Testi per l’intuizione [XLIX]

Testi per l’intuizione [XLIX]
Ci sono brani di poesie, di libri, di memoriali, atti a suscitare l’intuizione del lettore. Il loro significato va oltre le parole e le immagini evocate. È così per questo brano tratto da Dove il tempo finisce, di J. Krishnamurti e David Bohm (Ubaldini Editore, Roma, 1985, pagg. 61 -62):
K: Sì. L’altro giorno discutevamo della fine del tempo. Gli scienziati vogliono scoprire questo punto, attraverso l’investigazione della materia. Anche i cosiddetti religiosi si sono sforzati di scoprire – non solo verbalmente – se il tempo possa fermarsi. Abbiamo alquanto approfondito questo argomento e diciamo che è possibile, attraverso l’insight, per un essere umano che vorrà ascoltare, scoprire la fine del tempo. Perché l’insight non è memoria. Memoria è tempo, memoria è esperienza, conoscenza immagazzinata nel cervello, e così via. Finché è in azione, non c’è possibilità di avere alcun insight. Insight totale, non parziale. L’artista, lo scienziato, il musicista, hanno tutti insight parziali e perciò sono ancora legati al tempo.
È possibile avere un insight totale, che è alla fine del “me” perché il “me” è tempo? Me, il mio “ego”, la mia resistenza, le mie ferite, tutto questo. Può finire quel “me”? Soltanto quando finisce c’è un insight totale. È questo che abbiamo scoperto.
E abbiamo approfondito il problema se sia possibile, per un essere umano, porre totalmente fine a questa struttura del “me”. Abbiamo detto di sì e ne abbiamo discusso. Pochissimi l’ascolteranno perché forse è troppo terrorizzante. E allora sorge la domanda: “Se finisce il mio ‘me’, cosa rimane? Soltanto vuoto?”. Non c’è interesse per una cosa simile. Ma se si indaga, senza alcun senso di premio o punizione, allora esiste qualcosa. Diciamo che quel qualcosa è vuoto totale, il che è energia e silenzio. Beh, la cosa suona bene, ma non ha alcun significato per un uomo normale che sia serio e voglia andare oltre a ciò, oltre se stesso. E abbiamo ulteriormente approfondito l’argomento: esiste qualcosa oltre a tutto ciò? Diciamo di sì.
DB: Il fondamento.
K: Il fondamento. L’inizio di questa indagine non è forse l’ascolto? Io, come essere umano, abbandonerò completamente la mia attività egocentrica? Che cosa mi spingerà ad allontanarmene? Che cosa farà sì che un essere umano si stacchi da questa attività distruttiva ed egocentrica? Se se ne discosterà mediante premio o punizione si tratterà allora soltanto di un altro pensiero o motivo. Così scartiamo questa ipotesi. Allora, che cosa farà sì che gli esseri umani rinuncino – se posso usare questa parola – vi rinuncino completamente senza motivo?

Articolo tratto dal numero di novembre 2019 della Rivista Italiana di Teosofia.