Adyar Day
Il 17 febbraio è una ricorrenza importante in ambito teosofico; vuoi perché questa fu la data, nel 1903, del passaggio al di là del velo della materia dell’allora presidente della Società Teosofica, Coll. Olcott; vuoi perché anche Jiddu Krishnamurti abbandonò il corpo fisico un 17 febbraio (1985). E l’elenco delle ricorrenze si potrebbe ancora allungare, a partire dal 17 febbraio 1600 quando il rogo di Campo dei Fiori a Roma spense la voce libera di Giordano Bruno.
Nella Società Teosofica il 17 febbraio viene oggi ricordato come l’Adyar Day.
Questa caratterizzazione fu proposta in ambito americano nel 1923 da Dora e Fritz Kunz, per poi essere ripresa da Madame de Manziarly nel 1925. Annie Besant dal 1926 ufficializzò l’Adyar Day, che continua ad essere un momento in cui tutti i componenti della Società Teosofica si collegano idealmente con questo luogo, che rappresenta non solo la storia più viva della Società Teosofica, ma anche la sua unità e la sua fraterna armonia.
Adyar oggi non è più un sobborgo isolato di Madras come era un tempo, ma fa ormai parte integrante di una grande città com’è ora Chennai (il nuovo nome di Madras). La sede della S.T. è una sorta di immenso spazio verde ed armonico nel cuore di un tessuto urbano in rapido cambiamento ed attraversato da fiumi di auto e moto. Eppure quando si varcano i cancelli del Quartier Generale della S.T. si ha come la sensazione di entrare in una realtà diversa, dove prevalgono l’armonia della natura, ricca e variegata nelle sue forme di espressione, il silenzio ed una sorta di sospensione spazio temporale” che apre nuove possibilità di introspezione e di ricerca interiore.
Con ogni probabilità oggi i componenti della Società Teosofica e tutti gli Uomini di Buona Volontà sono chiamati ad un salto di qualità nella loro azione. Nel tempo presente, per effetto di crisi economiche e politiche e delle tante disarmonie che paiono compromettere un sereno futuro all’umanità, si va affermando un pessimismo diffuso, un facile catastrofismo, una sorta di appannamento dei sogni. E’ proprio nel qui ed ora invece che l’essere umano deve affermare la sua fiducia nei confronti della vita, meglio approfondendo il significato di karma ed evoluzione, ma aprendo anche la propria mente ai benefici influssi della “via del cuore”.
Da questo mix di equilibrio e di serena visione dei percorsi possibili, alta si può levare la visione di armonia e di bellezza, a beneficio di tutta l’umanità. C’è oggi troppa attenzione a ciò che differenzia, rispetto a ciò che invece unisce. Ecco perché gli esseri umani possono trovare nel principio della Fratellanza Universale senza distinzioni la via sicura verso la consapevolezza.
Nella Società Teosofica il 17 febbraio viene oggi ricordato come l’Adyar Day.
Questa caratterizzazione fu proposta in ambito americano nel 1923 da Dora e Fritz Kunz, per poi essere ripresa da Madame de Manziarly nel 1925. Annie Besant dal 1926 ufficializzò l’Adyar Day, che continua ad essere un momento in cui tutti i componenti della Società Teosofica si collegano idealmente con questo luogo, che rappresenta non solo la storia più viva della Società Teosofica, ma anche la sua unità e la sua fraterna armonia.
Adyar oggi non è più un sobborgo isolato di Madras come era un tempo, ma fa ormai parte integrante di una grande città com’è ora Chennai (il nuovo nome di Madras). La sede della S.T. è una sorta di immenso spazio verde ed armonico nel cuore di un tessuto urbano in rapido cambiamento ed attraversato da fiumi di auto e moto. Eppure quando si varcano i cancelli del Quartier Generale della S.T. si ha come la sensazione di entrare in una realtà diversa, dove prevalgono l’armonia della natura, ricca e variegata nelle sue forme di espressione, il silenzio ed una sorta di sospensione spazio temporale” che apre nuove possibilità di introspezione e di ricerca interiore.
Con ogni probabilità oggi i componenti della Società Teosofica e tutti gli Uomini di Buona Volontà sono chiamati ad un salto di qualità nella loro azione. Nel tempo presente, per effetto di crisi economiche e politiche e delle tante disarmonie che paiono compromettere un sereno futuro all’umanità, si va affermando un pessimismo diffuso, un facile catastrofismo, una sorta di appannamento dei sogni. E’ proprio nel qui ed ora invece che l’essere umano deve affermare la sua fiducia nei confronti della vita, meglio approfondendo il significato di karma ed evoluzione, ma aprendo anche la propria mente ai benefici influssi della “via del cuore”.
Da questo mix di equilibrio e di serena visione dei percorsi possibili, alta si può levare la visione di armonia e di bellezza, a beneficio di tutta l’umanità. C’è oggi troppa attenzione a ciò che differenzia, rispetto a ciò che invece unisce. Ecco perché gli esseri umani possono trovare nel principio della Fratellanza Universale senza distinzioni la via sicura verso la consapevolezza.