Attualità della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
In un momento storico in cui tornano a manifestarsi i segni dell’intolleranza e della messa in discussione della libertà, appare non peregrino tornare ai contenuti della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
La casa editrice Garzanti ne ha curato, nel 2018, un’edizione con l’introduzione di Liliana Segre e con due scritti di Simone Weil, titolati rispettivamente “Professione di Fede” e “L’uomo e il sacro”.
Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava e proclamava a Parigi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. I trenta articoli di cui si compone sono stati discussi e redatti dopo la fine della Seconda guerra mondiale, affinché mai più si ripetesse la tragedia generata dal conflitto. Documento di fondamentale importanza storica “ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni”, la Dichiarazione continua ancora oggi a incarnare i valori etici e civili della nostra società, tutelando i diritti inalienabili dell’essere umano e affermando la fratellanza tra i popoli. Perché – come ricorda la senatrice a vita Liliana Segre nella sua prefazione – non bisogna “mai abbassare la guardia, mai limitarsi a celebrazioni rituali delle nostre carte dei diritti: nessun punto è mai davvero d’arrivo, nessuna conquista è assicurata una volta per tutte”.