Glossario

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ELENA

 
(Gr.) - Eroina della mitologia greca, all'origine probabilmente divinità lunare, il cui nome sembra forse da ricollegare con una radice il cui significato è "splendore". Aveva culto a Terapne, in Laconia, ed a Rodi. Secondo l'Iliade, sarebbe stata sorella di Castore e Polluce e, quindi, figlia di Zeus. Nell'Odissea, sua madre è Leda; le Ciprie la dicono figlia di Nemesi; per Esiodo è figlia di una Oceanina. Altra leggenda la vuole nata da un uovo prodotto dalla unione di Zeus con Leda o con Nemesi. Un giorno, mentre danzava nel tempio di Artemide, non ancora decenne, fu rapita da Teseo, da cui ebbe una figlia. Ciò la rese famosa, e tutti i principi greci fecero a gara per averla in sposa. Moglie di Menelao, fuggì con Paride, dando origine alla guerra di Troia. Morto Paride, ne sposò il fratello Diofobo; poco tempo dopo lo consegnò al furore dei Greci per farsi perdonare il suo adulterio. Dopo la morte di questi per mano di Menelao, tornò in patria con il vecchio marito. Rimasta vedova, fu scacciata dai figli naturali di Menelao e si rifugiò a Rodi dove Polissa, moglie del re Tlepolemo, la fece immergere nel bagno e poi appendere ad un albero. Secondo una interpretazione esoterica, Laomedonte era il fondatore di un ramo dei Misteri Arcaici nel quale l'anima materiale, legata alla terra, il Quarto Principio, era la bella ed infedele Elena.

ELEO

 
(Gr.) - Personificazione della pietà e della misericordia. Gli Ateniesi furono i soli ad adorare questo Ente divino che, fra tutti gli Dei, era il più giovevole alla vita umana in tutte le sue vicende. Chi implorava l'aiuto degli Ateniesi, volgeva dapprima supplica all'altare di Eleo.

ELEPHANTA

 
- Un'isola dell'India, vicino a Bombay, dove si trovano le ben conservate rovine del tempio sotterraneo che porta questo nome. È uno dei templi più antichi dell'India ed è certamente un'opera dei Ciclopi, quantunque il defunto J. Fergusson abbia negato una così grande antichità.

ELETTRA

 
(Gr.) - La rilucente o la brillante o la splendente. Una delle Pleiadi, figlia di Oceano e di Teti, madre di Iride e delle Arpie. Per altri figlia di Agamennone, sorella di Oreste, chiamata da Omero Laodicea. Salvò la vita ad Oreste con l'impegno che da adulto avrebbe vendicato il genitore. In origine Elettra era la divinità della luce, per cui era rappresentata con lunghi e luminosi capelli biondi. I tragici greci, con riferimento alla tragedia di Agamennone, ne fanno una specie di Erinni di questi contro Clitennestra ed Egisto. Per alcuni sposa Pilade, amico di Oreste, per altri è costretta da Egisto a sposare un uomo nobile, ma povero, di Micene che, dopo averla adorata come un dono degli Dei, la restituisce ad Oreste affinchè la dia in sposa a Pilade. Esotericamente è una delle figlie di Atlante, e sta ad indicare una delle sette Sottorazze umane.

ELETTRICITÀ

 
(Fis.) - Causa misteriosa dei fenomeni elettrici, della quale la scienza non è in grado di dare alcuna spiegazione. L'esoterismo orientale la considera un "dio" e ne fornisce una qualche spiegazione. Fohat cosmico è l'Elettricità cosmica, l'Entità Elettrica Primordiale che divide la materia primordiale in atomi, i quali poi danno vita e coscienza ad ogni cosa. Luce, Fiamma, Freddo, Fuoco, Calore, Acqua, sul nostro piano sono tutti progenie dell'Elettricità che è la Vita Una, il Fluido Astrale al livello più elevato dell'Essere, l'Athanor degli Alchimisti al livello più basso.

ELEUSINIA

 
(Gr.) - I Misteri Eleusini erano i più famosi ed antichi di tutti i Misteri Greci (eccetto quelli di Samotracia) e venivano celebrati in prossimità del borgo Eleusi, non lontano da Atene. Epifanio ne trova traccia fin dai tempi di Inaco (1800 a.C.), fondati, come dice un'altra versione, da Eumolpo, un Re della Tracia, e uno Jerofante. Erano celebrati in onore di Demetra, la Cerere Greca e l'Iside Egiziana; l'ultimo atto della rappresentazione si riferiva ad una vittima sacrificale di espiazione e ad una resurrezione, quando l'Iniziato era ammesso al più alto grado di Epopte. Il festival dei Misteri cominciava nel mese di Boedromion (settembre), tempo di vendemmia, e durava sette giorni, dal 15 al 22. La festa Ebraica dei Tabernacoli, la festa dei Raccolti, avveniva nel mese di Ethamin (il settimo dell'anno), cominciava il 15 e finiva il 22. Il nome del mese (Ethamin) è derivato, secondo alcuni, da Adoni, Adonai, Attemin, Ethamin, ed era in onore di Adonai o Adone (Thammuz), la cui morte era pianta dagli Ebrei nei boschetti di Betlemme. Il sacrificio del "Pane e del Vino" veniva svolto prima dei Misteri della Iniziazione, e durante la cerimonia i misteri venivano divulgati ai candidati dalla petroma, una specie di libro formato da due tavolette di pietra (petrai), congiunte da un lato in modo da poterle aprire come un libro. (Per ulteriori spiegazioni vedi Iside Svelata, II, pag. 44, 91 e succ.). Secondo altri autori, le Eleusinie duravano nove giorni ed il momento più splendido delle feste era la grande processione che aveva luogo il quinto giorno, chiamato giorno delle torce, alla quale prendevano parte non meno di trentamila persone, coronate di mirto e di edera che, cominciando la festa verso sera, portavano in mano delle fiaccole. Gli iniziati ai misteri delle Eleusinie dovevano subire una serie di prove consistenti in riti simili a quelli degli attuali Massoni, anche se gli effetti erano diversi e fra gli iniziati non si creavano legami di alcun genere. Ogni Ateniese doveva passare attraverso queste cerimonie almeno una volta nella sua vita, tranne i bastardi, gli schiavi, le meretrici e, negli ultimi tempi, forestieri, cristiani ed epicurei. Rivelare i misteri era un delitto capitale, lo stesso dicasi della applicazione delle sacre solennità a scopi privati.

ELFI

 
(Sca.) - Spiriti folletti dei Germani, geni delle acque dei monti e dei boschi. Amavano la musica e la poesia e, poiché talvolta abitavano nei tronchi degli alberi, si racconta che al venir della notte, gli alberi si trasformavano in aeree forme e danzavano sotto i raggi della luna fino all'alba. Gli Elfi dei monti erano di natura più elevata, avevano la faccia di risplendente bianchezza, la testa coperta di un berretto dal quale pendeva un campanello di argento, i piedi calzati di cristallo. Si nutrivano di miele e del profumo dei fiori nei cui calici dormivano. Il privilegio di contemplare gli Elfi nello splendore della loro bellezza era concesso a pochi; fra questi, i figli nati di domenica che potevano far partecipi di tale privilegio i loro favoriti. Vi erano gli Elfi bianchi e gli Elfi neri. I primi dominati dalla luce, bellissimi, dolci ed amorevoli; amanti delle arti, si dedicavano soprattutto alle arti ed alla musica. Re degli Elfi bianchi era Oberan. Gli Elfi neri erano figli del buio, vivevano sprofondati nelle visceri della terra, erano dotati di poteri magici, con particolare abilità nella lavorazione dei metalli.

ELGA

 
(Sca.) - Antico nome dell'Irlanda.

ELIA

 
(Eb.) - Uno dei più grandi profeti del Vecchio Testamento, nacque a Tebe e svolse la sua attività profetica sotto i re Acab e Giosafat, nel secolo IX a.C. Le sue gesta sono narrate nel II libro dei Re. Propugnò il culto di Jahvè contro quello di Baal, sostenuto anche dalla regina Gezebele, moglie di Acab. Accompagnò la profezia con straordinari miracoli; sconfisse i profeti di Baal in una sfida pubblica : gli sconfitti furono giustiziati ed egli cadde in disgrazia con la regina. Si recò a pregare nel deserto, lagnandosi con Dio per gli scarsi frutti della sua predicazione. Si recò in Siria, chiamò alla missione profetica Eliseo, accusò Acab della lapidazione di Naboth. Fu rapito in cielo in un carro di fuoco, nel fragore di un turbine.

ELIADE Mircea

 
(Rom.) - Nato a Bucarest nel 1907, storico delle religioni, studiò filosofia all'Università di Bucarest subendo molto l'influenza di Ionescu. Assistette a Roma alle lezioni di Gentile e vi conobbe Tucci e Buonaiuti. Dal 1928 al 1931 studiò all'Università di Calcutta, grazie al mecenatismo del maharaja di Kassimbazaar, sotto Dasgupta; proseguì gli studi nell'eremitaggio di Rishikesh. Addetto culturale romeno a Londra ed a Lisbona, dipo la seconda guerra mondiale si trasferì a Parigi, dimostrando apertamente le sue simpatie per la destra. Docente alla Scuola di Alti Studi, succedette a Wach, nel 1957, alla cattedra di storia delle religioni dell'università di Chicago. Certamente uno dei maggiori specialisti nello sciamanesimo, nello yoga e nei rapporti fra magia ed alchimia, ha scritto su questi argomenti molte opere. Per Eliade, il mito è un atto di creazione autonoma dello spirito, indipendente dalle condizioni socioeconomiche. Il valore dei miti sta nella loro "ierofania", cioè quale veicoli rivelatori del sacro. Non esiste una religione naturale, poiché la natura non è sacra di per sè ma solo in quanto manifesta un significato soprannaturale. Tale significato è trascendente anche rispetto alla storia che aggiunge continuamente significati nuovi ai simbolismi arcaici, senza tuttavia distruggere la struttura arcaica del simbolo. Il mondo del mito si muove sempre nella polarità sacro-profano, che è poi la polarità realtà-irrealtà. L'unica comprensione corretta del mito, quindi, è quella religiosa, pertanto la storia delle religioni è possibile solo come fenomenologia comparata delle ierofanie, cercando di individuare in esse la comune modalità del sacro. Il rapporto fra sacro e profano, poi, non contrappone due cose diverse, ma evidenzia la coesistenza in uno di due principi diversi, dal momento che il sacro si manifesta nel profano.
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