Glossario

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GAOKERENA

 
(San.) - L'Albero della Vita Eterna, il bianco Haoma, che è in Cielo come in Terra.

GARDINER

 
(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta.

GARLAMAIS

 
(Ori.) - Presso le antiche popolazioni asiatiche, questa divinità suprema veniva venerata soprattutto come dea dei boschi e della caccia.

GARM

 
(Scand.) - Il Cerbero dell'Edda. Questo cane mostruoso viveva nella caverna Gnypa, di fronte alla dimora di Hel, la dea degli inferi. Nel Crepuscolo degli Dei, appunto, si narra che questo cane infernale è posto a custodia della strada che conduce al regno dei morti.

GARUDA

 
(San.) - Un uccello gigante nel Ramayana, il destriero di Vishnu, nato dall'Uovo deposto da Kashyapa. Esotericamente è il simbolo del grande Ciclo, il Maha Kalpa. Si tratta di un mostro allegorico, mezzo uomo e mezzo uccello, il cui significato è simile a quello della Fenice e del Sinha. Alla sua nascita, per il suo splendore abbagliante, fu confuso con Agni e chiamato Gaganeshvara. Come periodo temporale, si suddivide in varii periodi minori, per la conoscenza dei quali conviene riferirsi alla suddivisione del tempo nella filosofia indù. È padre di Giatayu e zio materno dei 60.000 figli di Sagara che furono ridotti in cenere da uno sguardo di Kapila. Garuda è una figurazione mitologica, ritenuto re degli uccelli, rappresentato con la testa, le ali, gli artigli, il rostro di un'aquila, mentre la rimanente parte del corpo ha sembianze umane. Figlio del demiurgo Kashyapa e di Vinata, è il grande nemico della razza dei Serpenti, nati anch'essi da Kashyapa, ma dalla madre Karu.

GASSENDI Pierre

 
(Fr.) - Champtercier 1592, Parigi 1655. Filosofo e scienziato, addottorato in teologia, fu ordinato sacerdote ed insegnò filosofia ad Aix-en-Provence, dove venne a conoscenza della tradizione umanistica, del naturalismo rinascimentale, della nuova scienza galileiana. Praticò l'osservazione astronomica e fu nominato professore di astronomia a Parigi. Si tenne in contatto con Galilei, Campanella, Keplero ed altri. Nel 1645 fu chiamato al Collegio di Francia per insegnare matematica; ebbe allievi che erano già famosi e con il suo pensiero materialistico influenzò il movimento dei Libertini. Grande avversario di Descartes, con la sua teoria atomistica influenzò l'opera di Newton e di Dalton. Egli afferma che se all'uomo è preclusa la conoscenza dell'essenza assoluta delle cose è però permessa una conoscenza sperimentale e fenomenica, fondata sulla descrizione di ciò che risulta all'osservazione sensibile. Si oppone in tal modo sia all'aristotelismo che alla scolastica, all'occultismo magico di Fludd, all'innatismo di Herbert ed alla metafisica di Cartesio. Gassendi ha una concezione puramente nominalistica degli universali, intesi come nozione astratta, costruiti dagli uomini per comodità linguistica, ma privi di qualsiasi validità ontologica. Gli uomini possiedono le verità matematiche perchè queste sono opera loro, così possono conoscere solo ciò di cui sono in grado di costruire la genesi sperimentalmente. L'essenza profonda della natura, invece, è stata prodotta da Dio e, quindi, solo Dio può conoscerla. La scienza è pura descrizione empirica; in gnoseologia riafferma il sensismo e l'empirismo, in etica riproduce la morale epicurea del piacere e della felicità, in fisica adotta il meccanicismo dello atomismo molto simile a quello di Democrito. Il suo sforzo più grande fu quello di conciliare il Cristianesimo con le dottrine degli antichi filosofi.

GATHA

 
(San.) - Canti metrici o inni, consistenti in aforismi morali. Un gatha di 32 parole è detto Aryagiti.

GATI

 
(San.) - Le sei condizioni (esotericamente sette) della esistenza senziente. Queste sono divise in due gruppi: tre sentieri superiori e tre inferiori. Al primo appartengono i deva, gli asura e gli uomini (immortali); al secondo (negli insegnamenti exoterici) appartengono le creature che sono nell'inferno, i preta o demoni famelici e gli animali. Tuttavia, spiegato esotericamente, gli ultimi tre sono le personalità in Kamaloka, gli elementali e gli animali. Il settimo sentiero dell'esistenza senziente è quello del Nirmanakaya.

GATRA

 
(San.) - Letteralmente, gli arti (di Brahma) da cui nacquero i sette figli "nati dalla mente", i sette Kumara.

GATTO

 
(Occ.) - Animale sacro in quasi tutte le religioni, detestato solo dal Cristianesimo che nel medioevo lo associò alla stregoneria e ne provocò una strage. Gli Egiziani lo usavano per rappresentare la Luna, poiché esso vede nell'oscurità, le sue pupille si possono allargare fino alla circolarità e brillano nel buio della notte. Come la Luna è la veggente notturna in Cielo, così il gatto lo è sulla Terra. Il gatto era l'emblema naturale e l'ideogramma vivente del globo lunare. Il suo nome era mau, che significa "veggente", e deriva dal verbo mau=vedere. La luna, come gatto, era l'occhio del sole poiché ne riflette la luce, come l'occhio riflette nel suo specchio l'immagine. Gli Egiziani sembra immaginassero un grande gatto dietro al sole che del gatto era la pupilla. Sotto la forma della dea Pasht, il gatto veglia per il sole, tenendo sotto la zampa, fino a schiacciarla, la testa del serpente delle tenebre, suo eterno nemico. Come simbolo lunare, il gatto era consacrato ad Iside che, in un certo senso, era la luna. In Egitto il gatto era sacro anche a Sokhit. Il gatto era tenuto in grande considerazione nella città di Bubasti, che si metteva a lutto quando morivano i gatti sacri. In quella città, infatti, veniva adorata Iside in quanto Luna. Nella mitologia greca troviamo Diana che, per sfuggire allo inseguimento di Tifone, si nasconde nella Luna sotto forma di gatto. Gli occhi del gatto sembrano seguire le fasi lunari sia nella loro crescenza che nel loro declinare, e risplendono nel buio della notte, come le stelle. In occultismo, la posizione arrotolata del gatto che dorme è usata per scopi occulti e magnetici. Serve anche per regolare il fluido vitale. Exotericamente si dice che il gatto ha nove vite e, per il suo modo di comportarsi, è simbolo della falsità, della ladroneria, della litigiosità. Sono luoghi comuni che chiunque abbia avuto un gatto e si sia sforzato di capirlo, è in grado di smontare con relativa facilità. Il nome del gatto deriva dal latino cattus, che deriva dal greco kattos. In Irlanda è cat, in Svezia kat, in Siria gato, nell'antica Armenia catu. Felino sicuramente antichissimo, giunse in Europa forse al tempo dei Romani, proveniente dall'Egitto dove era molto venerato.
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