Glossario

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CANDELABRO

 
(Occ.) - Detto anche candeliere, è il supporto per le candele; la parola candelabrum, infatti è composta da candela e brum, derivato dal verbo slavo bera che equivale al latino fero, portare. Ma ad esso vengono associati anche significati occulti, soprattutto quando i suoi bracci sono in numero ben definito ed a ciascuno di essi è associato un preciso concetto. Nell'Apocalisse si parla di sette candelabri d'oro, in mezzo ai quali S.Giovanni vide un personaggio venerabile, misterioso e terribile. Pare si trattasse di Gesù Cristo. Questa visione di S.Giovanni formò il primo modello cristiano per la liturgia ed il culto divino. Famoso il candelabro ebraico, formato da sette bracci che, simbolicamente rappresentano la croce, 4 + 3.

CANE

 
(Occ.) - Animale domestico, la cui origine sembra risalire a due ceppi fondamentali : lo sciacallo ed il lupo. I popoli antichi lo tenevano in grande considerazione, consumavano la sua carne nei banchetti ufficiali e la ritenevano così pura da offrirla anche in sacrificio agli dei. In Egitto i cani erano tenuti in grande onore ed erano consacrati ad Iside. A Roma si manteneva un cane nel tempio di Esculapio. A Pompei sembra non vi fosse casa dove non era tenuto un cane : su quasi tutte le porte appare la scritta "cave canem". Si narra che in Etiopia vi fosse un paese in cui gli abitanti avevano un cane per re. I Parsi, o Guebri, veneravano i cani e quando una persona era morente, gli accostavano le fauci di un cane affinchè ne ricevesse l'anima. In molti paesi, ancor oggi, si dà un significato particolare al latrato del cane a seconda si tratti di una randagio o meno, del suo colore, dell'ora del giorno, ecc. Nella mitologia troviamo spesso il cane con diversi significati. L'idra aveva molte teste a forma di cane; Cerbero, il cane di Plutone, aveva tre teste; il cane di Gerione aveva due teste e ne custodiva il gregge, fu ucciso da Ercole; il cane accompagnava la cacciatrice Diana; ecc. Questo animale è anche simbolo di amicizia e di attaccamento, oltre che di fedeltà e di custodia delle cose. Scarsa la sua comparsa nella Religione Cattolica che degli animali non è mai stata amica. Molto più spesso, invece, lo troviamo fra gli antichi popoli dell'America. Gli Aztechi lo chiamavano Itzquitli, i Maya Xolotl e nei loro glifi lo presentavano come simbolo di morte. Nel calendario Maya, il cane rappresenta il decimo mese.

CANEFORE

 
(Gr.) - Da kanes e phero, "canestro" e "portare", era il nome date alle ragazze che, ad Atene, durante la feste di Bacco, di Cerere e di Minerva, portavano in processione sul capo il canestro sacro contenente la focaccia consacrata, le ghirlande l'incenso ed il coltello del sacrificio.

CANESTRO

 
(Occ.) - Una specie di paniere, per lo più di vimini, con sponde poco rilevate, scoperto, talvolta senza manico, che si usava portare sulla testa. È un oggetto molto usato nelle antiche cerimonie : circondato di edera e di penne di pavone indica i baccanali, ad Atene veniva portato in processione per ricordare quello in cui Proserpina metteva i fiori quando fu rapita da Plutone, ecc.

CANG

 
-Y (Cina)- Divinità cinese alla quale si attribuiva l'arbitrio supremo sul Bene e sul Male. Esso è il Dio del cielo inferiore, con potere di vita e di morte. Gli stanno sempre accanto tre spiriti subalterni : Tanquam che dispensa la pioggia, Tsquiquam che è il Dio del mare, Teiquam che presiede alle nascite ed all'agricoltura.

CANICOLA

 
(Eg.) - Costellazione che si manifesta nei più grandi calori estivi e la cui apparizione annunciava agli Egizi l'ormai prossimo allagamento dei Nilo, un evento periodico al quale si doveva la prodigiosa fertilità della terra egiziana. Questa costellazione era cara alla dea Iside e si ricollega al mito di Icaro, non il figlio di Dedalo, ma ad un semplice pastore della Siria, ucciso da alcuni contadini e gettato in un pozzo perchè, trovato ubriaco, credevano avesse ingerito un veleno che lo faceva delirare. Contro l'ingiusta uccisione insorsero le donne, furiose con gli assassini, provocando un tale tumulto da richiedere l'intervento dell'oracolo; questi ordinò che in onore di Icaro venissero celebrate delle feste durante le quali si tendeva una corda fra due alberi, sulla quale si dondolavano delle persone, fra le risa e le beffe dei circostanti. La leggenda fu ripresa in Grecia. Seguendo la direzione della corda messa in movimento, una cagna di Icaro, chiamata Mera, riuscì a scoprire il luogo dove egli era stato sepolto e ad indicarlo ad Erigone, figlia del morto, la quale, per la disperazione, si impiccò. Giove, mosso a pietà, mutò Erigone in cagna e la collocò in cielo nella costellazione della Canicola, nella quale entra il Sole e si ferma per quaranta giorni.

CANOPO

 
(Eg.) - Il dio che teneva sotto la sua speciale protezione il corso del fiume Nilo ed i benefici incalcolabili che esso recava all'Egitto.

CANSTADT

 
(???) - Una località nella quale è stato trovato il corpo di un uomo vissuto milioni di anni fa.

CANTEVEN

 
(Ind.) - Il dio che presiedeva all'amore presso gli Indiani del Malabar e del Coromandel, ucciso per gelosia da Ixora e richiamato in vita da Paramesceri.

CAOS

 
(Gr.) - L'Abisso, la "Grande Profondità". In Egitto era personificato dalla dea Neith, precedente a tutti gli dei. Come dice Deveria, "l'unico Dio senza forma e sesso, che si autogenerò senza fecondazione, ed è adorato sotto forma della Vergine Madre". Essa è la dea dalla testa di avvoltoio che si trova nei più antichi tempi di Abidos e che appartiene, secondo Mariette Bey, alla prima Dinastia che la fa risalire, anche secondo gli Orientalisti che ne abbreviano il tempo, a circa 7000 anni fa. Come Mr. Bonwick ci dice nel suo eccellente lavoro sulla fede Egiziana - "Neith, Nut, Nept e Nuk (come i suoi nomi sono letti in modi diversi! ) è un concetto filosofico degno del XIX secolo dopo l'era Cristiana, piuttosto che di 39 secoli, o prima ancora, di essa. E aggiunge: " Neith o Nout non è nient'altro che la Grande Madre e, ancora, la Vergine Immacolata o il Dio femminile dal quale derivano tutte le cose. Neith è il "Padre-Madre" delle Stanze della Dottrina Segreta, lo Swabhavat del Buddhismo del Nord, proprio la Madre Immacolata, il prototipo della più recente "Vergine"; perciò, come dice Sharpe, "la Festa della Candelora - in onore della Dea Neith - è segnata nei nostri calendari come il giorno della Candelora o della Purificazione della Vergine Maria"; e Beauregard ci parla dell' "Immacolata Concezione della Vergine che d'ora innanzi può vantarsi, come la Minerva greca a la misteriosa Neith, di essere nata da sè e di aver dato nascita a Dio". A chi nega lo svolgersi dei cicli e la ricorrenza degli eventi, fate leggere che Neith esisteva 7000 anni fa nella concezione degli Iniziati egiziani, che cercavano di volgarizzare una filosofia troppo astratta per le masse; e poi ricordategli le ragioni della disputa al Concilio di Efeso nel 1431, quando Maria fu dichiarata Madre di Dio; e quando la sua Immacolata Concezione fu imposta al Mondo come un comandamento di Dio nel 1858, dal Papa e dal Concilio. Neith è Swabhavat ed anche l'Aditi dei Veda e l'Akasa dei Purana, perchè "essa non è solo la volta celeste, o etere, ma è fatta apparire anche in un albero dal quale genera il frutto dell'Albero della Vita (come la altra Eva), o dal quale versa sui suoi adoratori un pò dell'acqua divina della vita". Da qui l'appellativo favorito di "Signora del Sicomoro", un epiteto dato ad un'altra Vergine (Bonwick). La rassomiglianza diventa ancora più marcata quando Neith è trovata in antiche pitture raffigurata come una Madre che tiene fra le braccia un dio con la testa di ariete, l'"Agnello". Un'antica stele dichiara che essa è "Neut, la luminosa, che ha generato gli dei" - incluso il Sole, poiché Aditi è la madre di Marttanda, il Sole - un Aditya. Essa è Naus, la nave celeste; perciò la troviamo sulla prua dei vascelli egiziani, come Didone sulla prora delle navi dei marinai fenici, e in seguito abbiamo la Vergine Maria, da Mar, il "Mare", chiamata la "Vergine del Mare", e la "Signora Patrona" di tutti i marinai della Chiesa Cattolica Romana. Bonwick cita il reverendo Sayce, che la spiega come un principio nel Bahu (Caos o confusione), "semplicemente il Caos della Genesi ... e forse anche Mot, la sostanza primordiale che fu la madre di tutti gli dei". Sembra che il dotto professore pensasse a Nebuchadnezzar, giacche questi ha lasciato la seguente testimonianza in stile cuneiforme, "Io ho costruito un tempio alla Grande Dea, mia Madre". Possiamo concludere con le parole di Mr. Bonwick, con il quale concordiamo pienamente: "Essa (Neith) è la Zerouana dell'Avesta, 'tempo senza limiti'. È la Nerfe degli Etruschi, metà donna e metà pesce" (perciò la connessione della Vergine Maria con il pesce e i pesci); della quale si dice: "Per intercessione della sacra Nerfe la navigazione è felice. Essa è la Bythos degli Gnostici, l'Uno dei Neoplatonici, il Tutto dei metafisici tedeschi, l'Anaita degli Assiri". Nelle antiche cosmologia greche, il Caos è l'insieme degli elementi materiali, senza ordine, che preesiste al Cosmos, ossia all'insieme degli elementi materiali ordinati. Esso è la grande lacuna, o vuoto originario, che non è spazio infinito privo di contenuti, ma essere ancora spalancato al mondo, prima del suo costituirsi in forme stabili e definite. La cosmogonia babilonese lo chiamava Abisso e lo poneva a capo dello svolgersi delle realtà divine e cosmiche. Anassagora lo intende come mescolanza di tutte le cose, precedente all'opera discriminatrice dell'intelletto. Gli scienziati lo chiamano "condizione nebulare della materia prima del mondo". Il Caos, la Madre, è un Fuoco Freddo, una Radiazione fredda. Tornando all'esoterismo, vediamo come è dal Caos che viene creato il mondo e per tale motivo assume anche molti altri nomi : il Grande Mare, il Grande Abisso, il Principio Umido, lo Spazio sul quale si muoveva lo Spirito di Dio. Per Valentino era Bitos e Sige, la Materia nata dal Silenzio, per i Cabalisti è Binah, il binario femminile, la materia indifferenziata. In esso era il principio di tutte le cose che in seguito si svilupparono nel Globo : il Tohu-Bohu. E questo spazio primitivo viene talvolta chiamato Diluvio, nel senso di stato caotico della materia non ancora stabilizzata. I Serpenti sconfitti dai loro uccisori sono i principi turbolenti, confusi nel caos, ordinati nel cosmos; in origine essi erano gli Spiriti Cattivi. Il Drago, che nei racconti caldei della creazione conduce l'uomo al peccato, è il principio vivente del male che giace nel Caos. Per altro aspetto, il Caos è l'Aether, così come lo conoscevano gli antichi. È l'Akasha, la Vergine Celeste, la Madre di tutte le forme, Aditi. Esso è un'astrazione e nello stesso tempo una presenza visibile, è infinito ed illimitato, pieno di materia cosmica bruta, indifferenziata, senza ragione. Aether e Caos sono la Mente e la Materia, i principi primordiali dell'Universo, uno intellettuale, l'altro materiale. Il Caos cessa sotto lo splendore del Raggio di Luce Primordiale che dissipa l'oscurità totale mediante l'aiuto del grande potere magico del Verbo del Sole Centrale. Esso diventa maschio-femmina, l'Acqua incubata dalla Luce, e l'Essere Triplice ne emerge come suo Primogenito.
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