Glossario

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ANTROPOGENESI

 
(Teo.) - Scienza che tratta dell'origine dell'uomo sulla Terra e del simbolismo arcaico con il quale le Religioni hanno riportato l'origine stessa.

ANTROPOIDI

 
(Sc.) - Con questo termine si indicano tutti gli organismi animali, viventi e fossili, che presentano evidenti affinità morfologiche con l'Uomo. Sono i Primati più evoluti. Per la Teosofia sono esseri comparsi nell'ultimo periodo di Atlantide e rappresentano l'ultima evoluzione puramente fisica dei mammiferi antropoidi inferiori. Avevano in se una scintilla della essenza puramente umana.

ANTROPOLOGIA

 
- La scienza dell'uomo; fra le altre cose, comprende : la Fisiologia, ovvero quella branca delle scienze naturali che svela i misteri degli organi e delle loro funzioni nello uomo, negli animali e nelle piante; e comprende anche e in modo particolare la Psicologia o la grande scienza dell'anima, ai nostri tempi troppo trascurata sia come un'entità distinta dallo spirito sia nel suo rapporto con lo spirito e con il corpo. Nella scienza moderna, la psicologia tratta solo o principalmente le condizioni del sistema nervoso e ignora quasi del tutto l'essenza e la natura psichica. I medici definiscono psicologia la scienza della malattia mentale, e nelle università di medicina la cattedra di disturbi mentali è chiamata con questo nome (Iside Svelata).

ANTROPORFISMO

 
(Gr.) - Da 'anthropos' che significa uomo. L'atto di dotare dio e gli dei di una forma umana e di attributi o qualità umane. Si ritrova in molti popoli dell'antichità, ma è tipico della Grecia, nella cui letteratura ed arte figurativa trova vigorosa e suggestiva espressione. Attraverso l'Ellenismo si tramandò fino ai Romani. Tracce più o meno profonde rimangono anche nelle religioni spiritualistiche più elevate. Ad esempio, la religione Ebraica concepisce Dio sicuramente come puro Spirito, eppure in molte parti della Bibbia si parla di volto, orecchie, occhi, mani, piedi, voce di Dio. Si tratta di sicuro di metafore usate per il popolo ed è un'esigenza insopprimibile dal momento che la mente umana finita non è capace di rappresentarsi l'Assoluto.

ANU

 
(Cal.) - Una delle più alte divinità Babilonesi, 'Re degli Angeli e degli Spiriti, Signore della città di Erech'. Egli è Colui che governa e il Dio del Cielo e della Terra. Il suo simbolo è una stella e una specie di croce Maltese, cioè l'emblema di divinità e sovranità. Egli è una divinità astratta che si suppone informi l'intera distesa dello spazio etereo o cielo, mentre la sua 'sposa' informa i piani più materiali. Entrambi hanno le caratteristiche di Urano e Gaia di Esiodo. Essi scaturiscono dal Caos originale. Tutti i suoi titoli ed attributi sono grafici ed indicano salute, purezza fisica e morale, antichità e santità. Anu era il più antico dio della città di Erech. Uno dei suoi figli era Bil o Vil-Kan, il dio del fuoco, dei vari metalli e delle armi. George Smith molto giustamente vede in questa divinità uno stretto legame con una specie di incrocio fra il 'biblico Tubal Cain e il classico Vulcano' ... che è comunque ritenuto la 'divinità più potente connessa alla stregoneria e agli incantesimi in generale'. È un elemento della Trinità, per certi aspetti è identico a Sin (la Luna), ed è bisessuato come Jehovah. Presso i Sumeri An è il nome del 'cielo' e del dio che ne è il signore; come avverbio indica 'in alto'. Si presume che questo popolo abbia portato con se questa divinità dal luogo di origine, l'Asia Centrale, e lo abbia imposto nei territori dove è emigrato. Anu non aveva in origine famiglia : è il signore supremo, il creatore, ma in ambiente agricolo. Il suo metallo è l'argento, il suo mese è il Nisan, il suo giorno del mese è il primo, il suo simbolo è una tiara con corna appoggiata su un trono, le sue armi sono lo eru (impugnato dagli incantatori negli scongiuri) e l'arco, il suo animale è il toro, la sua casa è nell'alto dei cieli. È il padre degli dei: ottanta di essi formano il suo corteggio regale. Da lui vengono le leggi; nei miti è considerato ora come dio primigenio, , ora come figlio della coppia Anshar e Kishar. La matematica sacra assegna al suo nome il valore 60, il massimo numero del sistema numerico sessagesimale, allora in uso.

ANU

 
(San.) - Un 'atomo', un appellativo di Brahma, che è detto essere un atomo proprio come è l'universo infinito. Una allusione alla natura panteistica del dio.

ANUBIS

 
(Eg.) - Il dio dalla testa di cane, identico sotto un certo aspetto ad Horus, era figli di Iside e di Nepthis, sua sorella. È rappresentato in vari modi: come sciacallo sopra il sarcofago o sopra la cappella mortuaria (da cui deriva, forse, la sua testa di cane), oppure con capo di sciacallo o di cane, la faccia ora nera ora dorata, nella mano sinistra il caduceo o il tau, nella mano destra un ramo di palma. È preminentemente il dio che tratta con i disincarnati, o coloro che sono resuscitati nella vita postmortem. Il suo nome egiziano è Anepou. È una divinità psicomantica, 'il Signore della terra Silente dell'Occidente, la terra della Morte, colui che prepara la strada per l'altro mondo'; a lui il morto veniva affidato per essere condotto dinanzi ad Osiride, il Giudice. In breve, egli è l''imbalsamatore' e il 'guardiano dei morti'. Una delle più antiche divinità dello Egitto; Mariette Bey ha trovato l'immagine di questa divinità nelle tombe della Terza Dinastia. Divinità locale della città altoegizia di Kais, era rappresentata come un cane selvatico con un nastro al collo e la sferza a lato. Collegato ad Osiride nel Libro dei Morti, era onorato come dio dei riti funerari. Ma lo si vede rappresentato anche in altro modo (lastre di piombo trovate in una tomba presso Porta Pia nel 1852), con un simbolismo che sembra condurre verso il 'Serpente Vero e Perfetto', il Dio delle Sette Lettere. I Greci lo identificarono con il loro Hermes Psychopompos (conduttore di anime nell'Averno), uno dei cani che vegliano sul gregge celeste (La Sapienza Occulta), od anche Agathodaemon. È stato anche rappresentato come Michele e Giorgio, mentre uccide un Drago con testa e coda di serpente. L'Anubi-Sirio degli Egiziani equivale all'Hermes-Christos degli Gnostici, la Leontoide Michele-Ofiomorfo degli Ofiti.

ANUGITA

 
(San.) - Una delle Upanishad. Un trattato altamente occulto (Vedi I Sacri Libri dell'Oriente ). Fa parte della Ashva-medha Parvan del Mahabharata e viene considerata la continuazione della Bhagavad-Gita.

ANUGRAHA

 
(San.) - Nel Vishnu Purana, l'ottava creazione.

ANUKI

 
(Eg.) - 'Vedi Anouki' supra. 'La parola Ank in Ebraico significa 'la mia vita', il mio essere, che è il pronome personale Anochi, dal nome della dea egiziana Anouki', dice l'autore dei Misteri Ebraici, o la L'origine delle Misure. Questa dea Egiziana era considerata moglie di Kneph e rappresentata per lo più come una donna seduta su un trono. La sua acconciatura è sormontata da penne e foglie di vario colore e cinta da un diadema. Tiene nella mano sinistra lo scettro a fiore di loto e nella destra la croce ansata, segno della vita divina. Alcuni la accostano alla Vesta dei Romani.
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