Glossario
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PANTEISTA
(Rel.) - Colui che identifica la Natura con Dio e viceversa.
PANTELISMO
(Fil.) - Ogni dottrina che consideri tutto il mondo come corrispondente a fini. Ogni concezione della volontà come fondamento metafisico delle cose. Volontarismo assoluto.
PANTHEON
(Rel.) - Tempio di tutti gli Dei (Pan + Theos), Luogo dedicato, o dove vivono tutti gli Dei. In senso metaforico è la totalità degli Esseri Divini di una religione. In senso materiale, il termine viene usato anche per designare una chiesa, un edificio, un luogo dove si trovano le tombe di uomini illustri. Il Pantheon di Roma è il tempio meglio conservato dell'antica città. Costruito prima dell'era moderna, era basato su una concezione cosmico-astrologica, oggi non più rilevabile a causa dei molti restauri. La sua copertura, il tipo di apertura centrale, le sette nicchie destinate ai sette pianeti sacri, oltre che ai sette dei planetari, il disegno della volta provano questa originaria destinazione. Le statue di Marte Ultore e di Venere Genitrice, fatte sistemare da Agrippa, rappresentavano le forze celesti che proteggevano Augusto, e si esprimevano in lui ed attraverso lui.
PANTHER
(Eb.) - Secondo uno dei cosiddetti vangeli ebraici apocrifi, il Sepher Toldosh Ieshu, Gesù era figlio di Ioseph Panther e di Maria, da cui Ben Panther. La tradizione fa di Panther un soldato romano.
PANTOCRATORE
(Rel.) - Dal greco "panto"=che può tutto e "kratos"=forza o potenza, significa "Onnipotente". È attributo di molte divinità, anche di Cristo, come Signore del mondo.
PANTOMORFO
(Rel.) - Termine che deriva dal greco (panto+morfos) ed indica colui che può assumere qualsiasi forma, o meglio, che ha in sè tutte le forme che poi può estrinsecare nei diversi tipi. È l'Essere Supremo, il Principe dei trentasei oroscopi delle stelle fisse.
PANU
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo nome si indica il Dio del Fuoco, personificazione del Sole.
PANYAN
(Ant.) - Tribù di cacciatori e pescatori dell'India meridionale, appartenente ai ceppi più primitivi del paese, quasi certamente vedici. La loro lingua è il malayalam, i costumi primitivi, la religione animista, il sacerdozio ereditario. Credono nerl licantropismo e sono socialmente organizzati in tribù e famiglie. Rappresentano una delle forme più vicine all'antico ceppo ariano.
PAOLO Santo
(Rel.) - Apostolo e martire, nato a Tarso nella era volgare e morto nel 67 d.C., sotto Nerone. Gran parte della sua vita è descritta dal suo discepolo Luca negli Atti degli Apostoli. Era conosciuto anche come Saulo, dall'ebraico Shàul. Figlio di ebrei osservanti, cittadini romani, famiglia giudaica della tribù di Beniamino, frequentò la scuola di Gamaliele il Vecchio a Gerusalemme e fu educato a profonda religiosità nella setta dei Farisei. Visse attivamente, da giovane, nella sua città, non conobbe personalmente Gesù, anzi partecipò alla persecuzione contro i cristiani. La leggenda racconta che nel 36, mentre si recava a cavallo a Damasco, ebbe la famosa visione e si convertì al cristianesimo. Battezzato da Anania, riacquistata la vista che aveva perso durante la visione, trascorse tre anni nel deserto, in religioso raccoglimento. I suoi primi tentativi apostolici non ebbero successo e, pur trovando accordo con Giacomo e Giovanni, ebbe un avversario irriducibile in Pietro. Nel 46 iniziò i suoi grandi viaggi missionari. Dal 58 al 60 rimase imprigionato a Gerusalemme ed a Cesarea, sotto l'accusa di aver profanato il tempio ebraico introducendovi un pagano. Essendo cittadino romano, chiese di essere giudicato a Roma; per tale motivo venne trasferito a Roma via mare ma, a seguito del naufragio dell'imbarcazione, raggiunse Malta e poi Roma Liberato nel 63, non si hanno di lui notizie fino al 66, anno in cui viene arrestato a Nicopoli, in Epiro, condotto a Roma dove viene condannato a morte e decapitato nel 67 d.C. Si racconta che fu seppellito da S.Antonio e la sua fossa fu scavata dai leoni che, benedetti dal santo, si allontanarono docilmente. Gli sono attribuite 14 lettere (Romani, Corinti 1 e 2, Galati, Tessalonicesi 1 e 2, Colossesi, Efesini, Timoteo 1 e 2, Tito, agli Ebrei), sulla cui autenticità si discute ancora. Da queste lettere emerge una personalità acuta ed appassionata, una totale dedizione al vangelo, il tutto conforme a quel mondo ellenistico che non riuscì a cancellare la sua formazione iniziale alla scuola rabbinica. La sua dottrina presenta momenti di grande approfondimento, prospettive innovatrici, che fanno del Cristo una figura esoterica che, solo mediante una lettura superficiale, può essere ridotta a colui che è salvatore solo perchè è risorto. Paolo influenza la Chiesa cattolica, ma anche tutti i cristiani, e la lettura appropriata delle sue opere ne fa un iniziato di tutto rilievo.
PAPA
(Cat.) - Le Chiese di Siria, le Copte e le Etiopi, chiamano Abba, o Anba, i loro Vescovi; questi usano lo stesso nome per chiamare il loro Patriarca. Per creare una differenza, si diede al Patriarca di Alessandria il nome di Baba, o di Papa. Anche nella Chiesa di Roma, per un certo tempo si chiamavano Papa i Vescovi; nel IV secolo il termine divenne attributo esclusivo del Vescovo di Roma, il successore di Pietro, colui che governa la Diocesi di Roma e la Chiesa Universale, che è il Vicario di Cristo in terra. Esso viene eletto dai Cardinali in Conclave cui possono partecipare 120 porporati che non abbiano superato l'80^ anno di età. Può essere eletto Papa chiunque, purché abbia la maggioranza dei 2/3 + 1 dei partecipanti al Conclave. L'eletto deve accettare la nomina, ma può rifiutarla. Il Papa rappresenta Pietro nel santuario esterno, Gesù nel santuario interno: il "Santo dei Santi" cristiano. Dai cristiani è ritenuto infallibile, dono divino riconosciutogli nel Concilio di Trento. Tuttavia, permane da sempre un conflitto ancora non del tutto sanato: ha più potere il Concilio o il Papa? Oggi sembra che la "plenitudo potestatis" sia affidata al Papa, ma il fuoco cova sotto la cenere e talvolta si creano movimenti che tentano di riportare a galla la vexata questio. Perchè il magistero papale possa qualificarsi infallibile, devono verificarsi quattro condizioni importanti: 1) Il Papa deve insegnare non come persona privata ma come pastore universale della Chiesa; 2) Il suo insegnamento deve riguardare questioni di fede e di morale; 3) Deve rivolgersi a tutta la Chiesa e non ad una sola parte di essa; 4) Deve pronunciare giudizi definitivi che vincolano la coscienza universale. Il Concilio Vaticano II ha collocato l'esercizio del primato papale all'interno della collegialità episcopale.