Il “caso” porta a scoprire nel Chiapas messicano una delle capitali Maya

capitali Maya
Pare quasi che sia la terra a decidere quando l’essere umano debba fare scoperte che aiutano a mettere insieme i tasselli della sua storia.
Non fa eccezione il caso della scoperta di Sak Tz’I’ (“cane bianco” in lingua tzeltal), la capitale di uno dei regni dei Maya, rinvenuta nel territorio del Chiapas, in Messico, non lontano dal confine con il Guatemala.
Tutto nasce dalla scoperta casuale che un allevatore fa nel 2014, nel proprio cortile, di una tavoletta con alcune iscrizioni. L’allevatore ne parla con un venditore ambulante che, sempre casualmente, ne parla ad un giovane ricercatore, che a sua volta attiva gli archeologi della Brandeis University del Massachusetts e della Brown University, che dopo alcuni anni di ricerche e campagne di scavo hanno portano alla luce le vestigia della capitale di un regno Maya, Sak Tz’I’.
Non si tratta di un sito spettacolare come altri ma gli studiosi lo ritengono un tassello importante nella ricostruzione di una civiltà che, almeno per il momento, resta ancora misteriosa.
Nulla, in realtà, avviene per “caso”.
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