Glossario

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LE CLERC Jean

 
(Sv.) - Ginevra 1657, Amsterdam 1736. Teologo e scrittore arminiano, professore di ebraico e di filosofia ad Amsterdam, si dedicò alla critica biblica e storica.

LE COUTURIER Charles Henry

 
(Fr.) - Condè-sur-Noireau 1819, ???. Uomo saggio francese, di grande cultura, si laureò in scienze a Caen nel 1845, e successivamente a Parigi. Collaborò alla rivista "La scienza per tutti", al "Museo delle Scienze" ed al giornale di chimica "La colorazione industriale". Nel 1858 iniziò la sua opera più importante "Panorama dei Mondi", pubblicata a Parigi. Fu editore scientifico del giornale "Moniteur" ed autore, anche, di un lavoro sulla Luna in collaborazione con Chapuis.

LE PLONGEON

 
(???) - Ricercatore ed archeologo, assieme alla moglie condusse studi approfonditi sull'America Centrale. Scoprì il sepolcro del reale Kan Coh, a Cichen-Itza. Scrisse "Misteri sacri fra i Maya ed i Quichè 4500 anni fa" e cercò di provare che l'insegnamento esoterico degli Ariani e degli Egiziani era stato derivato da quello dei Maya.

LEBANON

 
(Eb.) - Una catena di montagne della Siria con alcuni resti dei giganteschi alberi di cedro, una foresta che una volta ne coronava le vette. La tradizione dice che da essa si ricavò il legno per la costruzione del Tempio di Re Salomone. (Vedi "Druzi").

LEBOR GABALA

 
(Sca.) - Testo celtico che narra eventi storici di questa popolazione, misti ad antichi miti. In esso vengono citate le due battaglie condotte dai Tuatha Dè Dannan - popolo di conquistatori, progenitori dei Celti insulari.

LECANOMANZIA

 
(Occ.) - Metodo di divinazione, già in uso presso i Babilonesi, praticato dagli antichi Greci, con un bacino di metallo nel quale si versavano e si agitavano liquidi diversi, per lo più acqua ed olio, per trarre dalla varietà dei loro movimenti ed incontri, indicazioni per il futuro.

LEDA

 
(Gr.) - Personaggio della mitologia greca classica, è detta figlia di Testio, re dell'Etolia, e di Euritemide. Sposò Tindareo, re di Sparta, dal quale ebbe i figli Timandra e Filonoe. Sedotta da Giove sotto forma di cigno, partorì due uova : da uno uscirono Polluce ed Elena, dall'altro Castore e Clitennestra. A questo punto la storia di Leda varia da paese a paese, a seconda dei fatti civili, religiosi od astronomici che sono stati associati alla leggenda. Alcuni identificano Leda con Nemesi, altri, avvalendosi del fatto che leda in greco significa anche talamo, danno a Leda il significato dell'arcano concepimento della generazione. L'identificazione con Nemesi, figlia della Giustizia e punitrice dei colpevoli, potrebbe far pensare che con Leda sorga l'istituzione del matrimonio, come nuova situazione sociale nella relazione fra i due sessi, sia sotto il profilo civile che sotto quello religioso. Omettendo la rozza interpretazione dei Romani e la semplicistica lettura astronomica, possiamo dire che nella leggenda di Leda si intravede una grossolana antropomorfizzazione del potere astratto e divino della Natura procreatrice. I suoi figli nascono da un uovo, ed è credenza di molti popoli che il primo uomo sia nato da un uovo. L'uovo è il simbolo più forte dell'origine della vita. L'unione di Leda nella stessa notte con un immortale (Giove) da cui nasce Polluce, ed un mortale (Tindareo) da cui nasce Castore, sta a significare la contemporanea presenza nell'uomo della parte mortale e di quella immortale. Ed il racconto può essere letto anche come simbolo della Terza Razza e della trasformazione avvenuta in essa, quando l'uomo-animale si è innalzato a Uomo-Dio.

LEFEVRE A.

 
(???) - Citato nella Dottrina Segreta quale autore di "Filosofia storica e critica".

LEGATURE

 
(Occ.) - Dal punto di vista magico, rappresentano lo stato di impotenza che si determina per via di qualche incantesimo. In alcuni decreti papali, ad esempio, si fa menzione di scioglimento di matrimoni ordinato a causa di impotenza dovuta a qualche maleficio. Per coloro che fanno legature o simili artifici la Chiesa di Roma prevede la scomunica.

LEGGE

 
(Fil.) - Regola di condotta o norma di giustizia che, se violata, comporta la punizione del colpevole. I presocratici applicarono questa nozione al cosmo, altri capovolsero il rapporto sottomettendo l'uomo alla legge divina che regge l'universo. Il cristianesimo porta l'idea di una legge eterna, immutabile, universale coincidente con la retta ragione conforme a natura. La legge è una norma secondo la quale sono regolate le azioni umane, sia che essa si manifesti spontaneamente nel comportamento dell'uomo, dettata dalla coscienza e dalla ragione, sia che si concreti in un formale atto di volontà espresso in termini precisi da organi competenti a ciò delegati. Può essere orale o scritta, positiva o naturale, divina od umana, formale o giuridica, ecc. Per gli Ebrei, la Legge è costituita dal Talmud e dal Pentateuco. Aristotele affermava l'esistenza di leggi naturali con valore cogente su tutta l'umanità. Con i Romani compare la nozione di "diritto naturale", una specie di legge di natura coincidente con la morale. S.Tommaso pone l'accento sulla divisione fra le leggi umane, o positive, e quelle divine, con una impostazione nettamente razionalistica. Occam, Lutero e Calvino opporranno al razionalismo tomistico, il volontarismo, ovvero un Legislatore per ogni legge. Nel nostro secolo, al giusnaturalismo è stato è stato opposto il positivismo giuridico, ovvero il riconoscimento che l'unico diritto esistente sia quello "valido" di fatto. Esistono moltissime leggi : da quella deduttiva a quella induttiva, dalla universale alla ciclica, da quella dell'evoluzione a quella delle razze, nonché tutte le leggi specifiche in campo scientifico. Mitologicamente, la Legge è una divinità allegorica, figlia di Temi e di Giove, rappresentata sotto sembianza di una giovane donna con uno scettro in mano. Gli Egiziani rappresentavano le leggi con foglie di fico, indicando in tal modo che esse nascondevano e coprivano il frutto, ossia lo spirito. Simboli della legge sono : il giogo (peso cui si è sottoposti), il libro (sul quale è scritta), la siepe (ripiegature ed avvolgimenti spesso presenti). Nel Cantico dei Cantici, lo "zio bianco" è la vecchia legge, mentre lo "zio rosso" è la nuova.
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