, quasi rabbioso, sottolineando che l’evento è comunque vivo nella memoria collettiva americana.
Bob Dylan (all’anagrafe Robert Zimmerman), poeta oltre che musicista, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 2016, ha così twittato per presentare l’inedita canzone: “Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa e che potreste trovare interessante. State al sicuro, siate scrupolosi e che Dio sia con voi”.

Comprendere la realtà attraverso la comparazione.
Il Secondo Scopo della Società Teosofica è quello che fa riferimento allo studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze. Il metodo comparativo permette di cogliere analogie e collegamenti e permette di approfondire la ricerca di quell’Antica Saggezza che si esprime attraverso le culture degli esseri umani, diverse sì, ma sostenute e collegate fra loro da leggi universali.
Questo approccio permette, fra l’altro, di cogliere la bellezza e la profondità dei testi religiosi delle diverse tradizioni, come nel caso di questo frammento della Devi Upanisad, quando alla domanda “Grande Dea, chi sei Tu?”, Ella rispose:
“Essenzialmente io sono Brahman [l’Assoluto].
Da me ha avuto origine il mondo, che comprende
Prakriti [la sostanza materiale]
E Purusha [la coscienza cosmica],
il Vuoto e il Pieno.
Sono beatitudine e non beatitudine.
Sono conoscenza e ignoranza.
Sono i cinque elementi,
e anche ciò che è diverso dai cinque elementi.
Sono i panchabutha [cinque elementi grossolani]
E i tanmatra [cinque elementi sottili].
Sono il mondo intero,
Sono i Veda e ciò che è diverso dai Veda.
Sono lo sconosciuto.
Sotto e sopra e intorno, sono io.

Recensioni

La Rivista “L’Età dell’Acquario”
Nel 1970 due teosofi, il prof. Bernardino del Boca e l’editore Edoardo Bresci, dettero vita alla Rivista “L’Età dell’Acquario”, che sarebbe uscita con cadenza bimestrale fino all’inizio degli Anni Duemila.
Il compito dichiarato era quello “di chiamare a raccolta tutti gli uomini che si sentono spinti ad operare per l’avvento del nuovo piano di coscienza, a cercare ed a facilitare quei contatti che permettono lo sviluppo dell’intuizione, la sperimentazione dei “fuochi puri”, quella dei “ponti telepatici” e tutto ciò che –ampliando la visione dell’attuale dimensione umana- ci permetterà di diventare i distruttori delle cause della paura, dell’ignoranza, dell’egoismo e della sofferenza”.
Gli oltre 130 numeri di questa rivista rappresentano una eccezionale raccolta di contributi spirituali ma anche una testimonianza della varietà del vivere e delle sue forme.
Fin dal primo numero Bernardino del Boca, che ne era il direttore, chiarisce che “In buona parte questa rivista è scritta per essere “intuita” e le parole vi sono usate per andare oltre la mente; infatti gli articoli principali sono stati riscritti usando la psicotematica”.
Come nei numeri successivi all’articolo per così dire “di fondo” di Bernardino del Boca ed alla rubrica “La Voce degli Zoit” fanno seguito vari articoli collegati fra loro dal fil rouge rappresentato da una spiritualità aperta alle “altre realtà”, forte e solidale nella Fratellanza di ispirazione teosofica, mai banale, mai mercantile ma sempre rispettosa dell’altro, della poesia e dell’incanto della vita. Le pagine finali di questa rivista erano dedicate al “Notiziario delle Strade Alte”, che riportava notizie, informazioni considerazioni su iniziative, organizzazioni etc da ogni parte del mondo. Una vera e propria miniera in grado ancor oggi di farci comprendere la ricchezza e la varietà delle esperienze umane.
Negli archivi della Fondazione Bernardino del Boca sono ancora presenti numeri di questa straordinario contributo al Bello ed al Buono: LINK alla Fondazione Bernardino del Boca.

Gente di poca fede
Segnaliamo il volume del sociologo Franco Garelli, recentemente pubblicato da Il Mulino con il titolo “Gente di poca fede – Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio”.
In un articolo titolato “Dio in Italia c’è ancora. Più sperato che creduto”, pubblicato nell’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera del 15 marzo scorso, Marco Ventura così sintetizza il contenuto dell’opera: “Una ricerca condotta da Franco Garelli mostra che il calo delle pratiche di culto non si traduce nella fine della fede. Emerge piuttosto una religiosità diversa, più incerta e per molti versi contraddittoria ma forse proprio per questo più viva”.
Lo studio conferma che anche nel nostro Paese la crisi è soprattutto quella delle istituzioni religiose, piuttosto che quella della religiosità. Conclude Marco Ventura: “Si crede in un Dio ‘più sperato che creduto’, un Dio ‘altamente intermittente che sovente si eclissa e talvolta riappare’. Si sperimenta un avvicendarsi di maggioranze e minoranze, di cattolicesimo ‘stanco’, ‘discontinuo’, ‘identitario’. Ancor più cambia l’approccio alla verità: anche se non manca chi ancora aderisce a una fede ‘esclusiva’, si diffonde un ‘credere relativo’ condizionato dalla coesistenza di fedi diverse, e fa addirittura breccia ‘la domanda di una religione universale’”.
Nei processi di cambiamento evidenziati dal saggio di Garelli si intravedono elementi ispirati dal dubbio e dall’esigenza di un diverso approccio alla dimensione religiosa; sono elementi potenzialmente positivi e che possono far risaltare l’importanza della Fratellanza Universale senza distinzioni.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.