Testi per l’intuizione [LXIV]

Testi per l’intuizione [LXIV]
Ci sono brani di poesie, di libri, di memoriali, atti a suscitare l’intuizione del lettore. Il loro significato va oltre le parole e le immagini evocate. È così per questo brano tratto dalla rivista “Theosophy in New Zealand”, luglio-settembre 1983 “La Monade”, pp. 41-42:
“È detto esservi sette razze di Monadi. Ogni essere umano appartiene all’una o all’altra di esse, sebbene gli attributi e i poteri di tutti i raggi e di tutte le altre Monadi esistano potenzialmente in ogni individuo.
C’è un unico Piano Divino, Scopo Divino e luogo Divino o “castello” per ogni singola Monade. In ciascuna di esse c’è una speciale combinazione di poteri, un gene particolare, una forte potenzialità individuale non ripetuta altrove né riprodotta in nessun luogo in tutto l’Universo.
Di conseguenza ogni individuo umano è una creazione unica e, se nella nostra coscienza personale potessimo scoprire il nostro specifico gene monadico, riconoscere la sua graduale autorivelazione nell’Ego e nella personalità, noi potremmo acquisire sia il nostro massimo progresso sia dare il più grande contributo al nostro tempo.
Più noi rendiamo manifesta la Monade, più la stessa si rende tangibile. Non appena questo ideale è vissuto, nel senso più alto – nel senso monadico – noi vedremo che ‘felice è l’uomo che ha trovato il suo lavoro’.
Riconoscerci come Monadi, seppure solo all’inizio come immaginazione creativa e realizzazione del supremo potenziale e scopo della Monade, arricchisce la prospettiva mentale. Un’attività continua è quindi più facilmente sopportata attraverso periodi di avversità karmiche, di fatiche e di aridità.
La scoperta del proprio particolare raggio e sottoraggio monadico fornisce un’infallibile guida nel lavoro, nell’autoallenamento, scelta di yoga e nel piano generale strategico nell’azione.
La vita umana può essere paragonata al viaggio di una nave. Gli armatori possono essere rappresentati dalla Monade che conosce e istruisce il Capitano Ego, Atma (Buddhi in Manas), sull’intero viaggio, sui porti da usare, sulle migliori vie da seguire (incarnazioni).
Il Capitano della nave ‘vita umana’ (Ego) è impegnato nella sala nautica (Corpo Causale) dove gli oceani, le vie marittime, i fari e le boe sono tutte segnate da esperienze precedenti (frutti di vite passate). La nave stessa è il corpo fisico con cervello-mente per sottufficiale e caratteristiche basiche e capacità ben sviluppate come l’equipaggio. Come quando si è a bordo, l’accettazione degli ordini e la completa coordinazione degli sforzi di tutti gli interessati è essenziale per un viaggio sicuro, così nella vita, un’azione coordinata nel riconoscere lo scopo monadico e la direzione egoica sono altrettanto essenziali per un risultato positivo.
Sapere che c’è un piano per ogni Monade, la scoperta del proprio scopo Monadico e un serio tentativo di seguire e interpretare la vera legge Monadica, costituiscono la sola garanzia di felicità e successo.
Se a causa di ignoranza o intemperanza o sotto la spinta di un forte stress noi commettiamo errori, la Monade e l’esperienza vitale ci ricondurranno sulla giusta strada. Dagli stessi errori si possono trarre buoni insegnamenti, e i risultati dimostrano essere stati educativi.
Il processo correttivo aumenta sia la visione sia la capacità. Un aforisma persiano dice: ‘Dio scrive dritto su linee curve’. Molti altri scrittori hanno confermato queste verità, principalmente a proposito dello scopo monadico come una ricerca della felicità.
Ecco altre utili indicazioni:
Plotino: non appena un uomo diventa saggio, la felicità è con lui.
Thomson: una vera gloria zampilla dalla conquista di noi stessi. E senza ciò il conquistatore è come l’ultimo schiavo.
Platone: Colui che vuol essere savio e possedere la felicità trae il suo buono dal Supremo, fissando lo sguardo in Quello, divenendo simile a Quello, vivendo attraverso Quello”.

Articolo tratto dal numero di luglio-agosto 2021della Rivista Italiana di Teosofia.