Glossario

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INCANTO

 
(Occ.) - Atto, effetto dell'incantare. Forza di seduzione, sfera di magica dolcezza.

INCARNAZIONE

 
(Occ.) - Termine del linguaggio religioso che, in senso generale, indica la discesa, permanente o temporanea, di una potenza divina in un corpo umano. Sempre in linea generale, si può parlare di due significati ben precisi : - quello cristiano, dove l'incarnazione è la credenza centrale e costitutiva ed indica il fatto misterioso che Dio si è reso presente nell'uomo Gesù per offrire all'umanità la salvezza; - quello indù, dove si parla dell'incarnazione di Vishnu nella dottrina dell'avatara. Nell'antichità era ricorrente la convinzione che il re fosse la filiazione, la manifestazione, l'incarnazione del dio nazionale supremo.

INCARNAZIONI

 
(Divine) - O Avatar. L'Immacolata Concezione è preminentemente Egiziana, come anche Indiana. Di essa l'autore di Egyptian Belief dice: "non è volgare, grossolana e sensuale come nella mitologia Greca, ma è raffinata e spirituale", e l'idea dell'incarnazione fu trovata rivelata anche sulla parete di un tempio di Tebe da Samuel Sharpe, che così l'analizzò : "Prima il Dio Thot ... come messaggero degli dei, simile al Mercurio dei Greci (o al Gabriele del primo Vangelo) dice alla regina vergine Marmes che lei deve dare alla luce un figlio, poi lo Spirito ... e la dea Hather (la natura) ... prendono entrambi la regina per le mani e mettono nella sua bocca la caratteristica della vita, una croce, che dovrà essere la vita del figlio che deve venire, etc. etc.". L'incarnazione divina, cioè la dottrina dell'avatar, costituiva veramente il mistero più grandioso di tutto il sistema religioso antico!

INCENSO

 
(Rel.) - Gommaresina che, bruciando, dà fumo aromatico. Si offriva agli Dei, nella religione pagana, come segno di venerazione e di preghiera. Ha funzione purificatrice ed allontana i demoni. Ed in tal senso ha copiato la Chiesa Cattolica, nemica del paganesimo e dei suoi riti!

INCONOSCIBILE

 
(Rel.) - Filosoficamente, è la realtà che si definisce come irraggiungibile dalle limitate forze del pensiero umano. Nel Rig Veda è citato ripetutamente come "Nulla era". Esso è Parabrahman, Ain, Nulla, l'Ain Soph dei Cabalisti, lo "Spirito che si muove sulle Acque" del Genesi, l'Uno Assoluto.

INCONSCIO

 
(Psi.) - È la vita psichica di un individuo, di cui l'individuo stesso non ha coscienza attuale. In filosofia esistono due diverse concezioni. La prima lo configura come qualcosa di assolutamente "altro" dalla coscienza, la quale è a sua volta pensata come luogo di una egoità limitata e circoscritta; in altre parole, l'inconscio è l'antagonista della coscienza, il suo doppio ambiguo ed inquietante, il luogo dove vanno a finire i contenuti banditi dalla coscienza. La seconda lo definisce come un luogo di differenziazione e di limite, compreso fra subcosciente e sovracosciente; è un luogo virtuale, corrispettivo di un concetto trascendentale e non subiettivo di coscienza. In psicologia, ancor prima di Freud, si intravedeva qualcosa al di sotto della "soglia della coscienza". Con Freud, l'inconscio diviene costruzione teorica rigorosa, comprensiva degli aspetti motivazionali della personalità, sia sana che patologica. Per Freud l'inconscio è un aggettivo che indica i contenuti psichici non compresi nel campo attuale della coscienza. Ma è anche un sostantivo che indica un sistema psichico costituito dai contenuti rimossi che non hanno potuto accedere al sistema pre-conscio, ed anche da fantasmi originari che trascendono gli aspetti individuali. I contenuti di questo sistema sono anche i rappresentanti delle pulsioni fondamentali che, in quanto tali, si sottraggono al controllo del sistema conscio.

INCUBI

 
(Occ.) - Secondo Parè (Dei Mostre e Prodigi), gli incubi sono demoni che assumono forma e sembianza di uomo e si congiungono con le streghe; i succubi sono demoni che si trasformano in donne. Tale congiungimento non avviene solo dormendo, ma anche in stato di veglia. Rivelazioni in tal senso si ebbero nelle confessioni fatte da streghe e stregoni sottoposti all'inquisizione, ma in questo casi si trattava di fantasie estorte con la tortura. L'incubo è qualcosa di più reale e pericoloso del senso ordinario che si dà della parola. Incubo è un elementale maschio, mentre Succuba è un elementale femmina; innegabilmente sono questi gli spettri della demonologia medioevale attirati, dalle regioni invisibili, dalle passioni umane e dalla lussuria. Da alcuni spiritisti ignoranti e da certi medium spiritualisti sono ora chiamati "Spiriti-sposi" o "Spiriti-spose". Ma questi nomi poetici non impediscono loro di essere quello che sono - Gule, Vampiri ed Elementali senz'anima, centri di vita senza forma, sprovvisti di senso; in breve, protoplasmi soggettivi quando sono lasciati soli, che talvolta vengono chiamati in essere, ed in una forma definita, dall'immaginazione creativa e malata di certi mortali. Sono conosciuti sotto ogni clima ed in ogni epoca, e gli Indù possono raccontare molte storie terribili di drammi generati nella vita di giovani studenti e di mistici dai Pisacha il nome che in India si dà agli Incubi. Secondo la superstiziosa antichità, l'incubo era una specie di spirito che prendeva la forma di uomo e si accoppiava con le donne. Presso il basso popolo di Roma, gli Incubi erano anche Geni e Custodi dei tesori nascosti nelle viscere della terra: essi portavano piccoli cappelli, dei quali bisognava prima di ogni altra cosa impadronirsi, per costringerli a dichiarare i luoghi dove erano nascosti i tesori. Oggi l'incubo viene definito come un sogno morboso, che ha per suo principale carattere la percezione dolorosa di un peso immaginario sull'epigastrio o sul petto, con l'impossibilità di gridare e di allontanarsi dall'oggetto chimerico, da cui sembra di essere oppressi. Alcuni popoli antichi credevano che questa impressione fosse destata da un demonio che, in forma di satiro o di gatto mammone, andasse di notte a fare quella molestia alle genti.

INCUNABOLO

 
(Bib.) - Letteralmente, gli oggetti che costituiscono la fornitura di una cuna, o culla. Attraverso una serie di metonimie è pervenuto al significato di manoscritto e stampa originaria, custodita in una biblioteca.

INDETERMINISMO

 
(Fil.) - L'opposto del Determinismo, un termine filosofico usato prevalentemente in morale ed in fisica. In sede etica si dicono indeterministiche quelle concezioni che affermano l'attitudine della volontà ad operare delle scelte libere ed in certa misura imprevedibili, in quanto sostengono che l'agire umano non è riconducibile in toto alle determinazioni da parte dell'ambiente ed ai condizionamenti naturali. Nel campo della fisica, è famoso il principio di indeterminazione di Heisenberg.

INDIANA Astrologia

 
(Ast.) - Si tratta di una astrologia non lontana da quella occidentale e, per tale motivo, considerata una derivazione di quella greca. I testi astrologici indù noti datano l'XI ed il XII secolo d.C. e sono titolati Siddhanta. L'astrologia indù divide la fascia zodiacale in 12 rasi (segni) : Mesha (Ariete), Vrisha (Toro), Mithuna (Gemelli), Kataka (Cancro) o Karka o Karkata, Simha (leone), Kanya (Vergine), Thula (Bilancia), Vrischika (Scorpione) o Alin, Dhanus (Sagittario), Makara (Capricorno) o Mriga, Kumbha (Acquario), Mina (Pesci) o Animisha. La corrispondenza è perfetta, gli indù hanno copiato gli occidentali, un ragionamento cristianamente ineccepibile. Ma gli scavi di Mohenjo-Daro e Harappa hanno portato alla luce reperti di una civiltà comparabile a quella Caldea, con probabili nessi ai Sumeri : il tutto datato III millennio a.C. E l'astrologia c'era già, il che rende improbabile la copiatura. I più pervicaci, però, hanno sempre a portata di mano la teoria di De Mirville. E quella astrologia prendeva in considerazione i pianeti come governatori dei segni zodiacali; tuttavia, una differenza c'è e consiste nel fatto che l'astrologia indù è siderale, mentre quella occidentale è tropicale. Ciò comporta che lo zodiaco indù è primariamente suddiviso in 27 costellazioni di 13^20' ciascuna, con significati propri, non rapportabili ai nostri.
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