Glossario

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EBAGI

 
(Sca.) - In alcune parti della Gallia con questo nome venivano chiamati i sacerdoti Druidi.

EBDOMADA

 
(Gn.) - Letteralmente "settimana", gruppo di sette. Gli Gnostici avevano tre Ebdomadi : due in cielo ( una superiore ed una inferiore ) ed una in terra. Iao era il capo della Ebdomada superiore del Cielo, mentre quella inferiore nasceva dall'Uno dai Sette Raggi ed era formata da : Iove, Sabaoth, Adonai, Eloi, Osraios, Astaphoios ed Ildabaoth, che è anche l'Uno che li genera. L'ebdomada terrestre è composta dai sette uomini primordiali, le ombre degli Dei Lunari ( i Pitri ) proiettate dalla prima Ebdomada. Troviamo questo termine in tutte le religioni, particolarmente in quella indù, dove l'Ebdomada è il numero del nostro Ciclo di Vita; in questo Manvantara il 7 è l'Unione ed è composto dal 3 (la Luce) e dal 4 (la Vita). In linguaggio occulto l'uomo si chiama Saptaparna, pianta con sette foglie, con chiara allusione ai sette principi che lo formano. Quando i Tre (quadrati) si incontrano con i Quattro (quadrati), le loro nature medie si congiungono formando un cubo che, disteso, diventa il veicolo ed il numero della Vita (la Croce), il Padre-Madre Sette.

EBE

 
(Gr.) - Figlia di Giove e di Giunone, bellissima, era coppiera degli Dei fino al giorno che, cadendo, la veste le scivolò sul capo e rimasero scoperte le sue nudità. Per la vergogna non si lasciò più vedere. Fu sostituita con Ganimede. Viene rappresentata coronata di fiori con una tazza d'oro in mano.

EBIONITI

 
(Eb.) - Letteralmente, "i poveri"; la prima setta di Ebrei Cristiani, l'altra era quella dei Nazareni. Esistevano già quando il termine "Cristiano" non era stato ancora udito. Molti dei parenti di Iassou (Jesus), l'ascetico adepto intorno al quale si formò la leggenda del Cristo, facevano parte degli Ebioniti. Poiché si può rintracciare l'esistenza di questi mendicanti ascetici almeno un secolo prima della Cristianità cronologica, questo fornisce una prova in più del fatto che Iassou o Jesus visse durante il regno di Alessandro Ianneo, a Lyd ( o Lud) dove, come è stato dichiarato dal Sepher Toldos Jeshu, fu messo a morte.

EBLIS

 
(Pers.) - Divinità appartenente all'antica mitologia persiana, raffigurata come il Genio del Bene che, sconfitti gli angeli ribelli, ottiene il dominio sulla terra e lo mantiene superbamente.

EBRAISMO

 
(Eb.) - Complessi di credenze religiose, tradizioni culturali e rituali, vincoli etnici propri del popolo ebraico. Si può dividere in due periodi : biblico e postbiblico. Gli Ebrei (o Israeliti, o Giudei, termini quasi simili) costituiscono dapprima una comunità patriarcale quindi, attraverso l'esodo, diventano nazione e sotto la guida di Mosè si insediano a Canaan. Dopo il periodo glorioso della monarchia davidica, sperimentano una crisi profonda finche nel 70 d.C. spariscono come popolo. La fede di Israele ha il suo centro nella confessione monoteistica; questa consapevolezza consiste nella nell'idea della signoria di Dio sull'universo e sulla storia, che non ha una elaborazione di tipo filosofico, ma che certo ha rilevanza filosofica. La loro concezione è priva di dualismo ed ha una visione della storia che è lineare, non ciclica, che si concluderà con la fine dei tempi, l'eschaton, da cui escatologia. Siamo molto lontani dalla concezione orientale, , dall'eterno ritorno, dal ripetersi incessante di eventi identici. Per gli Ebrei, scopo dell'uomo non è l'identità con Dio, ma l'alleanza nella quale l'uomo conserva un'identità distinta. La categoria teologica fondamentale dell'Ebraismo, dunque, è la alleanza nella quale alla benevolenza di Dio si contrappone l'osservanza dei Comandamenti da parte di Israele. La religione di Israele è incentrata sulla Legge, la torah, da cui consegue inevitabilmente una teocrazia nella quale la laicità consiste solo di autonomia creaturale. Nell'Ebraismo si possono individuare periodi storici ben precisi, ai quali corrispondono situazioni culturali e teologiche ben determinate. Il più antico è il periodo del profetismo e della apocalittica, seguito dal periodo rabbinico, da quello medioevale e, infine, dal periodo moderno. La filosofia ebraica non ha carattere di unità, ma presenta i caratteri della filosofia del paese che ospitava gli Ebrei. Essa si ispira ai tempi propri dell'Ebraismo, ma si innesta nel filone di pensiero locale e spesso si caratterizza per il confronto con le altre fedi. Gaon, Maimonide, Ibn Gabirol, passano attraverso il pensiero greco, arabo, neoplatonico per cercare verità filosofiche all'interno delle scritture rivelate.

EBREI

 
(Eb.) - Non esiste una razza ebraica in senso proprio, mentre è dimostrato che essi hanno assimilato i caratteri dei paesi presso i quali sono emigrati. Si possono separare caratteri di tipo armenoide, iraniano, nord-europei, ecc., che portano ad una conclusione di popolo morfologicamente eterogeneo, ma con una direzione di provenienza da Nord-est, come del resto narra la stessa Bibbia. La storia di questo popolo è certamente la più travagliata e la più sofferta di tutti i popoli che in ogni tempo abbiano vissuto sul nostro pianeta. Esuli in Egitto, fanno ritorno alla loro terra guidati da Mosè in un viaggio di ben quarant'anni ed attraverso la lotta contro molti popoli incontrati sul cammino. Conquistano la Palestina, ma vengono compressi dai popoli confinanti e si difendono fino a quando, dopo Salomone, il regno si divide in due. Crisi religiosa, conflitto fra potere e religione, invasioni (Assiri e Babilonesi), creano debolezza e poi deportazione. Ritornano in Patria, si riorganizzano, si riaccendono le lotte intestine e cadono sotto il dominio romano. Nel 70 d.C. scompaiono come unità politica, dopo che Tito conquista Gerusalemme e la dà alle fiamme. Sparsi per il mondo, perseguitati dall'Inquisizione, sono largamente presenti in Italia e Spagna. Monopolizzano il commercio, fanno gli usurai, vengono appena tollerati, finchè non sono scacciati dalla Francia nel 1394 e poi anche dall'Italia e dalla Spagna. Si rifugiano in Germania dove vengono in gran parte asserviti. Perseguiti e massacrati in Austria, tornano in Spagna dove hanno un periodo di tranquillità. Espulsi per opera dell'Inquisizione, perseguitati in Germania, si rifugiano in Russia. Vanno a finire ovunque nei ghetti. La storia recente è fin troppo tristemente nota, con l'Olocausto prima, la riconquista della Palestina e le lotte per la sopravvivenza poi. Ma Israele è il popolo eletto, la conseguenza del patto fra Dio ed Abramo. Come il loro Dio nazionale, Yahweh, nomade e turbolento, così gli Ebrei vagano per il mondo, protetti solo dalla benevolenza del loro Dio che, però, non si astiene dal punire implacabilmente le loro prevaricazioni. Mantengono la loro Pasqua ricca dei riti pagani antichi, il riposo del sabato, il digiuno del kippur, la circoncisione. I Leviti esercitano il sacerdozio. La lingua ebraica appartiene al gruppo nord-occidentale delle lingue semitiche, presenta affinità con il fenicio, con il moabitico ed altre viciniori. La scrittura quadrata è di epoca successiva, mentre le vocali sono opera ancora più tarda dei Masoreti.

EBREO ERRANTE

 
(Eb.) - Antica leggenda del Medioevo, ancora viva tra il popolo, che ha avuto grande influenza nella letteratura europea. Narra di un ebreo che schernì Gesù sulla via del Calvario e per castigo fu condannato ad errare senza tregua fino alla fine del mondo, con pochi soldi (cinque) per vivere.

ECATE

 
(Gr.) - Divinità lunare ed infernale, figlia del Titano Perseo e di Asteria, secondo Esiodo, di Giove e Latona secondo altri. In origine era molto simile ad Artemide. Ebbe santuari famosi in Egina ed in Argo, e culto in Atene come protettrice dell'ingresso alla rocca. Come divinità delle strade e dei crocicchi aveva l'epiteto di Enodia e di Trioditis; per le vie vi erano le edicole dove mensilmente venivano deposte le offerte di fiori e di cibi per i poveri. Come Artemide, dea della luna, Ecate fu considerata signora delle ombre e dei fantasmi notturni. Fu venerata anche come guida delle anime dei morti. Ha un triplice aspetto : terrestre, lunare e ctonia. Era la Dea degli incantesimi, delle apparizioni notturne e degli spettri, e di notte si aggirava insieme con le anime dei morti per i trivi ed intorno ai sepolcri : al suo avvicinarsi i cani ululavano e guaivano. Essa faceva stare al di là del fiume Stige per cento anni l'ombra di coloro che non erano stati sepolti. Veniva rappresentata coronata di quercia, con fiaccole in mano, le spalle inviluppate di serpenti; la sua statua veniva posta davanti alla porta delle case per scongiurare gli incanti. Talvolta è rappresentata con tre teste e sei mani, ed anche con tre corpi, ciascuno diversamente vestito. Nel Museo Capitolino si trova una statuetta di bronzo di Ecate, composta di tre figure : una con berretto frigio, diadema di sette raggi, un coltello nella mano destra ed una coda di serpente nella mano sinistra; un'altra ha una fiaccola per ogni mano, una mezzaluna e fiore di loto sulla fronte; la terza ha una chiave ed una fune, con un disco sulla testa. Si tratta di una simbologia abbastanza chiara che ognuno può studiare da sè. Ad Ecate venivano sacrificati cani neri davanti alle porte per fare espiazione a favore dei morti, ed anche pecore nere. A lei era consacrato il numero TRE.

ECBATANA

 
- Una famosa città della Media (antico nome dello Iran settentrionale ), degna di avere un posto fra le sette meraviglie del mondo. Essa è stata così descritta da Draper, nel suo Conflitti fra la Religione e la Scienza, Cap. I: " ... Il fresco ritiro estivo dei Re Persiani era difeso da sette muraglie di blocchi tagliati e levigati; quelli interni andavano progressivamente aumentando di altezza, e tutti erano di colori diversi corrispondenti a quelli dei sette pianeti. Il palazzo era coperto con tegole di argento; le sue travi erano placcate d'oro. In piena notte, nella sua sala centrale, la luce emanata da molte colonne di nafta crepitante rivaleggiava con quella del sole. Questo lussuoso edificio dei Monarchi Orientali, era un paradiso piantato in mezzo alla città. L'Impero Persiano era veramente il giardino del mondo".
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