Carlo Adolfo Schlatter (1873-1958): un pittore teosofo

Schlatter: un pittore teosofo
A Firenze, in Viale dei Mille, c’è un luogo in cui l’arte e la Teosofia si sono fuse attraverso l’esperienza umana e artistica di Carlo Adolfo Schlatter, un pittore teosofo che ha vissuto con grande coerenza la sua ricerca spirituale, considerando l’arte e la pittura in termini non mercantili, ma come vera e propria sperimentazione filosofica e spirituale.
È Casa Schlatter, amorevolmente custodita dalla pronipote del pittore, Alessandra Schlatter, che ha saputo trasformarla in un luogo dove condividere la ricchezza artistica e culturale del suo patrimonio.
Da segnalare l’importante lavoro di catalogazione delle opere di Schlatter che è stato fatto attraverso la tesi della dott.ssa Federica Franci, autrice anche del saggio “Carlo Adolfo Schlatter. Una storia ancora da raccontare”, pubblicato nel catalogo della mostra “L’atelier ritrovato – Carlo Adolfo Schlatter 1873-1958”, che ha ospitato opere di artisti contemporanei quali Stefania Bancalà, Maria Bidini, Anna Cecchetti, Gianna Cocchi, Mario Masini, Franco Rossi e Fabrizio Scheggi.
L’arte di Schlatter, sicuramente via via influenzata dai Macchiaioli, dal Simbolismo e dal Romanticismo tedesco, dalla pittura Naive, si collega direttamente alla sua ricerca teosofica che lo porta, come rileva Maria Grazia Dainelli in un articolo su Casa Schlatter pubblicato nel numero di febbraio 2019 della rivista “La Toscana Nuova” a considerare l’arte “un’attività sacra e spiritualmente formativa, a cui dedicarsi senza mirare all’ottenimento di un successo immediato che passi dal commercio delle opere … l’arte è creare: Schlatter lo ribadisce con grande chiarezza. Lo scopo non dev’essere la creazione tout court, quanto invece elevarsi a una visione del mondo fondata non solo sulla percezione dei sensi, ma soprattutto sull’intuizione e sull’apertura ad altre realtà, in linea con i dettami della dottrina teosofica”.
C’è una particolarità che contraddistingue l’opera di Schlatter: mentre in molti pittori influenzati dalla Teosofia c’è un prevalere degli aspetti simbolici e astratti, il sogno di bellezza di Schlatter conserva un forte legame con la realtà.
Di straordinario rilievo sono i suoi taccuini di studio teosofico, filosofico ed esoterico, a tratti finemente illustrati.
Da uno di questi, titolato “Teosofia Pura” abbiamo trascritto questo prezioso frammento iniziale: “L’esistenza resulta da un processo di estrinsecazione, di creazione, di sbocciamento. Essere e non essere. Contrasto di contrari affermantisi ora come esistenza ora come non esistenza a seconda delle vicende del loro contrato.
Esistenza è limitazione Non esistenza è infinito. La realtà è questo rapporto, questa lotta, un dinamismo universale, una manifestazione eterna che costituisce l’Unità della Vita sia pure figurata in Molteplicità, suo complemento indispensabile”.