Glossario

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KARKATAKA

 
(San.) - Letteralmente, il granchio. Nello Zodiaco indù è il segno del Cancro.

KARMA

 
-KANDA (San.) - Parte liturgico-rituale del Brahmana ove si descrivono le cerimonie ed il loro significato simbolico.

KARMA

 
-LOKA (San.) - I mondi suscitati e retti dall'atto sacrificale.

KARMA

 
-YOGA (San.) - Lo yoga dell'azione, l'esecuzione di un atto corretto.

KARMA

 
-CITA (San.) - Cumulo di karma, di cui sono risultato le diverse forme di esistenza, o Mondi.

KARMA

 
-DEVA (San.) - Divinità vivente nell'atto sacrificale.

KARMA

 
-INDRIYA (San.) - Facoltà, od organi, di azione, correlati agli strumenti della percezione sensoria ed agli universali della natura obiettivata, nascenti da questi.

KARMA

 
(San.) - Fisicamente significa l'azione, metafisicamente è la LEGGE DI RETRIBUZIONE, la Legge della causa e dello effetto, o della Causalità Etica. Quando è Karma cattivo si può parlare di Nemesi. È l'undicesimo Nidana (le 12 cause dell'esistenza ) nella concatenazione delle cause e degli effetti del Buddhismo ortodosso; è il potere che controlla tutte le cose, il risultato dell'azione morale, il Samskara metafisico o l'effetto morale di un atto compiuto per ottenere qualcosa che soddisfi un desiderio personale. Esiste il Karma di merito ed il Karma di demerito. Karma non punisce nè ricompensa, esso è semplicemente la LEGGE universale unica che guida infallibilmente e, per così dire, ciecamente, tutte le altre leggi che producono certi effetti lungo i solchi delle loro rispettive causalità. Quando il Buddhismo insegna che "Karma è quel solo nocciolo centrale morale (di ogni essere) che sopravvive alla morte e che continua nella trasmigrazione", o reincarnazione, esso vuole semplicemente dire che dopo ogni Personalità non rimane nulla, eccetto le cause che essa ha prodotte; cause che non muoiono, che non possono essere eliminate dall'Universo, fino a quando non sono rimpiazzate dai loro effetti giusti e, per così dire, da essi cancellati. Tali cause - a meno che non siano state compensate durante la vita di colui che le ha prodotte mediante effetti proporzionati - seguiranno l'Ego reincarnante e lo raggiungeranno nelle incarnazioni seguenti fino a quando non è pienamente ristabilita un'armonia fra gli effetti e le cause. Nessuna "personalità" - un semplice cumulo di atomi materiali e di caratteristiche istintive e mentali - può naturalmente, come tale, continuare nel mondo del puro Spirito. Solo ciò che nella sua natura è immortale o divino in essenza, cioè l'Ego, può esistere per sempre. E siccome è quest'Ego che, dopo ogni Devachan, sceglie la personalità che animerà e che, tramite quella personalità, riceverà gli effetti della cause Karmiche prodotte, è dunque lui, quest'Ego, il sè che è il "nocciolo morale" a cui si riferisce il Buddhismo e che incorpora il karma, "il solo che sopravvive alla morte". Il termine sanscrito karman è composto da due monosillabi: kri (fare) e ma (un suffisso), da cui il significato "facendo", ovvero "azione". Il Karma, quindi, non è una Legge, nè un Dio, bensì la veste della natura, universale ed eterna, inveterata e primordiale, che opera sotto l'aspetto della necessità, come reazione della Natura in cui viviamo. Si applica su tutti i piani di esistenza e viene anche chiamato "legge della causalità etica" o "legge delle cause e degli effetti". In altre parole, quando viene compiuto un atto da parte di una coscienza incorporata, esso crea una immediata catena di cause che agiscono su tutti i piani che la catena raggiunge, ossia tutti i piani sui quali le forze vanno ad agire. Il karma di un uomo nasce con l'uomo stesso; è l'uomo a generarlo ed è l'uomo a pagarne le conseguenze. Il suo intervento equilibratore gli ka meritato il nome di Grande Aggiustatore. Al karma sono legati i Lipika, gli Esseri divini che hanno la funzione di Archivisti; essi imprimono sulle tavolette della Luce Astrale le azioni ed i pensieri di ogni uomo. La Vita Una è in stretta relazione con l'unica legge che governa il Mondo dello Essere : il Karma, una legge non-legge. Ogni uomo, dalla nascita alla morte, tesse attorno a sè il suo destino, come il ragno la sua tela; il destino è guidato dal Prototipo invisibile che è fuori dell'uomo, ed anche del corpo astrale che è nell'uomo. Questi riflessi agiscono sull'uomo esteriore in modo conflittuale e le linee di questa battaglia senza fine vengono seguite dalla Legge di Compensazione. Quando la guerra finisce, l'ultimo filo è stato tessuto, e l'uomo è avvolto nelle sue azioni, che lo sballottano in modo apparentemente insensato : ciò è il karma, dai Greci chiamato Nemesi, governatore di uomini, famiglie, società, popoli, razze. Karma-Nemesi, di cui la Natura è serva, accomoda tutto nel modo più armonioso. Ed è serva anche l'Eredità, dal momento che karma governa le incarnazioni umane, sia individuali che razziali. Le vie del karma non sarebbero imperscrutabili se gli uomini fossero uniti in armonia, anziché divisi ed in discordia. L'uomo è il proprio salvatore o il proprio distruttore : una tale presa di coscienza eliminerebbe il male dal mondo e con esso anche il karma cattivo. Nell'esoterismo indù, Narada è l'unico confidente ed esecutore dei decreti universali del karma. Karma è una parola con diversi significati ed ha un termine speciale per ognuno dei suoi aspetti. Come sinonimo di peccato, ad esempio, esso significa il compimento di qualche azione per ottenere un oggetto di desiderio materiale, cioè egoista, che non può mancare di arrecare danno a qualcuno. Karma è una tale azione, ma Karma è anche la conseguenza dell'atto egoistico, la compensazione che ne deriva in base alla "Legge della Causa Etica", l'effetto della Legge di Armonia. Karma-Nemesi non ha predestinato nulla e nessuno; esiste dall'Eternità, è nell'Eternità è l'Eternità. Esso è azione a pareggio : non crea, aggiusta. Il karma non distrugge la libertà individuale ed intellettuale; esso è Legge assoluta nel Mondo della manifestazione, ed è Uno con l'Inconoscibile. Al karma è legata in modo indissolubile la Reincarnazione della stessa Individualità spirituale, in una lunga, quasi interminabile, serie di Personalità. La sua silenziosa ed infallibile influenza spinge verso una sempre maggiore perfezione, sottolineando i cambiamenti con la sofferenza. Sotto la legge del karma, il Bene è servitore del Male, e viceversa. Esso è Moira, non solo Dea del Fato, ma Fato. È una legge misteriosa che non guarda in faccia nessuno e che, combinandosi con la legge di evoluzione, opera su sette sfere d'azione di forze combinate : superspirituale (o noumenica), spirituale, psichica, astro-eterea, sub-astrale, vitale e fisica. Il karma, come peccato, non si applica agli esseri non dotati di mente, quali sono i componenti del regno minerale, vegetale ed animale. Anche gli uomini della prima e della seconda razza non avevano e non creavano karma poiché erano senza mente e non potevano peccare. Karma e peccato sorgono con la terza razza e con la Conoscenza, altrimenti detta Peccato Originale. A conclusione, possiamo dire che il karma è il frutto delle azioni compiute da ogni essere; esso andrà a determinare una diversa rinascita nella scala degli esseri, e gioia o dolore nel corso della susseguente vita. Quando lo si intende come "destino" esso non è una forza arcana e misteriosa, ma un complesso di azioni-effetto a fronte di un complesso di azioni-causa. Karma è qualunque atto, sentimento, parola, pensiero compiuto dall'uomo che, per un tramite "non visto", magicamente fruttifica in un evento cui l'uomo soggiace, essendone il responsabile.

KARNAIM

 
(Eb.) - Cornuto, un attributo di Ashtoreth e di Astarte; queste corna tipicizzano l'elemento maschile e convertono la divinità in androgino. Anche Iside talvolta ha le corna. Si confronti l'idea della Luna crescente - simbolo di Iside - con il simbolo delle corna.

KARNAK

 
(Eg.) - O Karnac, cittadina dell'Alto Egitto, situata sulla riva destra del Nilo, vicino Luxor, presso la quale si trova il complesso delle rovine dell'antica Tebe. Si tratta dei monumenti edificati durante la XVIII Dinastia, cui ne furono aggiunti altri fino all'età tolemaica. I Templi principali sono quelli di Khonsu, Ammon, Amenofi II, Ptah e Mut, Ramsete III, ecc Il Karnac egiziano è fratello gemello del Carnac di Bretagna, che significa Monte del Serpente. Gli antichi saggi davano a sè stessi il nome di "serpente", ed anche i Druidi facevano lo stesso. Gli Ierofanti di Egitto erano detti i Figli del Dio Serpente. Le rovine degli antichi templi e dei palazzi che ora s'innalzano al posto dell'antica Tebe sono le più magnifiche rappresentazioni dell'arte e dell'abilità degli antichi Egiziani. Alcune caratteristiche delineate da Champollion, da Denon, e da un viaggiatore Inglese, mostrano con eloquenza cosa siano queste rovine. Champollion scrive di Karnak: "Il terreno coperto dalla enorme quantità delle costruzioni che rimangono è quadrato, ogni lato misura 1800 piedi. Si rimane sorpresi e meravigliati dalla grandiosità delle sublimi vestigia, dall'abbondanza e dalla magnificenza della lavorazione che può essere osservata dappertutto. Nessun popolo dei tempi antichi o moderni ha mai concepito l'arte dell'architettura su di una scala così sublime, così grandiosa, come quella che esisteva presso gli antichi Egiziani; l'immaginazione, che in Europa si libra molto al di sopra dei nostri colonnati, si arresta e sprofonda impotente ai piedi delle centoquaranta colonne dell'ipostile di Karnak! In una delle sue sale la cattedrale di Notre Dame potrebbe ergersi senza toccare il soffitto, ed essere considerata come un piccolo ornamento nel centro della sala". Un altro scrittore esclama: "I cortili, le sale, i cancelli, le colonne, gli obelischi, le figure monolitiche, le sculture, le lunghe file di Sfingi, si trovano a Karnak con una tale profusione da generare una visione che sovrasta l'intelletto moderno". Il viaggiatore Francese Denon dice: "È molto difficile credere, anche dopo averli visti, alla realtà dell'esistenza di tanti monumenti in un solo posto, alle loro dimensioni, alla perseverante risolutezza che la loro costruzione ha richiesto ed alle incalcolabili spese per una così grandiosa magnificenza! Bisogna che il lettore immagini di vedere in sogno quello che gli viene mostrato, poiché anche chi occasionalmente vede gli oggetti stessi si domanda se è del tutto sveglio ... Ci sono laghi e montagne allo interno del perimetro del santuario. Questi due edifici sono scelti a titolo di esempio fra una lista quasi inesauribile. L'intera valle del Nilo, dalle rapide fino al mare, era coperta di templi, di palazzi, di tombe, di piramidi, di obelischi e di colonne. L'esecuzione delle sculture va oltre ogni elogio. La perfezione tecnica con la quale gli artisti lavorarono il granito, la pietra serpentina, la breccia ed il basalto è, secondo tutti gli esperti, sorprendente ... Gli animali e le piante sono raffigurati tanto bene quanto al naturale, gli oggetti artificiali sono scolpiti altrettanto bene, ed in ogni loro basso rilievo possono essere osservate battaglie navali e terrestri e scene della vita domestica".
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