Glossario

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LETO

 
(Gr.) - Termine affine al licio "lada" che significa "donna" e risale allo strato linguistico preindoeuropeo. Veniva usato come altro nome di Latona.

LETTERALE

 
(Eso.) - Leggere uno scritto in modo "letterale" significa limitarsi strettamente al significato puro delle parole senza tenere in alcun conto lo spirito che le anima, oppure il significato che giace nascosto dietro il paravento evidente delle parole scritte. Il metodo di lettura letterale è il più facile, il più ovvio, esteriore, semplicistico, esattamente il contrario del metodo allegorico, più recondito, interiore. Per non parlare di altri metodi ancor più complicati, ma più veri. Un esempio di lettura letterale potrebbe essere la lettura della Bibbia (Genesi, 3, 9) : il Dio onnipotente, onniveggente, che corre per la foresta cercando di afferrare Adamo, gridando "Adamo, dove sei?".

LETTERE

 
(Eso.) - Nessuno è in grado di dire come siano nate le lettere dell'alfabeto, anche se in proposito circolano storie più o meno credibili. Secondo alcuni, le lettere dell'alfabeto sono state disegnate prendendo a modello la configurazione di alcune costellazioni di stelle. Secondo il Sepher Jetsirah, Iddio geometrizza, ovvero spazia nella formazione dei vari aspetti del creato, componendo un vasto alfabeto cosmico, le cui immagini vengono dall'uomo tradotte in lettere di alfabeto. La paleontologia della scrittura pone i primi segni grafici al 50.000 a.C.; si parte con i pittogrammi (disegno che narrano una storia), per passare agli ideogrammi, ai geroglifici, e solo alla fine ai fonogrammi composti di consonanti e vocali. Leroi-Gourhan ha esplorato le 110 grotte ornate che si conoscono prima di stendere la sua teoria. Le ipotesi sono tante, le certezze sono assenti. Ciascuno è libero di pensare quel che crede, salvo il fatto che senza la scrittura l'uomo sarebbe ancora ai primordi, privo di una memoria storica che in qualche modo costituisce il fondamento principale della sua cultura. Se ciò, poi, sia servito ad impoverire il suo bagaglio spirituale, è cosa da esaminare in altra sede.

LEUCIPPIDI

 
(Gr.) - Nella mitologia greca sono le figlie di Leucippo (mitico personaggio), Ilera e Febe, che sposarono i loro cugini, Castore e Polluce.

LEUCIPPO

 
(Gr.) - Filosofo greco vissuto nel V secolo a.C., fondatore della scuola atomistica. La sua esistenza è stata messa in forse da molti, ma Aristotele e Teofrasto ne parlano con certezza. La causa di tale incertezza risiede nel fatto che di Leucippo non si ha alcuna opera, essendo stato il suo pensiero totalmente assorbito da Democrito di Abdera e pubblicato nella opera di quest'ultimo intitolata Corpus Democriteum. Nato probabilmente a Mileto, visse anche ad Elea come discepolo di Parmenide o di Zenone; fu maestro di Democrito. Fu lui a formulare le principali teorie atomistiche poi diffuse da Democrito ed ancora a lui si debbono alcune impostazioni astronomiche rimaste valide per parecchi secoli. A Leucippo sembra siano da attribuire due grandi opere : Il grande ordinamento dell'universo e Sull'intelletto. Egli fu certamente il primo filosofo ad aver interpretato la dottrina eleatica dell'essere in senso pluralistico, ammettendo , contrariamente ad essi, il non-essere accanto all'essere.

LEUCOTOE

 
(Gr.) - Figlia di Orcamo, re di Babilonia, fu amata da Apollo che per lei abbandonò Clizia, figlia di Oceano e Teti. Quando Orcamo scoprì la relazione, fece seppellire viva Leucotoe. Il Sole voleva farla resuscitare, ma il Destino si oppose. Ed allora il Sole innaffio di nettare il suole che copriva la tomba, e lì nacque l'albero da cui si ricava l'incenso. Esotericamente tutto ciò significa che Orcamo fu il primo a coltivare l'incenso (leucotoe), ed il Sole favorì questo esperimento, riscaldando l'ambiente, favorendone la flagranza. Il fatto che Clizia sia stata la causa della morte di Licotoe deriva dal fatto che l'eliotropio (fiore in cui fu convertita Clizia) fa perire l'albero di incenso. Come si può osservare, il mito si può spesso collegare con fatti terrestri come l'agricoltura e l'industria agraria.

LEVANAH

 
(Eb.) - La luna, come pianeta e come influenza astrologica.

LEVERRIER Urbain Jean Joseph

 
(Fr.) - St. Lo 1811, Parigi 1877. Astronomo francese, per intercessione del padre, funzionario governativo, poté sostenere un esame che, superato brillantemente, gli permise l'ammissione alla Scuola Politecnica nel 1831. Amministratore del tabacco, presentò una memoria sulla combinazione fosforo-idrogeno-ossigeno che fu pubblicata negli Annali di Chimica e di Fisica dal 1835. Nel 1837 assunse l'incarico di astronomo, resosi vacante, e da quel momento dedicò tutta la vita a questa nuova disciplina. Nel 1839 proseguì gli studi di Laplace sulla stabilità del Sistema Solare, calcolando le variazioni orbitali, migliorando notevolmente le tavole di Mercurio nel 1843. Richiamato da Arago agli studi sulle comete, pose la sua attenzione su Urano, postulando una nuova teoria che presupponeva l'esistenza di un altro pianeta (Nettuno), osservato successivamente, nel 1846, da Galle a Berlino. Dopo la morte di Arago divenne Direttore dell'Osservatorio di Parigi.

LEVI

 
(Eb.) - Personaggio biblico, terzo figlio di Giacobbe e Lia, con il fratello maggiore Simeone fece strage dei Sichemiti, che avevano offeso l'onore della sorella Dina. È padre di Gerson Caat e Merari, che sono anche le sottodivisioni della sua tribù. Levi, infatti, è anche il nome di una delle dodici tribù di Israele, associata al segno zodiacale dei Gemelli. Sembra, tuttavia, che i Leviti non fossero una tribù, bensì la casta sacerdotale, e la loro scuola non apparteneva a quella santa, se Giacobbe la definisce "strumento di crudeltà".

LEVI Eliphas

 
(Fr.) - Il vero nome di questo dotto Cabalista era Alphonse Louis Constant, figlio di un umile calzolaio, nato a Parigi l'8 Febbraio 1810. Come tutti i figli dei poveri che volevano studiare, fu mandato in seminario, a Saint-Sulpice. Imparò latino e greco ed a 15 anni cominciò a studiare l'ebraico. A 18 anni leggeva correntemente l'Antico Testamento ed il Talmud sui testi originali. A 24 anni, dopo una crisi religiosa ed una relazione con una sedicenne, dalla quale ebbe due figli, abbandonò il seminario e tornò a casa. La madre, sconvolta dalla delusione, si suicidò. Alphonse, con qualche rimorso, ritentò la via del seminario entrando nel convento benedettino di Solesmes. Vi rimase meno di un anno, ma ritentò entrando nel seminario di Evreux. A 25 anni fu ordinato diacono e l'anno dopo abbandonò definitivamente sia l'abito talare che l'ambiente ecclesiastico. Scrisse "La bibbia della Libertà" che gli valse una condanna come sovversivo e la prigione. Uscito dal carcere, cercò di sopravvivere dando lezioni, disegnando, decorando mobili, scrivendo articoli. Scrisse "La voce della fame" : nuovo arresto, nuova condanna, vecchia prigione. Esce dal carcere e continua la sua esistenza precaria, in mezzo a difficoltà di ogni genere. A 36 anni si sposa e, come al solito, sbaglia. La moglie non è in grado di capirlo ed apprezzarlo, l'unica figlia nata dal matrimonio muore all'età di sette anni, la moglie lo abbandona. A questo punto avviene la svolta : Alphonse si isola dal mondo, intreccia relazioni con i depositari delle sapienze occulte, compie ricerche minuziose negli scaffali proibiti delle biblioteche parigine, si immerge nello studio della Kabala, delle sette gnostiche, dell'alchimia, di antichi ordini segreti. Percorre la dolorosa via dell'iniziazione e dopo quattro anni di "negritudine", ricompare in una veste luminosa. Adesso non è più l'erudito ma l'Iniziato, un uomo che non appartiene più a sè stesso, ma a tutti. Cambia il suo nome assumendo quello di Eliphas Levi Zahed, apre la sua casa a tutti ed accetta discepoli. Sono gli anni di maggior fulgore quelli che vanno dai 45 ai 65. Levi scrive le sue opere più importanti, porta le sue indagini fino ai limiti delle esperienze possibili, mette a nudo il potere delle forze magiche. Sbalordisce tutti con l'evocazione dello spirito di Apollonio di Tiana, ma non spiegherà mai il modo in cui ha prodotto il prodigio. Conosce Guillame Postel, con il quale ha una relazione fraterna, e viene spinto sempre più avanti da Madame Guyon, una donna ispirata conosciuta in seminario. Conosce Wronski, che lo istruisce nell'arte regia e gli rivela le chiavi di parecchi misteri. Si collega con gli esoteristi inglesi permettendo loro di creare la Societas Rosicruciana in Anglia dapprima, e poi l'Hermetic Order of the Golden Down. Nel 1861 Eliphas Levi viene iniziato alla Massoneria, in una Loggia del Grande Oriente di Francia : La Rosa del perfetto silenzio. Poco tempo dopo gli fu affidata la funzione di Oratore. Criticato a seguito di una sua conferenza, Levi si dimette con grande rammarico e poco tempo dopo la loggia va in sonno.
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