Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

SCALA

 
- Ci sono molte "scale" nelle filosofie e negli schemi mistici tutte usate, e molte lo sono ancora, nei rispettivi misteri delle varie nazioni. la Scala Brahmanica simboleggia i Sette Mondi o i Sette Loka; la Scala Kabbalistica i sette Sephiroti inferiori; nella Bibbia si parla della Scala di Giacobbe; la Scala Mitraica è anche la "Scala Misteriosa". Poi ci sono la Rosicruciana, la Scandinava, le Scale Borsippa, ecc. e finalmente la Scala Teologica che, secondo Kenneth Mackenzie, consiste delle quattro virtù cardinali e delle tre virtù teologiche.

SCALDI

 
(Sca.) - Poeti e ministri della religione fra i Celti con le stesse funzioni che i Druidi avevano fra i Galli, ed i Bardi presso i Bretoni. In lingua nordica, scaldo significa poeta, e fuori dalla Scandinavia ha assunto un significato che si rifà alla poesia scaldica, in voga in quel paese dal IX al XIV secolo. Essa si affiancava al carme eddico ed alla saga. Lo scaldo era un poeta occasionale e non professionale, un uomo libero, esperto nelle armi, che era ben accolto a corte.

SCARABEO

 
- In Egitto era il simbolo della resurrezione ed anche della rinascita - di resurrezione per la mummia o, meglio, per gli aspetti più elevati della personalità che l'animava, e di rinascita per l'Ego, il "corpo spirituale" dell'Anima umana inferiore. Gli Egittologi ci danno solo mezza verità quando, speculando sul significato di alcune iscrizioni, dicono che "la anima giustificata, una volta arrivata ad un certo periodo delle sue peregrinazioni (semplicemente alla morte del corpo fisico) doveva essere unita al suo corpo (cioè, all'Ego), e non essere mai più separata da esso" (Rougè). Cos'è questo cosiddetto corpo? Non può essere la mummia, perchè il corpo svuotato e mummificato non può risorgere. Può essere solo la veste spirituale, eterna, l'EGO, che non muore mai, ma dà l'immortalità a chiunque diventa unito con esso. "L'Intelligenza liberata (che) riprende il suo corpo luminoso e (ri)diventa Daimon", come dice il Prof. Maspero, è l'Ego spirituale. L'Ego personale, o Kama-Manas, il suo raggio diretto, o l'anima inferiore, è quello che aspira a diventare Osiridificato, cioè ad unire se stesso con il suo "dio"; e la parte di esso che avrà successo nel fare questo, non sarà mai più separato da lui (il dio), neppure quando quest'ultimo ritornerà più e più volte in incarnazione, discendendo periodicamente sulla terra nel suo pellegrinaggio, in cerca di nuove esperienze e seguendo i decreti del Karma. Khem, "il seminatore del seme" è mostrato su una stele, in una immagine della Resurrezione dopo la morte fisica, come il seme del chicco di grano che, dopo il disfacimento, spunta di nuovo come spiga nuova sulla quale vi è in equilibrio uno scarabeo; e Deveria dice molto giustamente che "Path è la forma inerte, materiale di Osiride che diventerà Sokari (l'Ego eterno) per rinascere, per poi essere Harmacus", o Horo, nella sua trasformazione, il dio risorto. La preghiera tanto spesso rinvenuta nelle iscrizioni tombali, "l'augurio per la resurrezione di un'anima vivente" o l'Ego Superiore, ha sempre alla fine uno scarabeo che sta per l'anima personale. Lo scarabeo è il più onorato ed anche il più frequente e familiare, di tutti i simboli Egiziani. Nessuna mummia è senza parecchi di essi; e l'ornamento prediletto sulle incisioni, sui mobili, sugli utensili domestici, è lo scarabeo sacro. Nel suo Libro dei Morti, Pierret mostra con molta pertinenza che il significato segreto di questo geroglifico è sufficientemente spiegato dal fatto che il nome Egiziano per lo scarabeo è Kepher e significa essere, divenire, ricostruire. In egizio era detto "khopiroo" (dal verbo Khoproo, che significa divenire, rinascere) e nella simbologia egizia aveva lo stesso significato dell'uovo, la rinascita dell'uomo, la sua rigenerazione spirituale. Spesso viene rappresentato alato, con lo stesso significato del globo alato, che ha lo stesso significato dell'uovo fluttuante sopra la mummia. Lo scarabeo alato è uno sviluppo ulteriore del globo alato, ed era il simbolo del continuo divenire dell'uomo attraverso le varie peregrinazioni e reincarnazioni dell'anima liberata. Era l'emblema della vita umana nel suo significato più esteso.

SCARAFAGGIO

 
(Eg.) - È la specie più comune degli Scarabei e rappresenta uno degli animali più dannosi dell'ordine dei coleotteri; il termine designa in particolare lo scarabeo stercorario. Per gli Egizi era un animale sacro e lo adoravano come simbolo del Sole, perchè credevano che nascesse da sè, o dalla terra. Fu collegato al culto dei morti, come amuleto, con iscrizioni magiche ed augurali. Talvolta uno scarabeo in pietra è sostituito al cuore della mummia. Come effigie del Sole, si conservano statue colossali di granito nero che hanno corpo umano e testa di scarabeo.

SCARAMANZIA

 
(Occ.) - Da Gramanzia, derivato da Chiromanzia, viene usato con il significato di atto destinato a scongiurare opere di magia dannose. La scaramanzia può essere attuata in varie forme: con parole magiche, gesti rituali, oggetti predisposti ad hoc, ecc.

SCATHACH

 
(Sca.) - Profetessa, madre di Vathach, la guerriera celtica maestra d'armi di Cu Chulainn.

SCEICCO

 
(Ara.) - Dall'arabo "shaikh" che significa anziano. È un titolo che nel mondo arabo viene attribuito a capi ed a persone notabili.

SCELA

 
(Sca.) - Con questo termine si definivano le tradizioni celtiche tramandate oralmente.

SCEPSI

 
(Fil.) - Esercizio del controllo critico circa gli oggetti del sapere, compiuto senza giungere ad una conclusione definitiva. Era caratteristico degli Scettici che, in tal modo si contrapponevano ai Dogmatici, i quali approdavano al "dogma", ossia ad una opinione ritenuta vera.

SCESU

 
-HOR (Eg.) - Ed anche "Schesoo-Hor", erano i servitori di Horus, il primo popolo che si stabilì in Egitto, una razza preistorica ricca di grande civiltà, che si presume sia stata la razza Ariana. Essi fondarono le principali città d'Egitto e vi eressero i santuari più importanti. Era l'epoca in cui l'Egitto era appena emerso dalle acque e questi popoli, che ne presero possesso, avevano già una forma di scrittura geroglifica. Se la Grande Piramide risale a 25.000 anni or sono, questi popoli si stanziarono nel paese molti secoli prima.
Vai alla Bibliografia