La nuova umanità dell’intuizione

La nuova umanità dell’intuizione
Il 12 gennaio scorso è stato presentato a Padova il testo di C. Jinarajadasa “La nuova umanità dell’intuizione”, curato dal prof. Luigi Antonio Macrì e pubblicato dal Gruppo Editoriale Bonanno di Acireale.
Alla serata, introdotta dal prof. Daniele Nigris, epistemologo e sociologo dell’Università di Padova, era presente il curatore, che ha avuto modo di illustrare i contenuti di un testo, pubblicato nel 1938 dalla Theosophical Publishing House di Adyar (Chennai, India) e per certi versi anticipatore dei grandi temi del dibattito culturale e spirituale dei decenni successivi.
Curuppumullage Janarajadasa (1875-1953), scrittore e orientalista singalise, è stato Presidente della Società Teosofica fra il 1945 e il 1953. In questa sua opera, dopo aver illustrato sinteticamente la situazione economica e sociale del suo tempo, si sofferma sul ruolo della scienza, della teosofia, della bellezza, delle religioni, della filantropia e della libera muratoria. Il tutto per delineare i tratti di una cultura che valorizza l’importanza dell’intuizione e l’aspetto educativo dei bambini, condizioni queste essenziali per la costruzione di “uomini nuovi”, anche grazie alla conoscenza messa a disposizione a giganti dell’educazione quali Pestolozzi, Froebel e Maria Montessori.
Scrive Jinarajadasa: “Ciò di cui abbiamo bisogno non sono nuovi schemi, ma nuovi uomini. Abbiamo bisogno di uomini che affrontino tutti i problemi in un modo nuovo. Devono essere uomini che rappresentano un nuovo tipo di umanità, l’umanità dell’intuizione”.