Glossario

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DIALETTICA

 
(Fil.) - L'arte di ragionare con stringenti argomentazioni, o con sottigliezza. Aristone la raffigurava simbolicamente con un ragno, ad indicare la tela artificiosa che si può tessere con il ragionamento. Altri la raffigurano con la zanzara, per il modo subdolo di posarsi e pungere. Altri ancora con una mano stretta in pugno per indicare il modo stringente e breve con cui gli argomenti debbono essere portati. Zenone la simboleggiava con la paglia, per dire che il giusto pensiero ha un peso, mentre la dialettica è futile e leggera.

DIAMANTE

 
(Eso.) - Dal greco "adamao", non domabile, come dire non frantumabile per la sua durezza. Il pontefice degli Ebrei lo portava sul petto, al centro di un ornamento d'oro a forma di stella; al termine dei sacrifici, per consultare il Dio, egli alzava le mani al cielo, guardava l'ornamento ed interrogava Dio su ciò di cui voleva una risposta. Se il diamante brillava, la risposta era fausta, se diventava di colore rosso era segno di morte, se rimaneva inalterato i desideri sarebbero stati insoddisfatti.

DIAMETRO

 
(Eso.) - La corda passante per il centro di un cerchio, il doppio del raggio, la corda massima. Il segmento che partendo da un qualsiasi punto della circonferenza raggiunge il punto opposto dopo essere passato per il centro. Quando con un cerchio, o uno zero, si simbolizza il Tutto, o il Nulla assoluto, il diametro di questa figura rappresenta il Dio manifestato. Se il diametro si trova isolato in un cerchio, rappresenta la Natura femminile, il primo Mondo ideale, generato da sè ed impregnato da sè. Esso si riferisce anche alla Razza Radice primitiva. Il doppio diametro ad angolo retto, o croce, è il simbolo di maschio-femmina, separati e caduti nella generazione. Il Cerchio è il Pensiero, il Diametro è il Verbo, la loro unione è la Vita.

DIANA

 
(Mit.) - Divinità italica e romana, probabilmente Artemide Orthia giunta in Italia con gli Etruschi. La radice del nome si rifà a dius, giorno, o divius. Si riconnette ai nomi Iuppiter e Zeus, riportandoci così alla sfera della luminosità e da qui il collegamento con la Luna. Era infatti chiamata anche Luna o Febea in cielo, Diana in terra ed Ecate nell'Inferno. Aveva ancora molti altri soprannomi a seconda dei luoghi dove era venerata. Era creduta Dea della castità ed aveva un tale senso della vergogna che, un giorno, vista da Atteone mentre prendeva il bagno, lo cambiò in cervo affinchè non potesse raccontarlo. Aveva un seguito di bellissime ninfe, caste come lei, ma pare che in segreto amasse il pastore Endimione che andava a trovare di notte. Grande cacciatrice, abitava la selva assieme ai suoi cani. Satiri, Fauni, Driadi, ecc. celebravano feste in suo onore. Veniva rappresentata come una Ninfa in abiti succinti, stivaletti rossi, capelli sparsi e graziosamente annodati con un velo, una mezzaluna in testa, su un carro tirato da due cervette, armata di arco e con faretra piena di frecce. Protettrice delle donne, con Giunone assistente ai parti, regnava nel mondo dei boschi e sovraintendeva alla vita delle fiere. Nel Lazio, il suo luogo di culto principale era nel bosco di Ariccia, presso il Lago di Nemi ( Vedere in proposito il "Ramo d'Oro" di Frazier ). In qualche modo è connessa anche con il mondo servile, quando assume il concetto di straniero, estraneo, lontananza, diversità. Talvolta è stata associata a figure divine femminili delle religioni orientali. Essa è la Luna, Ilitia, Artemide soccorritrice, la più casta e pura delle vergini. Come Iside, Soma, Sin, è una madre della nostra Terra. Il suo simbolo come Regina del Cielo era la luna crescente, o Argha.

DIANCECHT

 
(Sca.) - Presso i Celti insulari era considerato il Dio della medicina; per tale motivo fu spesso identificato con l'Apollo del Romani. Egli è colui che, dopo la prima battaglia di Mag Tured, fabbricò la mano d'argento a Nuadu, dandogli la possibilità di riconquistare il regno. Aiutò i Tuatha di Dannan durante la battaglia contro i Fomore. Dian Cecht ha il potere di far risorgere i morti caduti in battaglia.

DIANOIA

 
(Gr.) - Lo stesso che 'Logos'. L'eterna sorgente del pensiero, l'"ideazione divina", che è la radice di ogni pensiero. (Vedi "Ennoia"). È la traslitterazione del termine greco usato da Aristotele per indicare il sapere discorsivo, che i singoli noemi compone e dispone nei giudizi e nelle argomentazioni. Nella filosofia greca designava la conoscenza razionale discorsiva. È la facoltà di sviluppare con processi razionali determinate premesse fino alle necessarie conclusioni. Democrito la sosteneva come conoscenza autentica rispetto alla conoscenza sensibile, Platone la identificava con la conoscenza matematica e la collocava fra l'opinione e la intelligenza intuitiva. Per Aristotele è la conoscenza scientifica deduttiva.

DIAVOLO

 
(Rel.) - Nome derivato dal greco Dia-bolos che significa calunnioso, mordace, a sua volta derivato dal verbo Dia-ballo che significa separare, disunire, illudere, abbindolare. Equivale all'ebraico satan, che significa avversario, accusatore e viene dato agli angeli reprobi, soprattutto al loro capo, cacciati dal cielo perchè pretendevano di essere uguali a Dio. È il nemico di Dio e degli uomini, Satana, il capo dei ribelli, il grande protagonista del Paradiso Perduto di Milton. Nell'Apocalisse viene chiamato dragone, serpente antico, colui che inganna il mondo intero. Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del Diavolo. Altri fanno derivare il nome da Evil --> D'Evil --> Diavolo; i pareri su di esso sono molti discordi. Per alcuni è il più bello dei Figli di Dio e di tutti gli Arcangeli, per la Chiesa Cattolica è l'avversario di Dio, per Eliphas Levi è l'Umanità, o meglio la Luce Astrale. La Chiesa romana lo inventò per combattere la sua guerra al Manicheismo. In tutti i paesi del mondo il Diavolo viene presentato come un mostro, nero per i bianchi, bianco per i neri. Il Cristianesimo lo rappresenta con forma umana ricoperta di lungo pelo, ali di pipistrello, artigli ai piedi ed alle mani, coda e corna, munito di forcone ed uncino per tormentare i dannati, e di catene per incatenarli. Gli animali sotto le cui forme esso si presenta prevalentemente agli uomini sono il Becco, perchè ha le corna, il Corvo perchè è nero, il Pipistrello per le sue ali, il Drago perchè animale dotato di fuoco, la Volpe per la sua astuzia, il Serpente perchè tentò Eva, il Rospo per le sue sembianze rivoltanti. I colori del diavolo sono quattro : fulvo, nero, rosso e verde. La demonologia era largamente sviluppata nell'antico Oriente e specialmente in Babilonia dove era connessa con la magia, i cui riti ed esorcismi erano interpretati come modi di liberazione dai demoni, o comunque rapporto con essi per motivi diversi. L'Antico Testamento si ricollega a questi precedenti e presenta i demoni come origine dei mali e delle pene che colpiscono l'uomo. Nello stesso tempo, però, essi sono sottoposti a Dio che li usa come Ministri o suoi delegati nel somministrare le punizioni ai dannati. Il Nuovo Testamento prosegue sulla stessa strada e fonda la dottrina di Gesù come lotta contro Satana ed il suo regno. Non è difficile individuare nella religione cristiana la grande difficoltà nel gestire questa figura; tutta la letteratura neotestamentaria e patristica tende a posizionare il maligno in un quadro che giustifichi la funzione salvifica di Gesù, ed è attuale l'impegno dei pontefici romani nell'affermare l'effettiva esistenza dei demoni come realtà personali, non essendo possibile alcuna giustificazione all'esistenza di una Chiesa militante senza avversari da combattere.

DICE

 
(Gr.) - Figlia di Giove e di Temi, personificazione della giustizia, era considerata una delle ore. Sua figlia era Esichia, la tranquillità dello spirito.

DICEMBRE

 
(Eso.) - Mese consacrato anticamente a Saturno, in onore del quale si celebravano i Saturnali. Il giorno in cui ha luogo in questo mese il solstizio d'inverno fu celebrato da quasi tutti i popoli antichi con grande solennità quale giorno della nascita del Sole. I Persiani festeggiavano la nascita di Mitra, gli Egiziani quella di Osiride, i Greci quella di Ercole, i popoli del Nord chiamavano la notte che precede il solstizio la "madre di tutte le notti". Nel Medioevo si personificava il mese di Dicembre con un uomo che uccide un porco. L'attributo di questo mese è una torcia, quale simbolo della breve durata dei suoi giorni.

DICERION

 
(Rel.) - Candelabro a due bracci, ognuno dei quali porta un cero acceso. Nella liturgia di Costantinopoli, viene usato dal vescovo per impartire la benedizione al popolo.
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