Glossario

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FINALISMO

 
(Fil.) - Concezione che afferma l'esistenza della finalità anche in settori della realtà diversi da quello in cui essa è riconosciuta unanimemente, ossia l'attività consapevole rivolta a determinati scopi, caratteristica degli uomini. Nella filosofia greca il finalismo nasce in opposizione al fisicismo dei presocratici. Sviluppato da Platone prima, da Aristotele poi, si afferma sempre come finalità opposta al caso. I Cristiani pongono a base del finalismo la provvidenza divina, e l'uomo fine del creato, cui tutto il resto è subordinato. Il finalismo sarà combattuto da Galileo, Bacone, Cartesio ed infine da Spinoza che lo definisce "pregiudizio disastroso". Un ritorno del finalismo, anche se in forma leggermente diversa, si ha con Leibniz e poi con Kant.

FINALITÀ

 
(Fil.) - Caratteristica che si attribuisce ad ogni evento o processo che si consideri rivolto verso, o guidato da, un fine. Fondamentalmente questa caratteristica è riconosciuta all'agire umano, in quanto rivolto consapevolmente a degli scopi. La finalità si contrappone all'istintualità.

FINDABAIR

 
(Sca.) - Figlia di Medb. Nelle leggende arturiane corrisponde a Ginevra, moglie di Re Artù.

FIR BOLG

 
(Sca.) - Popolo di invasori. Contro di loro lottarono i Tuatha Dè Dannan, e li vinsero.

FISICO

 
-TEOLOGICO (Fil.) - Argomento fisico-teologico, o teleologico, è la prova dell'esistenza di Dio per cui l'ordine a la finalità osservabili nell'universo non possono essere frutto del caso, ma suppongono l'intervento di un Creatore. È la più antica fra le prove dell'esistenza di Dio, già presente in Anassagora. Ma Kant la confutò affermando che l'ordine dell'universo può dimostrare l'esistenza di un Architetto, non di un Creatore.

FISIOGNOMICA

 
(Fil.) - Disciplina parascientifica che si propone di individuare i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto. Nell'antichità era considerata una parte essenziale della fisiologia pratica : i fisiognomici cercavano di individuare il carattere di un uomo confrontandone le caratteristiche fisiche con certi tipi di animali di cui si supponeva nota la natura morale. Il più antico trattato di fisiognomica pervenutoci è quello attribuito ad Aristotele. La fisiognomica fu coltivata per tutto il Medioevo; il trattato più completo e famoso è il "De Humana physiognomonia" di Giambattista Della Porta. Anche Goethe si interessò all'argomento, mentre lo studioso più impegnato era Lavater. In Italia è famosa l'opera di Cesare Lombroso che, dagli studi precedenti, derivò un sistema di fisiognomica criminologica che incontrò favori in molti ambienti.

FISIOLOGI

 
(Fil.) - O Fisici, termine con cui Aristotele indica coloro che per primi parlarono della natura, cioè filosofarono sui principi naturali delle cose con argomenti e dimostrazioni. È il contrario di "teologi", termine che indica colore che, come Esiodo, hanno posto principi divini ed escogitato sofismi in forma di mito. Il sapere dei fisiologi era detto "storia naturale"; i primi fisiologi furono i filosofi Ioni, seguiti da Empedocle, Anassagora, Leucippo e Democrito.

FISKE John

 
(USA) - Hartford 1842, Gloucester 1901. Storico, filosofo e scrittore scientifico americano, si diplomò ad Harvard nel 1863, dopo di che continuò a studiare lingue e filosofia. Frequentò per due anni la Facoltà di Legge ad Harvard, poi aprì un ufficio a Boston. Passò gran parte della sua vita a Cambridge (Massachussets), impegnato a scrivere. Professore ad Harvard dal 1869 al 1871. Le sue lezioni sull'evoluzione, rivedute ed ampliate, furono pubblicate con il titolo di "Lineamenti di Filosofia Cosmica". Con le sue numerose conferenze, contribuì ad allargare la conoscenza di Darwin e di Spencer negli Stati Uniti, cercando di dimostrare che evoluzione e religione non sono incompatibili. Ma la sua fama maggiore è affidata agli scritti storici nei quali egli descrive in modo quasi completo la storia coloniale. Epigono di Spencer, si allontanò dal positivismo per giungere ad una filosofia cosmica che si avvicina all'idealismo teistico. Egli ammette che può esistere un uomo capace di concepire quanto altri non possono, per la finitudine della loro natura. Riconosce la necessità di una causa prima incausata, cui non può essere attribuita alcuna ipotesi verificabile, nè antropomorfa nè divina. L'ordine dell'universo, retto da una legge comune a tutto, ci conferma che tutte le cose procedono da una energia infinita ed eterna.

FIUMI

 
(Occ.) Presso tutti i popoli antichi i fiumi parteciparono agli onori divini, e furono consacrati come figli di Oceano e Teti. I fiumi le cui acque avevano delle cattive qualità furono detti Fiumi dell'Inferno. In generale, gli attributi dei fiumi sono : la cornucopia ( emblema della fertilità del terreno che attraversano), le canne (molto frequenti sulle rive), l'urna (che versa acqua, come la sorgente alimenta i fiumi). I fiumi del Giardini dell'Eden sono quattro : Pison, Ghihon, Iddechel, Eufrate. I fiumi del cielo sono sette : gli Dei creatori discendenti; i fiumi della terra sono sette : le umanità primitive.

FJALLAR

 
(Sca.) - E Galarr, presso le popolazioni nordiche erano i due nani che uccisero Kvasir e col suo sangue misto a miele crearono l'idromele.
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