Glossario

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SCHLIEMANN Heinrich

 
(Ger.) - Neubukow 1822, Napoli 1890. Archeologo tedesco, diventato ricco con il commercio, si dedicò al grande sogno che aveva fin da ragazzo: la ricerca di prove sulla veridicità dei poemi omerici. Intraprese una serie di campagne di scavo dal 1868 al 1890 ad Hissarlik, Micene, Orcomeno, Tirinto e Creta. È merito dei suoi scavi la scoperta di Troia, della tomba di Agamennone ed in genere la ricostruzione della civiltà cretese-micenea.

SCHMIDT Wilhelm

 
(Ger.) - Horde 1864, Friburgo 1954. Etnologo e linguista tedesco, docente a Vienna, Direttore del Museo Missionario di Roma. Nel 1906 fondò la rivista Anthropos e viene considerato il fondatore della scuola storico-culturale, detta anche scuola di Vienna. Contro l'orientamento evoluzionistico dell'etnologia, dovuto alla sua stretta dipendenza dall'antropologia, egli si fece tenace assertore dell'etnologia storica. Secondo lui, le civiltà primitive non si sviluppano al di fuori di ogni nesso storico, poiché anche su di esse agiscono i fattori individuali. Suo principale tema di ricerca fu l'origine dell'idea di Dio e la nascita delle rappresentazioni religiose nelle società primitive, spiegate nel quadro dei cicli culturali, in base al presupposto che tutti i cicli culturali posteriori ai primitivi, e cioè le culture primarie, secondarie e terziarie, non presentano mai una nozione dell'Essere Supremo così chiara e determinata come le culture primitive. La credenza in un Essere Supremo rientra perciò in un'antichissima cultura umana e costituisce un vero monoteismo primordiale.

SCHOE

 
-MADOU (Ori.) - Antichissimo tempio che sarebbe stato eretto più di duemila anni fa nel Pegù in onore del Dio Gaudma.

SCHOETTGEN Christian

 
(???) - Autore citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta.

SCHOPENHAUER Arthur

 
(Ger.) - Danzica 1788, Francoforte sul Meno 1860. Filosofo tedesco, nato da una facoltosissima famiglia di commercianti olandesi, fu avviato dal padre alla carriera commerciale. Educato a Danzica e ad Amburgo, dopo la morte del padre si dedicò agli studi letterari e filosofici, compiendo numerosi viaggi di istruzione: Francia, Svizzera, Austria, Inghilterra. Trasferitosi a Weimar con la madre, frequentò il circolo di Goethe. Disgustato dalla vita mondana e dalla condotta della madre, si ritirò a vita privata e si diede allo studio della filosofia orientale. Allievo di Fichte a Berlino nel 1811, nel 1813 si laureò a Jena in filosofia e a Dresda, nel 1814, pubblicò il suo capolavoro: Il mondo come volontà e come rappresentazione. Libero docente a Berlino, fu contestato; lasciò l'incarico e compì due viaggi in Italia ed in altre parti d'Europa. Ritiratosi a Francoforte compose molte opere, fra cui quella che gli diede la celebrità: Parerga e Paralipomeni. Schopenhauer è illuminista ma non ottimista, è romantico ma non idealista, ama la mistica ma non quella cristiana. Dirà un giorno che solo chi conosce le Upanishad può comprendere il suo pensiero. Egli parte da Kant, ma rifiuta gli "a priori" della esperienza come spazio e tempo; per contro, concepisce la rappresentazione come rapporto tra soggetto ed oggetto nell'atto conoscitivo, anteriore anche allo spazio ed al tempo, i quali si danno entro la rappresentazione stessa: "il mondo è una mia rappresentazione ... Se c'è una verità che si può affermare a priori è propria questa ... Essa esprime la forma di ogni esperienza possibile ed immaginabile". Al di sotto della rappresentazione sta la volontà, che è il fondamento della rappresentazione stessa. La via d'accesso al mondo come volontà è, per il soggetto, il corpo. Volere ed agire sono la stessa cosa, la volontà è un principio unitario ed irrazionale; al grado più basso di oggettivazione della volontà si trovano le forze generali della natura, seguono le forze che governano la vita delle piante e degli animali, infine nell'uomo la volontà diventa ragione, agisce secondo motivi determinati. La volontà unica, oggettivatasi ed individuatasi nei singoli esseri, si trasforma nel principio di una lotta perenne che contrappone gli egoismi individuali; di qui, l'unitarietà della natura (come rappresentazione di un'unica volontà) , ma anche la lotta incessante che contrappone gli esseri naturali. Una prima via per liberarsi da questa situazione è l'arte : la contemplazione estetica costituisce una parziale liberazione della volontà; la seconda via è quella etica: capire la natura negativa della volontà di vivere, caratterizzata da un susseguirsi interminabile di bisogni e di desideri, e liberarsi di tale volontà. Mondo, natura e storia, sono la dimostrazione migliore della negatività della volontà umana. La natura, mossa solo da un finalismo che la guida esclusivamente alla sopravvivenza della specie, non si prende cura alcuna dell'individuo. Bisogna pervenire alla "volontà", e ciò è possibile attraverso tre livelli: giustizia (l'uomo riconosce sè stesso ed i propri simili come rappresentazione di una volontà unica), bontà (amore e compassione per gli altri, che sono pari a noi ed al nostro destino), ascesi (orrore dell'uomo per l'essere di cui è espressione il suo proprio fenomeno. Caratteri dell'ascesi sono la castità, la rassegnazione, la povertà, il sacrificio.

SCHUCHI

 
(San.) - Ed anche Shuchi, è il Fuoco Solare, o Saura, detto "il bevitore delle acque" perchè prosciuga le acque del suolo facendole evaporare. È considerato lo Spirito nel Sole, da cui derivano i fuochi elettro-animali e solari, che creano gli animali. A livello umano, esso è il fuoco delle passioni e dell'istinto. Con Pavaka e Pavamana, forma i Tre Fuochi.

SCHWARTZE

 
(???) - Scoprì per caso al British Museum il manoscritto della Pistis Sophia, portato da Bruce dall'Abissinia, e lo tradusse in latino.

SCHWEINFURTH Georg August

 
(Ger.) - Riga 1836, Berlino 1925. Naturalista ed esploratore tedesco, studiò scienze naturali, laureandosi a Berlino. Dopo aver viaggiato in Europa, iniziò la carriera di esploratore nel 1863, in Egitto. Nel 1869 compì una esplorazione nell'Alto Nilo. Si stabilì in Egitto dove fondò la Società Geografica di quel paese, ove soggiornò per 14 anni, compiendo viaggi in Marmarica e nel Libano. Ritornato in Germania nel 1888, vi rimase per poco; riprese i suoi viaggi in Africa dei quali ha lasciato ampia documentazione. La sua opera più importante è "Cuore dell'Africa".

SCIADE

 
(Sca.) - Nella mitologia nordica è il freddo regno di Hel, la Dea regina del regno dei morti, che impera nelle profondità di Helheim e di Niflheim.

SCIAKA

 
(Gia.) - Divinità giapponese, affine alla latina Opi, della quale si diffuse il culto anche in Cina ed in India.
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