Glossario

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GHARMA

 
-JA (San.) - Divinità indù, nata dal sudore di Shiva e dalla Terra, simile a Marte, il Principio Generatore primordiale.

GHARMA

 
(San.) - Un appellativo di Karttikeya, il dio Indiano della guerra e il Kumara, nato dalle gocce di sudore di Shiva, che caddero nel Gange.

GHAZALI AL

 
(Iran) - Tus 1058-1111. Abu Hamid Muhammad ben Muhammad, filosofo persiano, noto nel medioevo occidentale come Algazel. Nella sua autobiografia spirituale (Il salvatore dello errore), egli narra come fin da giovane fu attratto da una invincibile curiosità a curiosare criticamente tutte le dottrine possibili, eretiche ed ortodosse. Nominati nel 1091 professore alla Università di Baghdad, assunse posizioni vicine allo scetticismo. Quattro anni più tardi, a seguito di una crisi spirituale, approdò al misticismo. Vagò a lungo come derviscio prima di tornare a Baghdad per predicare le dottrine sufiche, che lo avevano conquistato. Qui scrisse "La rivivificazione delle scienze religiose", un'opera monumentali in numerosi volumi con la quale egli inserisce nell'ortodossia mussulmana gli elementi mistici, dando così ufficialità al sufismo. Al Ghazali realizzò una armonica sintesi fra metodo dialettico, mistica ed ortodossia legale che è considerata il culmine della speculazione ortodossa dell'Islam. Tradotta in latino già prima del 1150, quest'opera esercitò un notevole influsso sulla scolastica ebraica e cristiana.

GHIANDOLA PINEALE

 
(Occ.) - Componente misterioso del corpo umano, una volta funzionante, oggi atrofizzato. Si dice che essa sia il Terzo Occhio, l'Occhio dei Deva, che con la graduale sparizione della spiritualità e l'aumento progressivo della materialità, cessò di funzionare. Cartesio vedeva nella ghiandola pineale la sede dell'anima. Gli occhi, oggi organi della vista, si svilupparono dopo il Terzo Occhio, che fu a lungo il solo occhio vedente. La ghiandola ebbe il suo più alto sviluppo in corrispondenza con il più basso sviluppo del corpo fisico umano.

GHOCHA

 
(San.) - Letteralmente, "la Voce miracolosa". Il nome di un grande Arhat, l'autore dell'Abhidharmamrita Shastra, che ridette la vista ad un uomo cieco, ungendo i suoi occhi con le lagrime dell'uditorio commosso dalla sua (di Ghocha) eloquenza soprannaturale.

GHOMDAM

 
(Ori.) - Tempio famoso di Beit-Ghomdam, innalzato a Dahae in Sanaa, capitale dello Yemen, in onore di Al-Zohasah, epiteto attribuito a Venere. Un'altra tradizione annunciava che l'uomo che avesse distrutto tale tempio sarebbe morto. Il califfo Oshman, che lo abbattè, fu assassinato poco tempo dopo !

GHOSHA

 
(San.) - Tumulto, grida confuse.

GI

 
-HOANG (Cin.) - Termine che in lingua cinese significa "Re umano", diverso da Tien-Hoang, che significa "Re del Cielo", e da Ti-hoang che significa "Re della Terra".

GIACOBBE

 
(Eb.) - Patriarca ebreo, figlio di Isacco e di Rebecca, chiamato anche Israele. Fu il padre degli eponimi delle 12 tribù israelitiche. Sottrasse il diritto di primogenitura al fratello Esaù, che le cedette per il classico piatto di fagioli. Nacque da ciò una rivalità che costrinse Giacobbe a trasferirsi presso il nonno Abramo, dove ebbe come mogli primarie Lia e Rachele, secondarie Zilpa e Bilha. Mentre rientrava in Palestina ebbe la visione di Dio, con la quale ingaggiò una lotta tanto cruenta quanto misteriosa. Si trasferì quindi a Mambre, poi in Egitto, infine a Goshen, dove morì. La sua salma fu trasportata in Palestina e deposta nella grotta di Makhpelah. Il suo nome nasce dal fatto che, avendo osservato che alla nascita teneva in mano il calcagno del fratello gemello Esaù il fatto fu inteso come un presagio di sostituzione. Jacob, infatti, significa "soppiantatore".

GIACOBITI

 
(Rel.) - Seguaci della chiesa monofisita di Siria, fondata da Giacobbe Baradeo alla metà del secolo VI. Sono detti anche "Siri ortodossi" o "Vecchi Siri", poiché rigettano il Concilio di Calcedonia e tutti i successivi. La loro liturgia è di tipo greco-ortodosso, mischiata ad altri influssi minori. A partire dal secolo XIII essa è stata dilaniata da vari scismi al punto che nel secolo XVI tentò di unirsi a Roma. Oggi rimangono solo alcuni piccoli gruppi isolati.
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