Monte Verità. Back to nature

Monte Verità. Back to nature
Fino al 10 aprile a Firenze, presso il Museo Novecento, sarà possibile visitare la mostra “Monte Verità. Back to nature”, curata da Chiara Gatti, Nicoletta Mongini e Sergio Risaliti.
L'esposizone è dedicata alla celebre collina dell’utopia (situata ad Ascona, nel Canton Ticino svizzero), ai suoi fondatori e agli ospiti illustri che videro nei suoi spazi sospesi nel tempo un "buen retiro” lontano dal dramma delle guerre e anche dallo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo che stava attraversando l’Europa.
Culla di un’esistenza impostata su ritmi primigeni, divenne laboratorio di una nuova cultura, una contro-cultura nata in risposta al conformismo borghese e al pensiero dominante, che attrasse pensatori e anarchici, filosofi, teosofi, letterati, artisti e architetti da ogni paese. Tutti insieme, accolti in una terra baciata dal sole, aderirono ad un sogno per l'edificazione di un mondo migliore.
Il progetto della mostra ripercorre l’esperienza centenaria di Monte Verità che intreccia destini di intellettuali e maestri del Novecento: dall’anarchico Bakunin al coreografo ungherese Rudolf von Laban, dal teorico anarco-comunista Pëtr Kropotkin al dadaista Hugo Ball, dalla danzatrice Isadora Duncan al grande scrittore Hermann Hesse; e, ancora, dall’architetto del Bauhaus Walter Gropius agli artisti Hans Arp e Paul Klee, da Carl Gustav Jung fino al curatore Harald Szeemann che, affascinato dalla storia del luogo, gli dedicò nel 1978 una mostra itinerante in Europa dal titolo emblematico “Monte Verità. Le mammelle della verità”. La Teosofia, con la sua influenza, ha fornito una potente matrice originaria all’esperienza, quella Fratellanza Universale senza distinzioni, fonte di rispetto per tutti gli esseri, per la natura e per la vita stessa.