Glossario

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LAMAT

 
(Maya) - Uno dei mesi del calendario sacro dei Maya.

LAMAYIN

 
(Ind.) - Vedi "Lhamayin".

LAMBERT Johan Heinrich

 
(Ger.) - Muhlhausen 1728, Berlino 1771. Matematico, filosofo, scienziato tedesco, autodidatta, sbarcò il lunario inizialmente facendo l'impiegato, poi l'istitutore. Con lo studio e l'impegno personale, diventò professore ad Augusta e membro dell'Accademia di Berlino. In matematica sono importanti i suoi studi sul pi greco (che egli dimostrò essere numero irrazionale), sul numero immaginario e sul postulato euclideo delle parallele. Nella logica, notevole è il suo sforzo di applicazione sistematica del metodo matematico alla filosofia. Nel "Nuovo Organo", Lambert, accanto alla Dianoiologia (scienza delle leggi secondo cui procede l'intelletto), alla Aletiologia (scienza della verità), alla Fenomenologia (studio delle possibili fonti di errore insite nelle varie forme dell'apparenza), egli colloca la Semiotica (studio della conoscenza simbolica). Si occupò anche di astronomia e di cosmogonia. Enunciò due leggi sulla luce e sul flusso luminoso. L'unità di misura fotometrica porta il suo nome.

LAMBKA

 
-YOGA (Ind.) - Particolare disciplina fisio-psichica dalla quale consegue lo stato di "unmanibhava".

LAMEC

 
(Eb.) - Personaggio biblico dell'età antidiluviana, sesto discendente di Caino e figlio di Matusael. È presentato come crudele e ribelle a Dio. È il padre di Noè, descritto come assassino e malvagio.

LAMERTADE

 
(Gno.) - Per gli Gnostici, assieme a Vanahim, formava la settima coppia di Eoni : il Padre e la Madre.

LAMIA

 
(Gr.) - Mostro femminile delle antiche credenze greche che si diceva succhiasse il sangue dei bambini, addirittura, li divorasse. Una delle amanti di Zeus, regina libica di grande bellezza, figlia di Belo, resa folle dalla gelosia di Era che le aveva sottratto i figli, era stata privata del sonno, per cui di notte vagava dedicandosi al rapimento dei bambini per vendicarsi del torto subito. La leggenda racconta che fu cambiata in cagna. La parola, poi, è stata usata anche come sinonimo di strega, maliarda, megera, ma anche di fata, incantatrice, ninfa.

LAMIE

 
(Occ.) - Secondo Ovidio erano le figlie delle Arpie, streghe che vagavano per i cimiteri, disseppellendo i morti e mangiandone le membra, lasciando solo le ossa. Secondo altri si tratta di demoni che vagano per i deserti, con aspetto femminile, agilissime nella corsa, con teste di drago alle punte dei piedi. Si raccontava anche che, dopo il combattimento, le Lamie andavano a divorare i cadaveri dei soldati uccisi e non sepolti : ma pare si trattasse di iene. Talvolta attaccano, ma in modo subdolo, anche i vivi, ammaliandoli con il loro aspetto bello e grazioso, ma senza parlare poiché la loro voce è simile al sibilo di un serpente. Mostravano il loro petto turgido che destava desiderio nell'osservatore; quando questi si avvicinava per possederle, lo avvinghiavano con i loro artigli, lo uccidevano e lo divoravano. Torquemada, il grande Inquisitore, l'assassino all'ombra della croce, le diceva in forma di donna, con piedi di cavallo ed avide della carne dei bambini. È molto difficile collocare nel mito queste figure che oscillano fra le iene e le civette, ma che in fondo si comportano come serpenti. Forse si tratta del solito triangolo : donna-serpente-diavolo, particolarmente utile nel perseguire le streghe.

LAMPADE

 
(Rel.) - In tutti i riti di tutte le religioni, la luce è una delle presenze indispensabili: Si tratti di torce, candele, lampade, o altro, esse hanno un forte significato simbolico. Particolare attenzione veniva posta nella realizzazione delle lampade, vasi senza piede nei quali era acceso uno stoppino immerso nell'olio. Esse erano sospese davanti agli altari, oppure posate davanti all'immagine dei santi. Nella Bibbia si parla spesso di lampade. Hargrave Jennings, nella sua opera "I Rosacroce", racconta del rinvenimento di lampade che avevano bruciato per diecine di secoli, senza che il carburante, costituito da un olio speciale, si fosse esaurito. Queste lampade si sono spente immediatamente appena la chiusura ermetica del locale è stata violata. Gli scettici affermano che non si trattava di lampade, ma di luci dovute a fosforescenza naturale, o alla disintegrazione del corpo fisico, o alla presenza di gas nei locali. Ma il loro punto di vista vale meno di quelli che osservarono direttamente il fenomeno.

LAMRIM

 
(Tib.) - Un sacro volume di precetti e di regole, scritto da Tsong-kha-pa "per il progresso della conoscenza". Si tratta di istruzioni pratiche in due parti : una per l'uso ecclesiastico ed exoterico, l'altra per uso esoterico.
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