Destinatario sconosciuto

Destinatario sconosciuto
In un tempo in cui nel linguaggio e nei comportamenti riaffiorano a tratti le ombre degli anni Venti e Trenta del secolo scorso, vale forse la pena di rileggere “Destinatario Sconosciuto”, il piccolo-grande libro di Kressmann Taylor, pubblicato per la prima volta nel 1938, che narra attraverso un breve epistolario la storia della relazione fra Martin, tedesco, e Max, ebreo americano, dapprima amici fraterni e soci in affari e poi via via sempre più lontani interiormente e ferocemente nemici sul piano pratico.
Il testo non è solo un viaggio nei primi Anni Trenta alle radici di quell’odio che produsse il clima di spietato razzismo in cui maturò l’Olocausto, ma è anche una testimonianza di come la ricerca dei benefici del piccolo io della personalità e del conformismo sociale obnubilino la mente e il cuore degli esseri umani, finendo per travolgere vittime e carnefici.