Glossario

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GIERACOBOSCHI

 
(Eg.) - Sacerdoti Egizi ai quali era affidata la cura di nutrire e custodire gli sparvieri consacrati al culto del dio Sole.

GIEROFANTI

 
(Eg.) - Vedi "Jerofanti". Sacerdoti che rivestivano la più alta carica nella celebrazione dei misteri eleusini. Quello di essi che disimpegnava la funzione di araldo aveva nome Ierocerige.

GIEROSCOPIA

 
(Eg.) - O Jeroscopia, era una speciale divinazione pratica degli antichi Egizi, che consisteva nell'esame minuzioso delle offerte fatte agli Dei.

GIGANTI

 
(Eso.) - Nella mitologia antica e nella Bibbia erano esseri di statura e forza straordinari, cui venivano attribuite imprese eroiche, costruzione di edifici giganteschi o grandi città, ecc. Si trattava di figure extraumane, talvolta mostruose, abnormi, spesso avversari dell'ordine umano-divino costituito. Il loro nome deriva da Ge-Gao (terra-nasco), i nati dalla Terra, ribellatosi a Giove, scagliati nel Tartaro, andati a simboleggiare le forze plutoniche chiuse nel seno della terra, prepotenti e ribelli nelle prime epoche geologiche, quando la crosta terrestre non era ancora ben solidificata. Qualcuno pensa si tratti degli ultimi giganteschi animali che popolarono il globo prima del diluvio e di cui oggi sono stati trovati i fossili. Erano i Figli del Cielo e della Terra : Esiodo li fa nascere dal sangue che stillò dalla piaga di Urano. Sguardo terribile e feroce, lunghi capelli, gran barba, due serpenti per gambe, cento braccia, cinquanta teste, e chi più ne ha più ne metta. Ebbero l'ardire di dare l'assalto al cielo per detronizzare Giove, lanciarono contro gli Dei enormi massi, alcuni dei quali cadendo in mare divennero isole e scogli, e sulla terra divennero montagne. Gli Dei fuggirono in Egitto trasformandosi in elementi per salvare la pelle, dal momento che un antico oracolo li aveva avvertiti che i Giganti erano invincibili, immortali, salvo che fosse intervenuto qualche mortale. La Terra li difendeva, poiché erano suoi figli, Giove chiese l'aiuto di Ercole. Sconfisse in tal modo i Giganti e li precipitò nel Tartaro; oppure, secondo altri, li seppellì vivi sotto l'Etna. Si trova traccia della loro presenza nel Nord America, presso gli Eschimesi, che li ricordano essere buoni e gentili con gli uomini, tanto grandi da poter attraversare un grande fiume con un passo, o superare con un balzo una montagna. Tra le tante leggende, molto bella è quella che racconta di Kinak, il gigante buono che ebbe cura di una povera donna maltrattata. Nella mitologia nordica, i Giganti sono gli artefici dei fenomeni naturali. I Giganti dei monti sono quelli che originano le frane ed i terremoti; i Giganti del fuoco provocano le eruzioni vulcaniche ed i lampi; i Giganti del freddo sono causa dei ghiacciai e delle valanghe. Ed erano giganti anche gli abitanti di Atlantide, gli uomini della Quarta Razza. Di essi sono stati trovati i resti in Francia sotto forma di ossa gigantesche. Di giganti parlano sia Filostrato che Plinio, Pausania e Plutarco. Erano giganti i Titani ed i Gibborim. Anche Esiodo ed Omero hanno scritto di Titani, Ciclopi, esseri di forza fisica tremenda, sovrumana. La tradizione dei giganti è universale; vissero e fiorirono un milione di anni fa e sono i costruttori dei betili, lithoi, pietre magiche, ecc. Abitavano quasi esclusivamente le regioni settentrionali e li troviamo anche in India con il nome di Daitya, Dev, Danava, ecc.

GIGANTI DEL GELO

 
(Scand.) - O Hrimthursi. Sono i grandi costruttori, i Ciclopi e i Titani dei Normanni, ed hanno una parte importante nell'Edda. Furono loro a costruire il grande muro attorno ad Asgard (l'Olimpo scandinavo) per proteggerlo contro gli Jotun, i giganti malvagi.

GIGE

 
(Gr.) - "L'anello di Gige" è diventato una metafora familiare nella letteratura Europea. Gige era un abitante della Lidia che, dopo aver ammazzato il Re Candaules, sposò la sua vedova. Platone ci racconta che Gige scese una volta in un abisso della terra e scoprì un cavallo di bronzo, all'interno del quale c'era lo scheletro di un uomo che aveva un anello di bronzo al dito. Questo anello, messo al suo dito, lo rendeva invisibile. In un'altra leggenda, Gige era un mostro con cento braccia e cinquanta teste, figlio del Cielo e della Terra, un Titano, che, tuttavia, aveva dignità di Dio.

GIGTEN GOMPO

 
(Tib.) - In tibetano significa "Protettore e Salvatore", ed equivale al sanscrito Lokapati, "Signore del Mondo".

GILGAMESH

 
(Sum.) - Nome sumerico di incerto significato, dato ad un eroe sumerico, babilonese ed assiro, per due terzi Dio e per un terzo uomo. Quinto re della I Dinastia della città di Uruk, è protagonista del poema epico nel quale sono narrate le vicende mitiche della società mesopotamica. Il poema racconta come Enkidu, una creatura primordiale mandata da Anu per combattere la dittatura di Gilgamesh, lotta con l'eroe, ne diventa amico, ed assieme compiono gesta eroiche. Assieme si avventurano in una foresta magica alla ricerca del significato della vita, ma lì incontrano il toro del cielo, inviato dagli Dei per ucciderli. Enkidu viene ucciso, Gilgamesh uccide il toro, ma rimane solo e si chiede quale sarà il suo destino. Va alla ricerca di Utnapishtim, l'eroe sopravvissuto al diluvio universale, per chiedergli come si può sfuggire alla morte. Durante questa ricerca supera prove incredibili, rifiuta l'amore di Ishatar e naviga fin oltre l'Oceano della Morte. Trovato Utnapishtim, questi risponde che per avere la spiegazione richiesta deve vegliare sette notti e sette giorni. Gilgamesh non vi riesce, e si addormenta. Al risveglio, l'eroe del diluvio gli dà un'ultima possibilità : sul fondo del mare vi è una pianta che dona l'eterna giovinezza. Gilgamesh si tuffa, trova la pianta, ma mentre la porta a galla gli viene rubata da un serpente che immediatamente diventa immortale. A questo punto Gilgamesh si arrende, piangendo al suo destino di uomo; il suo viaggio lo ha condotto, in modo avventuroso, al vero significato della vita eterna, peculiarità esclusivamente divina, e non gli rimane che rassegnarsi alla morte, prerogativa questa degli uomini.

GILGOOLEM

 
(Eb.) - Anche Gilgulim. Secondo i Cabalisti Ebrei, indica il ciclo delle rinascite; secondo i Cabalisti ortodossi, "il turbinare dell'anima" che non trova riposo dopo la morte, finchè non raggiunge la Palestina, la terra promessa, ed il suo corpo non è sepolto là. Altrimenti, le Anime Turbinanti, la Rivoluzione della Anime, la versione ebraica della reincarnazione delle anime, o Ego.

GIMI

 
(Ara.) - Nome attribuito dai maomettani a particolari essere soprannaturali, quali sono gli Angeli virtuosi. Sono detti anche GIMIN.
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