Tecnofeudalesimo

Tecnofeulalesimo
Questo è il titolo dell’ultimo libro di Yanis Varoufakis, economista greco che fu, per un breve lasso di tempo, anche ministro dell’economia del suo Paese, dimessosi poi per non piegarsi all’austerità imposta dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Unione Europea e dalla BCE.
Il libro porta il sottotitolo emblematico “Cosa ha ucciso il capitalismo” ed è pubblicato dalla casa editrice “La nave di Teseo”.
Al di là delle idee politiche dell’autore, che si autodefinisce “marxista libertario”, il testo sostiene una tesi che merita di essere approfondita. Per Varoufakis infatti, come ha espresso in occasione dell’intervista rilasciata a Maurizio Ferrera per “La Lettura”, “Negli ultimi due decenni il capitalismo si è progressivamente trasformato, soprattutto grazie alla tecnologia digitale. Continua a produrre merci ma il suo ruolo principale è quello di modificare e controllare i comportamenti delle persone, intrappolandole dentro nuovi feudi virtuali (come Amazon o Instagram), dai quali estrarre rendite sempre più ingenti”.
La transizione in atto viene suddivisa in quattro fasi, ciascuna rappresentata da altrettante figure: a) Don Draper (personaggio della serie televisiva Mad Men), è una persona eccentrica ma che ha il dono di trasformare qualsiasi prodotto in un oggetto di desiderio da parte di tutti i consumatori; b) il Minotauro, che si ricollega direttamente al mito classico, rappresenta quanto accaduto negli USA, con la crescente attrazione di beni e servizi prodotto altrove e di capitali finanziari esteri per alimentare Wall Street. L’investimento in borsa vale ora 750 trilioni di dollari, una vera e propria follia; c) Alexa (il devoto assistente virtuale) da parte sua simboleggia il potere del cloud, dei motori di ricerca e delle app, capaci di apprendere tramite algoritmi alimentati dalle informazioni che vengono loro continuamente fornite; d) i cloudisti invece sono i proprietari delle nuove reti cloud come Amazon, Google, Alibaba etc. Per Varoufakis “come gli antichi feudatari, si sono impadroniti di un bene comune, internet, spezzettandolo in vari spazi virtuali (i nuovi feudi) da cui traggono rendite gigantesche”.
Per superare queste problematiche del tempo presente Varoufakis propone una sorta di tecno democrazia in cui le decisioni sarebbero prese da gruppi di cittadini e di lavoratori estratti casualmente a sorte. Indispensabile sarebbe anche una grande mobilitazione contro il cloud, servendosi del cloud stesso, astenendosi ad esempio dall’utilizzarlo.
Chiaramente il fascino della parte analitica lascia il posto, nel lettore, all’incertezza e ai dubbi che suscitano le proposte di soluzione. La questione di fondo - che Varoufakis non sfiora nemmeno - è che senza una presa di coscienza degli Esseri Umani sul piano spirituale e dell’essere non potremo mai avere un futuro di giustizia, di pace e di amore per tutta l’umanità.