Testi per l’intuizione [XLVII]

Testi per l’intuizione [XLVII]
Ci sono brani di poesie, di libri, di memoriali, atti a suscitare l’intuizione del lettore. Il loro significato va oltre le parole e le immagini evocate. È così per questo brano tratto dal numero di luglio 1977 della "Rivista Italiana di Teosofia" (p. 192): "Per conoscerci è necessario conoscere. Questa analisi del carattere e della personalità psichica degli altri porta per conseguenza a un raffronto con la nostra individualità psichica. Naturalmente se noi siamo insofferenti, intransigenti nei confronti degli altri, siamo al di fuori della sintonia, in quanto pretendiamo che gli altri abbiano per noi, pel nostro comportamento, quella tolleranza e sopportazione che noi neghiamo loro. E allora se ci riteniamo saggi, dobbiamo essere noi a tollerare gli altri, non attraverso un moto del pensiero ma attraverso una spontaneità d’anima.
Abbiamo detto che la saggezza sta nel saper vivere nel presente. Sì, dobbiamo dimenticare quello che fu ieri, quella tendenza a trattenere il passato e a farlo risuscitare attraverso il ricordo. Dobbiamo erigere una barriera fra l’ieri e l’oggi, lasciando legato a noi, al di sopra della barriera, solamente quello che è nitido. Lo stesso per l’altra barriera, quella che tutti creiamo fra il nostro oggi e il domani, potrà essere distrutta unicamente attraverso una profonda e sostanziale modificazione di tutto il nostro essere. Sono le incertezze, le passioni, i timori, le ansie che determinano questa specie d’accaparramento per un qualche cosa che ci garantisca un domani migliore. Se noi distruggiamo questo diagramma che abbiamo creato fra l’oggi e il domani, porteremo dentro noi stessi in vita un “quid” purificato, che ci darà la certezza della caducità di quanto non è sostanza, di quanto è materia.
La saggezza è come la lampada che un uomo introduce in una casa oscura. Quando viene portata dentro, essa disperde l’oscurità, genera lo splendore, fa brillare la luce e rende gli oggetti nettamente visibili. Così agisce la saggezza nell’uomo".

Articolo tratto dal numero di agosto-settembre 2019 della Rivista Italiana di Teosofia.