I limiti e il fallimento sono da elogiare?

I limiti e il fallimento sono da elogiare
Il mondo in cui viviamo è legato al successo, al conseguimento di risultati sempre più performanti. Nemmeno i cicli vitali sono accettati e si vorrebbe vivere sempre più a lungo, superando persino i limiti che ci suggerisce la natura.
Il filosofo Costica Bradatan va contro corrente e si spinge a fare un elogio del limite e del fallimento.
Intervistato da Federica Colonna per l’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera afferma: “Se vogliamo progredire spiritualmente dobbiamo prima saperci vedere nella nostra nuda condizione. Non guariamo se non riconosciamo di essere malati e bisognosi di cure”. Per Bradatan solo se prendiamo coscienza dei nostri limiti e dei fallimenti possiamo progredire spiritualmente e distaccarci da un sistema insostenibile.
Ben lungi da indicare facili rimedi, il filosofo romeno-americano ricorda che “Ognuno deve scoprire la propria [ricetta]. Per questo dobbiamo prima trovare noi stessi e possiamo farlo solo nella solitudine, nell’intimità, quando ci ritiriamo dal mondo per quanto provvisoriamente, anche procedendo a tentoni”.
Per quanto riguarda i maestri di umiltà di oggi Bradatan osserva: “Immagino che, se esistono, vivano in silenzio, solitudine e invisibilità”.