Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

PARTENOPE

 
(Mit.) - Nome della sirena che cercò di ammaliare Ulisse e che, delusa dalla sua potenza, si precipitò in mare per disperazione. Dopo lungo vagare, approdò sulle coste italiane, in un punto dove sorse una città che, in suo onore, fu chiamata Partenope. La città divenne poi Neapolis, e quindi Napoli. La leggenda, molto più semplicemente, potrebbe riferirsi ad una colonia di Fenici che si stabilì nel golfo più bello del Mediterraneo.

PARTRAIGI

 
(Cel.) - Nome di una mitica tribù Celtica.

PARUSIA

 
(Rel.) - Termine teologico di origine neotestamentaria indicante l'atteso ritorno del Cristo in terra per unirsi ai suoi fedeli alla fine della storia umana. Questo sentimento era particolarmente sentito dalle prime comunità cristiane le quali credevano che l'avvento fosse prossimo. Ma con il passar del tempo le attese furono deluse ed il concetto venne detemporalizzato; la si cominciò a considerare come coincidente con il giudizio universale. Tuttavia, ancor oggi, alcune sette fedeli all'esegesi letterale dell'Apocalisse, coltivano questa aspettativa e spesso la collocano con la fine, o l'inizio, di un millennio (millenarismo). Con la parusia si realizzeranno i nuovi cieli e la nuova terra, nei quali la materia cesserà di essere corruttibile e ciascuna anima si ricongiungerà al proprio corpo.

PARVATI

 
(San.) - Letteralmente "la montanina", appellativo di Durga, consorte di Shiva, figlia del re dei monti Parvata (Himalaya o la Montagna) e madre di Skanda, il dio della guerra. È detta anche Bavani, quella che dà l'esistenza, la suprema creatrice, la grande operaia. È l'Iside degli Indù e rappresenta la combinazione dell'onda con la fiamma, il principio del mondo. Con Shiva, la sua controparte maschile, forma l'ermafrodito primordiale, e con Vishnu e Brahma formano la Trinità indù. Viene rappresentata sotto la forma della sua incarnazione in Badracali, o Petracari Pagoda, donna gigantesca con otto facce, sedici mani nere come il carbone, occhi grandi, zanne di cinghiale per denti, un elefante per ogni orecchio sotto forma di orecchini, vesti formate da serpenti attorcigliati, penne di pavone per capelli. Nelle mani porta una spada, un tridente, una scure, una sciabola, una freccia, una picca, una scimmia e la chakra (ruota mistica). Talvolta ha una collana fatta di testa umane che dal collo arriva fino alle ginocchia.

PASA

 
(San.) - La crocifissione a nodo scorsoio di Shiva, il nodo scorsoio che, in qualcuna delle sue raffigurazioni, è posto nella sua mano destra. (Vedi "Pasha").

PASCAL Biagio

 
(Fr.) - Clermont 1623, Parigi 1662. Scrittore, pensatore, matematico e fisico francese, figlio di un uomo colto, fu sottoposto fin da bambino ad un programma pedagogico intensivo. Precocissimo, a 16 anni pubblicò un saggio sulle Coniche, ed iniziò il suo interesse per la filosofia e la religione. A causa di dissensi con il cardinale Richelieu, lasciò Parigi nel 1638 e l'anno dopo si recò a Rouen. Qui, per aiutare il padre nella contabilità, ideò la prima calcolatrice che si conosca; la pubblicizzò intensamente, ma non ebbe successo. Nel 1646, fratturatasi una gamba, fu curato da due fratelli chirurghi e convertito al giansenismo, seguito ben presto dall'intera famiglia. Continuò le ricerche scientifiche, entrò in polemica con Cartesio in relazione al funzionamento del termometro, prese posizione sul problema del rapporto fra autorità e ragione. Per breve periodo fu nello stesso tempo tiepido religioso ed uomo di mondo, ma in una notte del 1654 ebbe una crisi profonda che rinfocolò in lui la fede religiosa, riportandolo nel giansenismo. Pascal rifiuta la commistione fra metafisica e scienza della natura, sostenendo che le ipotesi debbono avere un esclusivo valore euristico. A sostegno delle ipotesi del Torricelli egli si oppone alla concezione del vuoto di Cartesio, mentre considera sullo stesso piano ipotetico tanto la concezione tolemaica del cosmo quanto quella copernicana. Nel ritiro a Port Royal egli si dedica agli studi sull'uomo, che egli considera grande da una lato, ma misero da un altro. Scrive le "Provinciali", 18 lettere contro i Gesuiti a proposito della grazia, nelle quali sostiene che l'aver subordinato la libera volontà dell'uomo alla grazia divina è il tentativo di sostituire al giudizio divino la mediazione umana, la capziosità ed il probabilismo dei preti che in malafede hanno organizzato argomentazioni per assolvere ogni tipo di peccato. Nel 1658, con gli studi sulla cicloide, conclude il suo amore per la scienza, ed inizia il suo ultimo lavoro, una specie di testamento: i Pensieri. Egli intende l'opera rivolta sia al mondano scettico che allo spirito razionale forte, entrambi preda di una ragione che non ha convinto nessuno. Il Dio della ragione e della scienza è un Dio pagano, il Dio intuito attraverso il cuore è il Dio vero. Lo studio della natura attraverso la scienza porta in un vicolo cieco perchè non permette di rispondere a tutte le domande. Fra la miseria infinita dell'uomo e la sua immensa grandezza, vi è la coscienza: l'uomo è una canna che pensa! Egli rifiuta il razionalismo teologico che pretende di modellarsi sul ragionamento matematico e propone una prassi esteriore della fede, attraverso la quale si acquisisce un costume che rende più facile l'accesso a Dio.

PASCHALIS Martinez

 
- Conosciuto anche con il nome di Martinez de Pasqually, era un uomo molto dotto, mistico ed occultista, nato verso il 1700 nel Portogallo. Viaggiò a lungo acquisendo conoscenza dappertutto, in Oriente, Turchia, Palestina, Arabia ed Asia Centrale. Fu un grande Cabalista, fondò l'Ordine degli Eletti Cohen e fu l'istruttore ed Iniziatore del Marchese di St. Martin che fondò le Scuole e le Logge mistiche Martiniste. A quanto si dice, Paschalis morì a San Domingo verso il 1779. Lasciò molte opere eccellenti.

PASCIÀ

 
(Per.) - In persiano (derivato da pasha) significa "sovrano", mentre in turco significa "governatore". È un appellativo che viene posposto al nome proprio ed è connesso ad alcune cariche elevate. Il titolo è oggi abolito ed ha assunto il significato allegorico di "vita negli agi e nel lusso". L'insegna caratteristica di questo titolo è la coda di cavallo, svolazzante in cima ad uno stendardo composto di una lancia munita di mezzaluna, che li precede sempre. Maggiore il numero delle code, più alta la dignità. La massima autorità militare ha tre code, solo il Gran Visir ne ha cinque.

PASE KAMUI

 
(Gia.) - Nella religione degli Aiun, antichissima popolazione giapponese, è il nome di la divinità creatrice del mondo, e può decidere la vita e la morte di ogni essere vivente. Come genitore del mondo, viene rappresentato nelle sembianze di un vecchio.

PASHA

 
(San.) - È il nodo fatto con la corda che Shiva tiene nella sua mano destra inferiore. Assomiglia all'Ank egizio e sta a simboleggiare il lingham e lo yoni. Quando Shiva è Mahayoghi, il pasha perde il suo significato fallico per assumere quello di "porta stretta" che conduce al Regno dei Cieli. Allora esso è la Croce nel Cerchio, equivalente alla Croce Ansata egizia, quella sulla quale debbono essere crocifisse le passioni umane se si vuole attraversare la porta stretta, il cerchio ristretto che si dilata all'infinito, non appena l'uomo interno ne ha superato la soglia.
Vai alla Bibliografia