I miei eroi

I miei eroi
La nave di Teseo ha recentemente pubblicato “I miei eroi” di Pierluigi Battista.
Si tratta di un tributo e di un riconoscimento al valore di tre grandi intellettuali del Novecento che non si sono mai fatti catalogare conformisticamente, esercitando invece la forza del libero pensiero.
Stiamo parlando di Hannah Arendt, Albert Camus e George Orwell.
Segnaliamo a proposito di questo libro il notevole articolo di Antonio Polito, pubblicato nel Corriere della Sera di domenica 10 settembre con il titolo “Gli irregolari del Novecento”.
I tre intellettuali sono stati capaci di percorrere, concretamente, la via del non allineamento in una fase storica in cui il pensiero dominante richiedeva l’adesione a questa o quella ideologia. Il libro di Battista è ricco di episodi esemplificativi e di citazioni importanti, come quella di Albert Camus che, a proposito del conflitto algerino dirà: “Voglio lottare per la giustizia. Non per la punizione degli uni e la vendetta degli altri”. Di Hannah Arendt, ebrea e profuga tedesca, viene ricordato come nel suo “Origine del totalitarismo” mise sullo stesso piano il nazismo e il comunismo. Orwell invece ebbe la forza di andare a combattere nella guerra civile spagnola da solo, senza aderire a formazioni politiche.
Gli eroi di Pierluigi Battista non sono consegnati ad una sorta di agiografia ma di loro vengono anche messe in rilievo le contraddizioni e i limiti, evidenziandone così pienamente la dimensione umana.
Per l’autore “la lezione dei miei tre eroi culturali è il rispetto degli esseri umani nella loro concretezza e non come materiale da sacrificare nel nome di un fine superiore”.