Glossario

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HELVETIUS Claude

 
-Adrien (Fr.) - Parigi 1715-1771. Filosofo francese, cominciò gli studi in un collegio di gesuiti, ma se ne allontanò presto per dedicarsi alla lettura di grandi moralisti, di filosofi e scienziati. Amico di Voltaire e poi di Montesquieu, scrisse un'opera sullo Spirito che gli provocò la condanna della Chiesa di Roma e l'esilio in Prussia. Tenne un salotto letterario e filosofico frequentato dagli illuministi e, dopo la sua morte, l'attività fu proseguita dalla moglie. Il suo pensiero è ispirato alle teorie gnoseologiche che egli sviluppa fino alle estreme conseguenze. Per lui non esiste alcun salto fra le facoltà sensibili e quelle intelligibili; il giudizio è la facoltà di comparare sensazioni diverse e lo Spirito è la nostra nozione dei rapporti fra le sensazioni. L'impulso all'azione nasce dalla percezione di piacere o dolore, e l'unica molla che spinge ad agire è l'interesse. Tutte le valutazioni morali sono, per Helvetius, una giustificazione del piacere ed una condanna del dolore, ed anche quei valori che si chiamano onore, nobiltà, ecc., hanno al fondo moventi utilitaristici. Gli uomini sono uguali per natura, diversi per educazione ed ambiente. I vizi ed i comportamenti immorali nascono dalla ignoranza e dalla corruzione della società: per combatterli occorre riformare la società e l'ambiente.

HEMADRI

 
(San.) - La Montagna d'oro; il monte Meru.

HEMERA

 
(Gr.) - "La luce delle regioni inferiori, o terrestri", così come l'Etere è la luce delle superiori sfere terrestri. Entrambe sono nate da Erebos (oscurità) e da Nux (notte).

HEPTAKI

 
(Gr.) - "Uno dai Sette Raggi" degli adoratori Caldei delle stelle; uguale a IAO (Vedi "Iao" e "Iaho"). Heptakis erano i Sette Raggi dei Caldei, da cui lo Iao delle pietre gnostiche, una delle forme del mistico Sette.

HERAKLE

 
(Gr.) - Lo stesso che Ercole.

HERANASIKHA

 
(Sing.) - Da Herana "novizio" e Sikha "regola" o Precetto. Un'opera scritta in Eln, o singalese antico, ad uso dei giovani preti.

HERBELOT Barthelemy

 
(Fr.) - Parigi 1625-1695. Orientalista francese, professore di Siriaco al College Royal, autore di una Biblioteca Orientale (postuma) nella quale raccolse una ricca messe di notizie sulla storia, geografia, etnografia, letteratura e religione dell'Oriente musulmano. È citato da H.P.B. per l'opera "Leggende Persiane".

HERBERT Edward

 
(Ing.) - Eyton 1583, Londra 1648. Filosofo e poeta inglese, dedicò alle lettere ed alla filosofia gran parte della sua vita. Militare e diplomatico, viaggiò a lungo in Europa. Compì uno dei primi tentativi sistematici di studio comparato delle religioni. Per la sua concezione puramente razionale della religione, viene considerato l'iniziatore del "Deismo". Riallacciandosi al platonismo, Herbert, basandosi solo sulla ragione, cerca di individuare nelle varie tradizioni religiose, il nucleo comune di una religione unica e universale, libera da sovrastrutture e credenze inutili, indipendente da ogni rivelazione.

HERDER Johann Gottfried

 
(Ger.) - Mohrungen 1744, Weimar 1803. Filosofo, teologo e letterato tedesco, frequentò le lezioni di Kant e fu amico di Hamann. Predicatore assai apprezzato, scrisse di estetica e di critica. Frequentò Goethe e fu pastore di Corte a Buckeburg. La sua opera è la testimonianza di un periodo tedesco che va dal movimento antilluministico ed anticlassicistico (Sturm und Drang), fino al ritorno del classicismo e del naturalismo (Aufklarung) che si sintetizza nell'ideale della Humanitat. Egli attacca il concetto illuministico del progresso come sviluppo rettilineo commisurato alla conquista della razionalità, eretta a criterio assoluto ed atemporale. Per lui il linguaggio ha legami vitali con la ragione, non ha origine divine nè animale, bensì umana, e caratterizza l'uomo. Siccome il linguaggio non riproduce strutture logiche od ontologie preesistenti ma, al contrario, logica e grammatica non fanno che esprimere il modo in cui le diverse lingue si sono via via organizzate, non ha senso contrapporre la ragione alla sensibilità, all'immaginazione, all'ingegno; si deve, invece, considerarla come principio di organizzazione e di perfezionamento del linguaggio nella sua vita e nel suo sviluppo storico. Herder descrive l'intera realtà come un grandioso processo unitario, nel quale si manifesta una forza divina, che si esprime attraverso "organi" che sono forme di vita sempre più alte, sempre più complesse.

HERMAS

 
(Gr.) - Un antico scrittore Greco delle cui opere sono rimasti solo pochi frammenti.
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