Perché Madame Blavatsky non ha bisogno di essere riabilitata

Madame Blavatsky
Di tanto in tanto l’attenzione di qualche giornalista o di qualche scrittore viene attratta dalla vita e dalle opere di Helena Petrovna Blavastky (1831-1891), la principale fondatrice della Società Teosofica.
In alcuni casi la valutazione di Madame Blavatsky è positiva (e questo non fa notizia) in altri prevalentemente negativa. Ed è questo il caso dell’articolo di Francesco Borgonovo nel numero del 6 marzo di “Panorama”, un articolo che non aggiunge nulla alle maldicenze di cui Blavatsky è stata vittima nel tempo e che, in fondo, non riesce nemmeno a comprimerne la figura. L’autore infatti riconosce che: “Helena Petrovna Blavstky è all’origine dell’innamoramento dell’Occidente per l’esotico, l’occulto, l’India come miraggio” e che “Anche se ha goduto di pessima stampa […] la sua influenza è stata più profonda di quanto siamo disposti a riconoscere. Forse, alla fine, ha vinto lei”.
La difesa di Madame Blavatsky e la valorizzazione del suo pensiero e della sua opera da parte della Società Teosofica non sono la conseguenza di un atto dovuto ma nascono dalla profonda convinzione del valore di questa donna che ha dato tutta se stessa per affermare i valori della Fratellanza Universale senza distinzioni e della necessità di uno studio comparato delle religioni delle filosofie e delle scienze La vita di H.P.B. è stata una testimonianza positiva e le sue opere meritano ancor oggi di essere studiate perché ci svelano la dimensione spirituale della vita e le potenzialità creative dell’essere umano.
La vita e l’opera di Madame Blavastky meritano di essere indagate con onestà intellettuale.

Per approfondire:
Biografia di Helena Petrovna Blavatsky