Il Paradiso Terrestre di Dante

Il Paradiso Terrestre di Dante
La casa editrice Jupiter ha pubblicato il volume “Il Paradiso Terrestre di Dante” di Silvana Silvagni - compianta Segretaria del Gruppo Teosofico “Roberto Assagioli” di Roma - e Gian Maria Molli.
Si tratta di un commento integrale letterale-anagogico dei Canti XXVII-XXXIII del Purgatorio tratti da “La Divina Commedia” del grande Dante Alighieri.
A prescindere dalla sua altissima poesia e dalla molteplicità sconfinata dei suoi significati, il Paradiso Terrestre può essere considerato un poema del tutto compiuto, estraibile dal contesto (una sorta di isola) e, nello stesso tempo, un passaggio obbligato (un ponte) che collega i mondi della colpa e dell’espiazione alla luce celeste. È tale la sua importanza che il cistercense Robert John afferma nel suo saggio “Dante templare”: “Non esitiamo a definirlo addirittura il cardine della ‘Divina Commedia’”.
Queste le parole conclusive del saggio di Silvagni e Molli: “Ma quanta differenza di significato fra le ‘stelle’ dell’Inferno, indicate nel senso fisico, dunque letterale e queste ‘stelle’, allegoria dei Cieli del Paradiso, e il senso anagogico dell’ultimo sublime verso della Commedia: ‘l’amor che muove il sole e l’altre stelle’, che comprende l’universo intero, i beati che lo abitano e tutto ciò che si muove spinto dal motore inesauribile dell’Amore”.