25 marzo 2024 - Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri

25 marzo 2024 - Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri
Un articolo di giornale di qualche anno fa, scritto da G. Galetto e dedicato a Dante, era curiosamente titolato “Participio presente”. L’autore si interrogava sull’attualità della “Divina Commedia” e concludeva: “Di Dante non possiamo, non dobbiamo fare a meno”, nonostante “chi è immerso nella selva oscura di questo presente sembri poco interessato a scorgere vette illuminate”.
Il richiamo è accorato e stimolante: l’eroico, il catartico viaggio di Dante dovrebbe diventare il nostro percorso individuale, così da renderci conto che le dimensioni “ultraterrene” sono in realtà “terrene”. Dovremmo essere “quali fioretti dal notturno gelo / chinati e chiusi, poi che ‘l sol li imbianca/ si drizzan tutti aperti in loro stelo” (Inferno, II, vv. 127-129), pronti ad avvicinarci a “li versi strani” e destinati solo a chi legge “con intelletto d’amore”.
La parola “amore” può fare da fil rouge e accompagnarci nella nostra lettura. L’assenza di tale sentimento caratterizza la “perduta gente” della prima Cantica della commedia, l’Inferno.
Il Purgatorio trasuda di “amore” che non dura, che vorrebbe essere per sempre ma non ci riesce.
Finalmente il Paradiso, sede dell’”Amore” che tutti desideriamo, quello eterno, quello che vince la morte dell’anima, quello che può vincere la morte già adesso, in questa vita, purché lo vogliamo.
È “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”, come recita l’ultimo verso della Commedia.