“Resto qui” di Marco Balzano

Resto qui di Marco Balzano
In “Resto qui”, edito da Einaudi, Marco Balzano dà voce alla figura determinata e caparbia di Trina, che racconta in prima persona a sua figlia, da tempo lontana, gli anni tragici del fascismo e del nazismo e quelli dell’immediato dopoguerra.
L’ambiente è quello di Curon, un piccolo paese del Sudtirolo, dove gli abitanti reagiscono alle imposizioni del regime fascista fuggendo spesso al Nord e dove assistono impotenti allo sfregio dell’ambiente naturale e del mondo degli affetti in seguito alla costruzione di una diga che sommerge campi e masi.
Resta la “parola” e Trina restituisce vita alla Storia dolorosa di quegli anni, alle voci, attese, delusioni, alle rinnovate speranze della sua gente, che ha tentato invano di coinvolgere autorità politiche e religiose nella strenua difesa del proprio territorio, ma dove ancora una volta vede prevalere cinico l’interesse economico.
La Storia di Curon è radicata nel campanile che galleggia solitario nelle acque della diga e nelle “parole” di Trina la quale, nonostante tutto, va avanti, “l’unica direzione concessa. Altrimenti Dio ci avrebbe messo gli occhi di lato. Come i pesci”.