(Lat.) - Nome latino del dio greco Giove (Zeus), composto da dieu (Diu, poi Iu) che significa "giorno" e pater che significa "padre". Corrisponde al sanscrito "Dyaus pitar". Divinità suprema della religione romana, è il numen del cielo, privo di una personalità definita. Assumeva un significato a seconda delle manifestazioni cui era associato. Ad esempio : - Iupiter Lapis = Pietra di Iupiter, caduta dal cielo col fulmine - Iupiter Feretrius = Quercia di Iupiter (chiamata a testimone) - Iupiter Terminus = Segno di confine. Era collegato con le Idi, le "feriae Iovis", durante le quali, in Campidoglio, si sacrificava un agnello bianco. L'iconografia antropomorfica del dio ebbe inizio con la costruzione del suo nuovo tempio e da quel momento cominciò anche un processo di graduale identificazione con Zeus. Gli accostamenti di Jupiter ad altre figure sono numerosi. Egli è il figlio di Crono-Saturno, l'Albero della Conoscenza, rappresenta la catena settenaria e l'Uovo del Mondo, il Guardiano del Sole. Lo troviamo nel pantheon caldeo, in quello gnostico. È l'anno climaterico, Brihaspati, il simbolo dell'Età del Bronzo e del Ferro, oltre che delle razze umane, il Guru degli Dei, Metatron, il Titano, ecc.

(San.) - Astronomia e astrologia; uno dei Vedanga. Uno dei nomi di Brahma, come insegnante di astronomia.

(San.) - La "luce delle luci", lo Spirito Supremo, chiamato così nelle Upanishad.

(San.) - Alba; uno dei corpi assunti da Brahma, il primo chiarore del mattino; l'Aurora.