Glossario

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SCORPIONE

 
- Solfato di calcio, che ripulisce i tessuti.

SCORPIONE

 
(Ast.) - Ottavo segno dello Zodiaco, segno d'acqua fisso e femminile. Viene attraversato dal Sole dal 23 Ottobre al 21 Novembre circa; era collegato alla tribù di Dan. Marte, signore della nascita e della morte, occupava astronomicamente Ariete al momento della nascita, e lo Scorpione al momento della morte; per questo motivo, lo Scorpione è considerato un emblema del peccato e della materia. Anticamente i segni dello zodiaco conosciuti exotericamente erano dieci; gli Iniziati, ovviamente, operavano con dodici. La trasformazione da dieci a dodici è avvenuta dapprima passando ad undici con lo sdoppiamento di un segno segreto in Vergine e Scorpione, poi con l'aggiunta della Bilancia fatta dai Greci. La separazione fra Vergine e Scorpione corrisponde alla separazione dei sessi nell'umanità, simbolicamente rappresenta Eva separata da Adamo e caduta nella generazione. Nel Libro dei Morti, Apapa sconfitto dice al suo nemico: "Lo scorpione ti ha ferito la bocca", mentre i cristiani chiamano questo segno "il verme che non muore mai". La costellazione che porta questo nome è piuttosto vasta ed era già conosciuta sia dai Babilonesi che dagli Egizi. In greco, Skorpios significa dividere, mentre la stella più luminosa è chiamata Antares (Antiares) ovvero l'avversario di Marte. Le tenaglie sono diventate in un secondo tempo la Bilancia. La mitologia racconta che Irieo ormai vecchio desiderava avere un figlio; per opera di Zeus, Posidone ed Ermes, nasce Orione, un gigante forte e vivace. Sposa Side, poi violenta Merope, che il padre non gli voleva dare in sposa, e viene da questi accecato. Riacquista la vista per merito del Sole e torna a cacciare; tenta di violentare Artemide che fa emergere dalla terra uno scorpione che con il suo pungiglione abbatte Orione. Per premio, lo Scorpione viene messo in cielo e quando si leva all'orizzonte, le stelle di Orione spariscono. Chi guarda il sole perde la vista, Orione la riacquista; ma vi è un animale che guarda il sole senza danni: l'aquila, la faccia sublime dello Scorpione, l'animale associato all'evangelista Giovanni. Essa va al trono di Dio e porta il Verbo sulla terra, lotta contro il serpente come Cristo lotta contro l'angelo del male. Lo scorpione, vinta la sua natura inferiore, diventa aquila e si trasmuta in quella superiore. Lo Scorpione governa l'apparato genitale e quello escretorio e non a caso è legato ad Orione, personaggio lussurioso e libidinoso; ma è anche morte quando al solve non segue il coagula. È sotto il segno dello scorpione che cade Halloween, la temibile vigilia di Ognissanti ed è in questi giorni che a Roma veniva aperto l'accesso al regno infero. Ma la morte è vita, è rigenerazione: il regno degli inferi va attraversato. Lo scorpione è scettico e sprezzante, ama distruggere le certezze altrui: è sadico e masochista, talvolta in preda alla paura, sempre voglioso di amore. Curioso e diffidente, è attratto dal mistero e dall'aldilà. Forte è la carica vitale e l'appeal dei nati sotto questo segno, soprattutto le donne, e come esiste il pericolo di cadere preda della carne, può accadere anche l'opposto: astinenza, castità purezza. Si viaggia sempre sugli estremi, non vi sono compromessi. Sempre in preda a passioni che covano sotto la cenere, sa anche essere fine vendicatore che consuma a suo tempo, mantenendo memoria di tutto quello che gli accade. Forte, enigmatico affascinante, non è mai un mediocre; agisce in silenzio e non manca mai le sue vittime.

SCOTO Michele

 
(Sco.) - Medico e filosofo scozzese è rimasto leggendario per le sue capacità di mago e di astrologo. Vissuto nel XIII secolo, frequentò la corte di Federico II, ma pare sia stato anche al servizio del papa.

SCRIMIRO

 
(Mit.) - Nell'antica mitologia norvegese, è un gigante che, con i suoi fratelli, lottò contro i figli degli Dei.

SCUOLA ALESSANDRINA

 
(di Filosofi) - Questa famosa Scuola sorse ad Alessandria (Egitto) e per molti secoli fu la più grande sede del sapere e della filosofia. Famosa per la sua biblioteca che si chiamava "Alessandrina", fondata da Tolomeo Soter, morto nel 283 a.C., proprio all'inizio del suo regno; questa biblioteca poteva vantare oltre 700.000 rotoli o volumi (Aulo Gellio); per il suo museo, la prima vera accademia di scienza e d'arte; per i suoi studiosi, celebri nel mondo, come Euclide (il padre della geometria scientifica), Apollonio di Perga ( autore della opera tuttora esistente sulle sezioni coniche), Nicomaco (aritmetico); ed ancora, astronomi, filosofi della natura, anatomisti come Erofilo ed Erasistrato, medici, musicisti, artisti, ecc.; e divenne ancor più famosa per la sua Scuola Eclettica, o Neo Platonica, fondata nel 193 d.C. da Ammonio Sacca, di cui furono discepoli Origene, Plotino, e molti altri che rimasero famosi nella storia. Filone Giudeo, Giuseppe, Giamblico, Porfirio, Clemente Alessandrino, Eratostene l'astronomo, Ipazia la vergine filosofa, e numerose altre stelle di minore grandezza, appartennero tutti, in momenti diversi, a questa grande Scuola, ed aiutarono a fare di Alessandria una delle più giustamente onorate sedi di conoscenza che il mondo abbia mai prodotto.

SCUOLA PLATONICA

 
- O "Vecchia Accademia", in contrapposizione alla Scuola posteriore o Scuola Neo Platonica di Alessandria. (Vedi "Filaleti").

SCUOLE DEI PROFETI

 
- Scuole instaurate da Samuele per l'allenamento dei Nabiim (profeti). Seguivano un metodo simile a quello di un Chela o un candidato all'iniziazione nelle scienze occulte, cioè lo sviluppo delle facoltà supernormali, o della chiaroveggenza che porta alla Veggenza. Nei tempi antichi c'erano molte di queste Scuole, sia in Palestina che in Asia Minore. Che gli Ebrei adorassero Nebo, il dio Caldeo della sapienza segreta, è abbastanza certo, poiché essi adoravano il suo nome come un equivalente della Saggezza.

SCUOLE FILOSOFICHE INDÙ

 
(Ind.) - La speculazione indù, salvo rare correnti, è soteriologica, tende cioè a chiarire il rapporto fra l'Io ed il Supremo, allo scopo di fornire all'uomo un indirizzo per salvarsi. Essa è terapeutica, più che teorica. Vi è la via religiosa, , quella della devozione, quella dello yoga e quella della conoscenza. I testi di Storia della Filosofia indù sono quasi tutti esposizione ed ordinamento del pensiero filosofico in modo soggettivo, tendente a mettere in risalto l'idea di chi scrive. La nascita delle scuole filosofiche ha frantumato il pensiero indù e, dopo un primo momento di grande slancio e sviluppo, una scolastica sottile e cavillosa ha illanguidito il fervore iniziale. Le scuole filosofiche indù presentano varii indirizzi, anche se quello mistico è prevalente. Fondamentalmente si tende alla soppressione del pensiero, che è contagiato dall'errore, per saltare alla coscienza pura, che è l'unica verità. Il percorso della speculazione è quasi sempre lo stesso : Uddesa (enunciazione), Laksana (definizione), Pariksa (investigazione), Uttarapaksa (valutazione della tesi avversa). Solitamente ci si trova davanti ad un dualismo siffatto : - Da una parte il mondo della Natura, il divenire (natura naturante o prakriti, sostanza non intelligente o ajiva, elementi eterni o dharma, atomi); - Dall'altra la Realtà Suprema, immota (atman, anima, purusha, mondo intelligente o jiva, Brahman). Il cammino della speculazione indù è diretto a superare il divenire, perchè si avveri soltanto l'essere vero, sat, ed anche la verità, satyam. Lo scopo del filosofare è la liberazione. Le idee appartengono al mondo sensibile, sono la funzione o l'operazione di Buddhi, o del manas, cioè di quel complesso psichico o mentale che dev'essere superato o negato. La realtà è irrazionale. La ragione, la conoscenza dialettica e discorsiva, sono di questo mondo: essa è molteplice, mentre la verità è una ed immota. Nessuna certezza può essere conquistata con le sole facoltà mentali. Solo nell'intuizione, o nella saksatkara (evidenza) si posa la certezza. La speculazione che troviamo nelle opere dei vari periodi (Veda, Brahmana, Upanishad, ecc.) vede l'uomo dapprima subordinato agli Dei, di cui può piegare il volere al prezzo di grandi sacrifici; poi lo scopriamo intento a svincolarsi dalle leggi che regolano la vita universale, per guidarle a suo piacimento. Non si agisce più sulle cose dall'esterno, mediante il sacrificio, ma si modificano dall'interno, per mezzo della magia. Il pretesto iniziale della speculazione non è la conoscenza delle cose, ma l'ansia di conoscere l'uomo, di esplorare le sue potenze e le sue virtù, di scoprire il suo subconscio riposto e segreto, il principio eterno celato oltre il succedersi delle passioni e dei timori che costituisce il flusso della sua effimera personalità. È l'uomo al centro dell'indagine ed è l'uomo la misura di tutto. Con tale indirizzo troviamo ben sei scuole diverse di pensiero: Nyaya, Vaiseshika, Sankhya, Yoga, Mimansa e Vedanta. Non mancano le scuole materialiste, dette anche Carvaka, dal nome del maestro che le ha fondate, o Lokayatica, perchè intente a scopi mondani. Un cenno a parte meritano le scuole Shivaite, che hanno la caratteristica di essere aperte a tutte le caste e che sono più note sotto il termine di Scuole Tantriche.

SEB

 
(Eg.) - Il Dio Egizio del Tempo, corrispondente al Crono dei Greci ed al Saturno dei Romani; il padre di Osiride e di Iside. Esotericamente, il solo principio esistente prima della creazione, più vicino nel suo significato a Parabrahman che a Brahma. Ci sono sue tracce fin dalla prima e seconda Dinastia, e le statue di Seb si possono osservare nei musei, con l'oca o il cigno nero che depone l'uovo del mondo sulla sua testa. Nout o Neith (la Notte), la "Grande Madre" ed anche la "Vergine Immacolata", è la sposa di Seb; è detta la Madre degli Dei ed è la più antica "dea" documentata e ritrovata sui monumenti della prima Dinastia alla quale Mariette Bey assegna la data di quasi 7000 anni a.C. Seb è anche il Dio della Terra che depone un Uovo, ovvero l'Universo. È considerato anche uno dei primi re d'Egitto. Assieme a Sciu ed a Tfnet abita il "luogo della rinascita degli Dei" (i tre corrispondono ai tre principi superiori dell'uomo ed il luogo è l'equivalente del Devachan indù). Come principio umano, Seb è l'anima atavica e corrisponde al Manas superiore.

SEBEKH

 
(Eg.) - Ed anche Sevekh, era per gli Egizi un Drago, ed anche un coccodrillo. È il Drago di sapienza, il Manas, la Anima umana, la Mente, il Principio intelligente che nella filosofia esoterica è chiamato il Quinto Principe. È in Sekhem che si trova celata la Faccia Misteriosa, lo Uomo reale nascosto sotto la falsa personalità, il triplice coccodrillo, il simbolo della Trinità superiore dell'uomo: Manas, Buddhi ed Atman. Per Massey, il coccodrillo (che in egizio si chiama proprio sebekh) è la Settima anima, la suprema delle sette, il Veggente invisibile.
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