Il tempo non esiste
“Il tempo non esiste. Lo sostiene la fisica”: con questo titolo il quotidiano on line Affari Italiani.it–Libero.it ha dato ampio spazio, alla vigilia del nuovo anno, alle tesi del fisico britannico Julian Barbour, uno dei maggiori esponenti dell’idea della fisica senza tempo, tema di grande fascino e interesse per i ricercatori spirituali. I “ribelli” che si oppongono alla teoria del Big Bang hanno come obbiettivo quello di affrontare il concetto di tempo; sono filosofi tanto quanto cosmologi, insoddisfatti dalla teoria del Big Bang, indifferenti alla teoria delle stringhe e non convinti dal multiverso. Julian Barbour è uno di questi ribelli – ed è così profondamente convinto della sua ipotesi da aver ripudiato l’intero mondo accademico. Ha pubblicato nel 1999 il libro “La fine del tempo”. La soluzione di Julian Barbour al problema del tempo applicato alla fisica e alla cosmologia è tanto chiaro quanto radicale: afferma infatti che il tempo, semplicemente, non esiste. “Se provate a tenere il tempo in una mano, vi scivolerà sempre tra le dita”, afferma Barbour. “Le persone sono convinte che il tempo sia lì, ma non lo si può afferrare e penso che non sia possibile trattenerlo semplicemente perché non c’è”. Barbour parla con un disarmante fascino inglese, rivelando una ferrea risolutezza ed una profonda fiducia nella propria teoria; la sua prospettiva estrema deriva da anni ed anni di studi approfonditi sia nel campo della fisica classica che quantistica. Tempo fa Isaac Newton pensava al tempo come ad un fiume che scorre ovunque con la stessa portata; Einstein cambiò questa visione unificando spazio e tempo in un’unica entità in quattro dimensioni, ma anch’egli fallì nel tentativo di contrastare la visione del tempo come unità di misura delle trasformazioni del mondo che ci circonda. Secondo quanto dichiarato da Barbour la questione deve essere affrontata da una prospettiva completamente diversa; è, cioè, necessario pensare che siano i cambiamenti a creare l’illusione dello scorrere del tempo e non viceversa. Rievocando il fantasma di Parmenide, Barbour percepisce ogni singolo attimo nel suo insieme, come entità a sé stante, reale e completa. Chiama questi momenti gli “Adesso”. “Mentre viviamo ci muoviamo in una successione di Adesso”, afferma Barbour e la domanda da porsi è: “Cosa sono queste entità?” Secondo lo studioso ogni Adesso è una combinazione di tutti gli elementi dell’Universo. “Abbiamo la forte impressione che ogni cosa abbia una posizione definita in relazione con qualcos’altro e il mio scopo è quello di riuscire a prescindere da tutto ciò che non possiamo vedere (direttamente o indirettamente) e accettare semplicemente l’idea che esistano molte situazioni coesistenti nello stesso momento. Ci sono semplicemente gli Adesso, niente di più e niente di meno”.