Il mese di dicembre culmina nel solstizio d'inverno, celebrato fin dall'antichità come simbolo del Sol Invictus, dove la luce riafferma il proprio potere dopo il buio. Questo evento rappresenta un momento fondante del ciclo cosmico, un “respiro dell'universo” che ci ricorda l'eterno alternarsi di luce e ombra, movimento e quiete. Accettare questi cicli naturali apre alla consapevolezza dell'impermanenza, della vacuità buddhista e dell'eterno ritorno.
La simbologia del Natale si lega profondamente al solstizio, affermando la speranza e la manifestazione del principio cristico: la piena consapevolezza. L'emozione del Presepe e dell'albero si carica di questo sentire potente. Il Natale è un tempo di riconciliazione, superamento degli opposti, perdono e rinnovamento interiore, al di là delle differenze calendariali.
Nel momento solstiziale, il potenziale positivo che è in noi trova forza per armonizzare i frammenti della vita. Sotto l'albero illuminato, i doni sono l'accettazione e la comprensione che l'Amore è la forza più grande e potente.
L'Amore, espressione del principio spirituale in ogni essere e in tutta la Natura, ci porta oltre il piccolo ego e la dimensione dell'avere.
Il solstizio d'inverno e il Natale ci aprono alla possibilità della consapevolezza. Ritroviamo così l'infinito nel finito, la luce nella notte, l'eterno nel presente. È un'epifania dell'anima che attira verso la luce, oltre la leggenda.