Studio sul paesaggio: iniziativa della Fondazione Benetton con David George Haskell

Studio sul paesaggio
La XX edizione delle Giornate internazionali di studio sul paesaggio, l’evento che costituisce il principale momento di riflessione e confronto pubblico sulle linee di ricerca della Fondazione Benetton, si è svolto a Treviso nei giorni 22 e 23 febbraio 2024 sul tema “L’esperienza del silenzio e del suono nel paesaggio”. Il programma, curato da Luigi Latini (direttore della Fondazione Benetton e docente di Architettura del Paesaggio all’Università Iuav di Venezia) e Simonetta Zanon (responsabile ricerche e progetti paesaggio della Fondazione Benetton), è stato preceduto, venerdì 16 febbraio, dalla conferenza online di anteprima “Suoni fragili e selvaggi. Ascoltare oltre la superficie” con il biologo David George Haskell. Haskell è uno studioso delle foreste e dei suoni della natura e l’autore del volume “Il canto degli alberi”, pubblicato in Italia da Einaudi nel 2018.
Proprio per presentare quest’opera egli scriveva: “Per i greci di Omero, kleos, la fama, era fatta di canti. Le vibrazioni nell’aria racchiudevano la misura e la memoria della vita di ognuno. Ascoltare, dunque, significava apprendere ciò che è durevole. Ho prestato orecchio agli alberi, in cerca del kleos ecologico. Non ho trovato eroi, singoli individui intorno cui intrecciare la storia, bensì ricordi vivi di alberi, raccontati dai loro canti che parlano di una vita comunitaria, di una rete di relazioni. Noi esseri umani partecipiamo a questa conversazione, come parenti di sangue, membri incarnati di questa comunità. Ascoltare, dunque, equivale a sentire le nostre voci e quelle della nostra famiglia.
Ogni capitolo di questo libro è dedicato al canto di un particolare albero: la fisicità del suono, le storie che danno vita a tale suono, e le nostre reazioni emotive, fisiche e mentali. Gran parte di questo canto si svolge al di sotto della superficie acustica. Ascoltare, dunque, significa appoggiare uno stetoscopio sull’epidermide di un paesaggio, e sentire cosa si agita lì sotto”.
Da ricordare che in epoche non sospette (Anni ‘90 del Novecento) Laura Silingardi e Tiziano Franceschi portavano avanti una sperimentazione, molto apprezzata nell’ambito della Società Teosofica Italiana e concretamente sperimentata dal Gruppo Teosofico di Vicenza, proprio su “La musica delle piante”.