La Giornata Internazionale della Terra
Il 22 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Terra, occasione anche per una riflessione sulla necessità di un patto con la Terra e per la Terra.
Un patto che porti al rispetto dell’ambiente, della natura e dei criteri di sostenibilità.
L’adozione di modelli socio economici di tipo spiccatamente consumistico e portati all’eccesso in termini di spreco delle risorse ha portato a gravi conseguenze negative sul clima, sulle risorse naturali, sulle relazioni fra gli esseri umani.
Non si tratta qui di sostenere un ingenuo ritorno a un mondo idilliaco quanto piuttosto di comprendere innanzitutto come i comportamenti umani siano in stretta relazione sia fra di loro sia con la natura. Se la direzione inequivocabile di oggi è verso la distruzione del pianeta urge una presa di coscienza che consenta di ristabilire un patto di mutuo rispetto e di armonia con la Terra e per la Terra, patto che avrebbe come non secondaria conseguenza lo stabilirsi di più corrette relazioni fra gli esseri umani.
Ricordando sempre quanto affermavano i nativi americani: “La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra”.
La politica, l’economia e lo sviluppo delle tecnologie potranno contribuire a tutto questo solo se ci sarà, collettivamente, una presa di coscienza di tipo spirituale e nel segno dell’unità della Vita e del rispetto di tutti i regni della Natura.
Per dirla con le parole del Mahatma Gandhi: “Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso”.
Un patto che porti al rispetto dell’ambiente, della natura e dei criteri di sostenibilità.
L’adozione di modelli socio economici di tipo spiccatamente consumistico e portati all’eccesso in termini di spreco delle risorse ha portato a gravi conseguenze negative sul clima, sulle risorse naturali, sulle relazioni fra gli esseri umani.
Non si tratta qui di sostenere un ingenuo ritorno a un mondo idilliaco quanto piuttosto di comprendere innanzitutto come i comportamenti umani siano in stretta relazione sia fra di loro sia con la natura. Se la direzione inequivocabile di oggi è verso la distruzione del pianeta urge una presa di coscienza che consenta di ristabilire un patto di mutuo rispetto e di armonia con la Terra e per la Terra, patto che avrebbe come non secondaria conseguenza lo stabilirsi di più corrette relazioni fra gli esseri umani.
Ricordando sempre quanto affermavano i nativi americani: “La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra”.
La politica, l’economia e lo sviluppo delle tecnologie potranno contribuire a tutto questo solo se ci sarà, collettivamente, una presa di coscienza di tipo spirituale e nel segno dell’unità della Vita e del rispetto di tutti i regni della Natura.
Per dirla con le parole del Mahatma Gandhi: “Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso”.
Foto di Rob Mulally su Unsplash