Glossario

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PALEONTOLOGIA

 
(Geo.) - Parte della storia naturale, che tratta degli esseri organizzati, che hanno popolato anticamente la Terra, dei quali si trovano avanzi fossili.

PALEOZOICA

 
(Geo.) - Detta anche Era Primaria, si colloca dopo l'Archeozoica e prima della Mesozoica, datata a circa 350 milioni di anni or sono. L'esoterismo ipotizza che in quel periodo esistessero grandi terre emerse sia nell'Oceano Pacifico che in quello Atlantico. Ciò, fra l'altro, giustificherebbe alcune corrispondenze fra la flora degli Stati Uniti e quella Europea, ed anche con quella dell'Asia sud orientale.

PALGRAVE Gilford

 
(Ing.) - Londra 1826, Montevideo 1888. Datosi alla vita militare, la abbandonò nel 1853 per entrare nella Compagnia di Gesù. Inviato in Siria, attraversò l'Arabia fino al Golfo Persico; di questo viaggio scrisse una relazione di grande interesse etnografico. Tornato in patria, abbandonò la Compagnia di Gesù ed ottenne incarichi diplomatici che esplicò in varie missioni condotte in Abissinia, Turchia, Siam, Uruguay.

PALI

 
- Forma arcaica di linguaggio medio-indù, appartenente alla famiglia indoeuropea. In questa lingua è redatto il Canone Buddhista del Tipitaka, nell'80 circa a.C., ma il pali era già in uso fin da prima. Spesso viene identificato con l'antica lingua di Magadha, che precedette il più raffinato Sanscrito; ma recentemente si è portati a pensare che il magadhi sia antecedente al pali. Le Scritture Buddhiste sono tutte scritte in lingua pali.

PALILIE

 
(Lat.) - Feste che si celebravano nell'antica Roma il 21 di Aprile in onore della Dea Pale, tutrice dei pastori, da qualcuno chiamata anche Parilie (dal latino pario=partorisco) perchè le si offrivano sacrifici per il parto del bestiame. Il 21 Aprile era anche il giorno in cui Romolo aveva iniziato i lavori per costruire la città, ed allora le feste erano anche in onore dei natali di Roma. Esse avevano inizio con pubblica purificazione a mezzo di fuoco e fumo, per ottenere il quale si usavano: il sangue del cavallo di Ottobre (stillato dalla coda del cavallo sacrificato a Marte nel mese di Ottobre, conservato religiosamente dalle Vestali), le ceneri dei vitelli sacrificati a Cerere più i gusci delle fave. Si aspergeva il popolo con acqua, si lavavano le mani nell'acqua di fonte, si beveva latte mescolato con mosto. A sera, nettate le stalle, lavate ed ornate le bestie, i pastori partecipavano alla festa assieme alle loro greggi. Si sacrificavano focacce, miglio, latte, e si finiva con una preghiera a Pale. Aveva allora inizio la parte allegra della festa, dando fuoco a mucchi di fieno e di strame, con suono di tamburelli e flauti, durante i quali si provvedeva ad una nuova purificazione delle greggi. La festa si concludeva con un lauto banchetto alla aria aperta cui partecipava il popolo seduto per terra, innaffiando il vitto con abbondanti libagioni. Questa festa contiene una serie innumerevoli di significati che vanno dalla celebrazione del risveglio della natura, alla fecondità, alla liberazione dalla stagione invernale, ecc.

PALINGENESI

 
(Gr.) - Dal greco "palin"=di nuove e "genesis"= generazione : rinascita, rinnovamento, rigenerazione. È sinonimo di evoluzione e fu usato per la prima volta dagli Stoici per indicare il rinnovamento del mondo dopo la conflagrazione periodica. Ma il concetto che vuole significare, e che rientra nell'ambito religioso, appartiene più all'orfismo ed al pitagorismo. Inteso come trasformazione, sottintende una nuova nascita con nuove caratteristiche e nuove proprietà. Può significare anche rinascita o reincarnazione, rinnovamento morale (nei Misteri era la morte e la rinascita), rinnovamento cosmico. In Eraclito, palingenesi è una visione della realtà assoggettata al divenire perpetuo; nell'Antico Testamento, il termine indica il ritorno degli esuli e la ricostruzione della città santa, mentre in senso escatologico indica la riedificazione definitiva di Gerusalemme e la chiamata attorno ad essa di tutte le nazioni; nel Nuovo Testamento, palingenesi è la nuova situazione che si verificherà all'avvento del Regno di Dio, non in una visione ciclica, bensì come assetto definitivo. San Paolo dice che la palingenesi del cristiano è il battesimo.

PALK

 
(Cor.) - Presso i Coreani è il Dio Sole, ma è anche Luce e simbolo del bene.

PALLADE

 
(Gr.) - Nome che i Greci davano a Minerva. A questo nome si collega il Palladio, statua di Minerva che a Troia discese dal cielo assieme ad Abarite, mentre a quest'ultima si stava costruendo il tempio. Minerva aveva una lancia in mano che agitava di tanto in tanto, muovendo anche gli occhi. L'oracolo assicurò che la città non sarebbe mai stata presa, fino a quando la statua fosse rimasta al suo posto. Quando i Greci assediarono Troia, Diomede ed Ulisse, passando attraverso un sotterraneo, la portarono via. Ciò provocò l'inizio della caduta della città.

PALLIO

 
(Rel.) - Ornamento pontificale proprio dei Papi che lo portano sopra i loro abiti pontificali. Era già in uso presso i Greci e, sembra, che da esso, i Romani abbiano derivato la toga. Il pallio è tessuto con la lana di due agnelli bianchi benedetti a Roma nella chiesa di S.Agnese, nel giorno in cui si festeggia la santa, e poi custoditi in una casa religiosa fino al giorno di tosarli.

PALMA

 
(Sim.) - Pianta tropicale con foglie bislunghe a mò di spade, che produce datteri. Questo nome deriva da "dactyli" (dita), perchè i frutti nascono da rami disposti a ventaglio, come le dita di una mano. L'etimologia del nome "palma" è controversa, ma è certo il fatto che la pianta era venerata dagli antichi come simbolo di vittoria, poiché il suo legno è dotato di grande elasticità e resistenza. Un ramo di palma premiava gli atleti vittoriosi nelle gare sportive; da qui il detto "ottenere la palma", sottinteso "della vittoria". Ma essa ha anche altri significati. La troviamo in mano a Maria Vergine, a fianco dei martiri cristiani, nelle nozze come segno di androginia, come emblema della Palestina, sfrondata come segno di imminente danno, come simbolo dei religiosi cristiani, ecc.
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