L’esperanto: una lingua per la pace e per la fratellanza

Torino Arte e Teosofia
Dal 30 luglio al 5 agosto Torino ospita il “108° Universala Kongreso de Esperanto”. Più di duemila esperantisti, provenienti da 67 Paesi, si riuniscono per il congresso annuale, in un clima ricco di armonia e condivisione.
Molte le iniziative in programma, con incontri, approfondimenti, dibattiti, spettacoli e gite culturali e nella natura.
L’esperanto, conosciuto nel mondo da più di due milioni di persone, è una lingua internazionale creata dal medico polacco Ludwik Zamenhof con lo scopo di favorire la comunicazione e il dialogo fra le varie comunità linguistiche.
È una lingua facile da imparare e che ha solo 16 regole fondamentali. Tutti i sostantivi finiscono in “o”, tutti gli aggettivi in “a”, tutti gli avverbi in “e”, tutti gli infiniti in “i”.
La parola esperanto si ricollega alla speranza e e il colore dominante del movimento esperantista è il verde.
Non può sfuggire il significato anche simbolico di questa lingua, che rappresenta una concreta applicazione dello spirito di fratellanza e di unione fra le genti. A Torino, ad esempio, parteciperà una piccola rappresentanza sia di persone russe sia di persone ucraine e non manca il dialogo fra loro.
L’esperanto è la lingua della fratellanza e della pace e proprio per questo va vista con simpatia, nella speranza che possa tornare a diffondersi fra gli uomini di buona volontà.
La foto di Fabio Fistarol su Unsplash