Glossario

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NATIVISMO

 
(Fil.) - Detto anche Innatismo, designa qualsiasi concezione filosofica che ammette il carattere nativo, o innato, sussistente nell'uomo fin dalla nascita, di idee, attitudini, facoltà, qualità. Si oppone al sensismo ed all'empirismo, i quali sostengono il carattere acquisito delle nostre conoscenze. La forma più classica di nativismo è quella sostenuta da Platone che definiva le anime incapaci di acquisire conoscenza attraverso i sensi, per cui erano costrette a cercare nelle esistenze anteriori. Il nativismo ebbe una certa riedizione con Cartesio e Leibniz, ma fu combattuto aspramente da Kant.

NATIVO

 
(Soc.) - Termine che si riferisce quasi esclusivamente a persone ed ha il significato di "oriundo, originale". In altro senso, esso designa ciò che è del luogo, che è naturale.

NATURA

 
(Sc.) - In mitologia, la natura è rappresentata da una figura femminile il cui corpo è carico di mammelle. Con ciò si vuol dimostrare che tutto l'universo prende nutrimento dalla terra o, per meglio dire, dalla virtù occulta della Natura. Gli Egizi ritenevano che l'avvoltoio fosse il simbolo più verace della Natura dal momento che tali uccelli (secondo loro) erano tutte femmine e venivano fecondati dal vento Euro. D'altra parte anche la terra e gli alberi erano fecondati da un vento: Zefiro. I primi filosofi greci usarono questo nome con il significato di principio generativo delle cose soggette a nascita, accrescimento, corruzione e morte. Per Aristotele, la Natura è la sostanza di quelle cose che hanno un principio di movimento in sè stesse; ogni cosa, infatti, è caratterizzata da un principio immanente che la spinge alla realizzazione della propria esistenza. Anche gli Stoici ebbero della Natura un concetto finalistico, mentre gli Epicurei ne hanno una concezione meccanicistica e materialista. La visione del neoplatonici è totalmente diversa; nella processione delle ipostasi che dall'Uno, attraverso l'Intelletto e l'Anima, degrada verso la materia, intesa come puro non-essere, la Natura rappresenta l'Anima nella sua forma inferiore, perchè rivolta verso il non-essere stesso. Questa visione influenzò notevolmente il cristianesimo, che si preoccupò, soprattutto di distinguere Creatore da Creato, natura naturans (sostanza indifferenziata) da natura naturata (complesso degli esseri creati). La conciliazione fra aristotelismo e cristianesimo che si trova in Tommaso d'Aquino viene contestata dalla visione che il Rinascimento ha della Natura, attraverso la ripresa di motivi stoici ed ilozoici. Giordano Bruno, in particolare, elabora una teoria che porta Dio "mens insita omnibus", motore dell'universo infinito, dando giustificazione all'animismo ed alla magia. La Chiesa cattolica, piuttosto che spendere energie per bruciare le teorie di Bruno, preferisce bruciare l'autore ! La scienza moderna opera un mutamento radicale. Galileo dice che il libro della Natura è scritto in lingua matematica, Bacone afferma che "alla natura si comanda obbedendo", Hume nega le leggi naturali necessarie e si affida a regolarità empirico-fattuali. Per Kant, Natura è la totalità dei fenomeni causalisticamente connessi e necessitati, cercando una mediazione fra il dogmatismo dei razionalisti (Cartesio e Leibniz) e lo scetticismo di Hume. Sarà Schelling a tentare una filosofia della Natura, una riflessione che tenda a penetrare i significati profondi di essa e la ricerca di una verità speculativa. Per lui, Natura e Spirito sono due aspetti congruenti e paralleli dell'Assoluto; la prima è solo "spirito visibile". Goethe definisce la Natura "veste vivente della divinità", mentre per Hegel essa è "l'idea nella forma dell'essere altro", il regno della cieca necessità. Schopenhauer sostituisce l'opposizione natura-spirito con quella tra natura come apparenza e volontà come sostanza, Bergson la considera come il prodotto di uno "slancio vitale" e di una "evoluzione creatrice", finchè si arriva all'evoluzionismo darwiniano. Con l'indeterminismo di Heisemberg ha termine ogni riflessione filosofica autonoma sul concetto di "natura". Esotericamente, la Natura è l'Eterno Divenire sul piano manifestato. Ha sette aspetti: Spirituale o Divina, Psichica o Semidivina, Intellettuale, Passionale, Istintiva o Cognitiva, Semicorporea, Materiale o Fisica. Tutte queste forme della Natura evolvono e progrediscono ciclicamente, passando dall'una all'altra, seguendo un duplice processo: centrifugo e centripeto. In tal modo l'atomo cosmico passa dallo stato intangibile e senza forma, attraverso le varie nature, fino allo stato fisico e visibile, per risalire poi verso la meta finale, che raggiungerà solo attraverso i meriti e gli sforzi individuali. La Natura, in senso astratto, non può essere "incosciente", perchè è l'emanazione, un aspetto sul piano manifestato, della Coscienza Assoluta. Essa ha sette misteri, sette aspetti, sette linguaggi, ciascuno dei quali ha un suo particolare simbolismo. La Natura, quindi, può essere decifrata nel suo complesso, oppure in uno qualsiasi dei suoi aspetti particolari. Dice Pascal: "La Natura possiede perfezioni atte a dimostrare che essa è la immagine di Dio, e difetti atti a dimostrare che essa ne è solo l'immagine". L'Universo illusorio è la sommatoria della Natura e dello Spirito; l'analogia è la legge guida che può condurci attraverso i sentieri inestricabili della Natura, alla scoperta dei suoi misteri. Essa viene talvolta chiamata la Vergine del Mondo, quale madre santa di tutto ciò che è manifestato. Gli elementi del creato sono sette: Cosmico, Terreno, Minerale, Vegetale, Animale, Acqueo ed Umano. Ciascuno di essi è triplo (Spirituale, Psichico e Fisico) ed è governato da uno dei sette poteri del Logos. Secondo gli occultisti, la Natura fisica è un ammasso di svariate illusioni sul piano delle percezioni ingannevoli. Lo Spirito della Natura è la Luce Astrale, un'unità che crea e forma tutte le cose la quale, agendo attraverso lo strumento "uomo", può produrre effetti meravigliosi. Pan è il Dio della Natura ed il suo flauto a sette canne è l'emblema delle sette forze della Natura, nonché di tutto ciò che in essa è compreso e che ha struttura settenaria. I Creatori sono i poteri personificati della Natura. Cabalisticamente, il Tetragrammaton è uno con la Natura, ed è la serie exoterica degli Dei androgini che la presiedono. All'inizio, le prime forze conosciute della Natura erano sette ed altrettanto erano le proprietà ad essa assegnate: materia, coesione, fluidità, coagulazione, accumulazione, stabilità e divisione. E sette erano anche, secondo Boheme, le qualità particolari attraverso le quali questa Grande Madre operava tutte le cose: tre superiori (fuoco, luce e suono) e quattro inferiori (desiderio, amarezza, angoscia e sostanzialità). La Natura è regolata da leggi uniformi ed immutabili; in essa, nulla si perde ma tutto si trasforma ed evolve.

NATURA ASTRATTA

 
(Eso.) - Il Karma, la Grande Madre.

NATURA DIVINA

 
(Eso.) - Il Padre-Madre.

NATURA IDEALE

 
(Eso.) - Lo Spazio Astratto, nel quale ogni cosa dell'universo è generata, in modo misterioso ed invisibile. È il lato femminile del Potere procreatore della Natura.

NATURA MANIFESTATA

 
(Eso.) - È rappresentata dal Quadrato e dal Cubo, considerati la seconda figura geometrica, essendo il Triangolo la prima.

NATURA UMANA

 
(Eso.) - La natura in genere ha due forme principali: quella solare e quella lunare. La prima è considerata superiore, la seconda, estremamente variabile, è considerata inferiore. La natura umana, con le sue passioni e la sua volubilità, appartiene alla seconda.

NATURALISMO

 
(Fil.) - Categoria di interpretazione storiografica sotto la quale si classificano tutte quelle filosofie che non riconoscono l'esistenza di nessun'altra realtà se non quella naturale. A seconda del significato attribuito alla natura, si hanno diverse correnti di naturalismo; esso può riguardare la etica (edonismo e stoicismo), l'estetica, la pedagogia, il diritto, ecc.; in tutti i casi la natura è assunta come criterio del bene, del giusto, del vero. All'origine, le correnti naturalistiche erano due: il materialismo meccanicistico degli atomisti ed il panteismo vitalistico degli stoici; poi esso venne cancellato, prima dalla svalutazione che ne fecero i neoplatonici, poi dalla pseudocultura cristiana, che considerò le dottrine naturalistiche empie per eccellenza, negatrici dell'esistenza di Dio, del soprannaturale, della creazione, della rivelazione, dell'immortalità dell'anima, ecc. In età rinascimentale si ebbe un rifiorire delle teorie naturalistiche attraverso due filoni: quello panteistico-vitalistico (Telesio, Bruno, Campanella; poi Schelling e Goethe) e quello materialistico-meccanicistico (Hume ed il neo-empirismo). Il naturalismo etico, invece, fu ripreso da Hobbes, dagli Illuministi e dai Positivisti.

NATYASHASTRA

 
(San.) - "Trattato dell'arte drammatica e della danza", attribuito al mitico saggio Bharata e risalente circa all'inizio dell'era cristiana.
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