Glossario

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LOUHI

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava è la Padrona di Pohiola, una potente maga detentrice del mitico Sampo. È raffigurata come una vecchia, dal mento aguzzo e dalla bocca sdentata. Ha, però, delle figlie bellissime che sono ambite da tutti i discendenti di Kaleva.

LOVIATANR

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, è la madre di tutte le pestilenze.

LOYOLA Ignazio de

 
(Spa.) - Castello di Loyola 1491, Roma 1556. Cadetto di nobile famiglia, ove era tradizionale il mestiere delle armi, abbracciò anch'egli la carriera militare. Fu paggio di Juan Velasquez, mesnadero di don Antonio Manrique, gentiluomo del duca di Najera. Nel 1521 partecipò con valore alla difesa di Pamplona, attaccata dai Francesi, e rimase gravemente ferito. Durante la convalescenza, non trovando libri di cavalleria, lesse la Vita di Cristo e la Leggenda Aurea. Avvenne in lui la conversione che lo mutava in ardente cavaliere di Cristo e lo determinava a pellegrinare in Terra Santa per fare penitenza e convertire gli infedeli. Si ritirò in solitudine sulla montagna di Monserrat, in una grotta presso Manresa, e si dedicò per quasi un anno alla meditazione, componendo le parti più significative dei suoi "Esercizi Spirituali". Nel febbraio 1523 si recò a Roma ed ottenne dal papa Adriano VI l'autorizzazione ad andare a Gerusalemme. Nel settembre dello stesso anno vi approdò, ma dopo venti giorni di meditazione nei Luoghi Sacri, fu costretto a prendere il mare ed a fare ritorno in patria. Si era reso conto che senza lettere non si converte nessuno, ed allora si diede allo studio. Nel 1534 raccolse i primi proseliti fra gli studenti della Università di Parigi : sei compagni con i quali fece voto di castità, povertà e di pellegrinaggio. Se quest'ultimo non fosse stato possibile, essi si mettevano a disposizione del papa per qualsiasi missione volesse loro affidare. Ignazio fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1537, ma non poté recarsi a Gerusalemme perchè, a causa della guerra fra Venezia ed i Turchi, la via per quella città era impossibile. Nel 1539, assieme a nove compagni, offrì al papa la formazione di una vera e propria congregazione religiosa. La Compagnia di Gesù fu approvata da Paolo III nel 1539 e nel 1541 Ignazio fu eletto Preposto generale del nuovo Istituto. Da questo momento in avanti la sua vita si identifica con la storia dei Gesuiti. A Roma cominciò a formare i suoi figli spirituali, che venivano poi inviati missionari in tutto il mondo. Nel 1551 fondò il Collegio Romano, sviluppando un'organizzazione dell'Ordine destinata all'insegnamento. La sua Compagnia, oltre che efficace strumento per la Chiesa durante la Controriforma, operò per la difesa e l'espansione del cattolicesimo in tutto il mondo. Grande organizzatore, profondo mistico, Ignazio di Loyola fu santificato da papa Gregorio XV nel 1622.

LU

 
-LAN (Cina) - Autore citato nella Dottrina Segreta.

LUBARA

 
(Cald.) - Il Dio della Pestilenza e della Malattia.

LUBBOCK John

 
(Ing.) - Londra 1834, Kingsgate Castle 1913. Archeologo inglese, studiò ad Eton, si avvio verso l'attività di banchiere seguendo le tracce paterne, dove ottenne grande successo. Entrò nel Parlamento nel 1870 ed entrò a far parte della nobiltà nel 1900, con la nomina a Barone di Avebury. Riconosciuto come autorità certa nel campo della finanza, il suo nome è legato al Bank Holidays Act del 1881, allo Shop Regulation Act del 1885 ed allo Shop Hours Act del 1904. Difese con convinzione il principio della rappresentanza proporzionale ed orientò i suoi studi in campo scientifico verso la ricerca delle rovine e della storia dell'umanità, nonché alle abitudini degli insetti. Scrisse molte opere di biologia, geologia, paleontologia ed economia; alcune delle sue opere ebbero grande diffusione. Il suo capolavoro è certamente "Formiche, Api e Vespe" pubblicato nel 1882; altre opere sono : L'Uomo preistorico, Le origini della civilizzazione, Cinque anni di scienza, ecc.

LUCA

 
(Rel.) - Autore del terzo vangelo canonico, considerato sinottico con quelli di Matteo e Marco. Durante il secondo viaggio missionario, e quasi sempre dopo, fu compagno di Paolo; prima risiedeva probabilmente a Filippi. Paolo lo cita spesso come medico carissimo ed uni compagno; Luca era anche detto il medico antiocheno. Si tratta certamente di una persona di grande cultura e di notevole esperienza, perizia e precisione. Proveniva dal paganesimo e si convertì al cristianesimo nel 43 circa. Non incontrò mai Gesù e forse morì in Bitinia. È considerato l'evangelista più accurato, sia per lo stile che per l'uso corretto della lingua greca. Gli scritti di Luca, secondo Loisy, costituiscono un enigma. La prefazione del terzo vangelo e quella degli Atti mostra che i due libri formavano originariamente due parti di una stessa opera con dedica a personaggio conosciuto. In seguito, sia il Vangelo che gli Atti sono stati rimaneggiati; infatti è impossibile riconoscere la stessa persona in colui che in Atti parla di "noi", e colui che nella prefazione dice di non far parte dei discepoli. Il vangelo di Luca non può essere collocato nel I secolo d.C., ma probabilmente verso la metà del secondo. Si dice che San Luca sia stato anche pittore e che avrebbe dipinto un ritratto della Vergine, oggi esposto in Santa Maria Maggiore a Roma; ma la cosa è poco probabile. All'evangelista Luca è associato l'animale sacro .......

LUCAE Johann

 
(Ger.) - Marburgo 1814, Francoforte 1881. Antropologo ed anatomico tedesco, docente di zoologia presso la Società di Scienze naturali di Francoforte, poi professore di anatomia nell'Istituto Medico di Francoforte. Condusse importanti ricerche di antropologia e di anatomia.

LUCE

 
(Rel.) - In molte esperienze religiose ed in molte dottrine filosofiche, la luce è l'elemento simbolico fondamentale. La contrapposizione fra luce e tenebre, già presente nel Genesi, è posta dal cristianesimo in una visione di comodo : la luce è Cristo che, squarciate le tenebre del peccato, indica all'uomo la verità evangelica. In tal modo Cristo diventa "fotoforo", ossia "portatore di luce", che si dice anche Lucifero, piaccia o no ai cristiani. Se il Cristo è inteso quale Logos, siamo molto vicini alla verità; le Tenebre sono Padre-Madre e la Luce, il loro figlio. Le Tenebre nulla hanno a che vedere con il peccato dell'uomo; esse sono eterne, la Matrice dalla quale le Sorgenti di Luce appaiono e nella quale si immergono al loro scomparire. Sul piano mayavico temporaneo, luce e tenebre sono dipendenti l'una dall'altra, nell'ambito di quella dicotomia che rende possibile la vita dell'uomo. Ed anche nell'universo, la percezione della luce è diversa a seconda dell'occhio che la percepisce. Ma le Tenebre che riempiono lo Spazio illimitato sono la rappresentazione allegorica delle condizioni dell'Universo durante il Pralaya, o Riposo assoluto. E le Tenebre, a loro volta, nascono dalla Luce Assoluta. Secondo i Rosacroce, Luce e Tenebre sono la stessa cosa e diventano separabili solo nella mente umana. Le Tenebre sono puro spirito, base radicale e metafisica, unica realtà; la Luce è materia, effetto soggettivo, fulgore apparente, Illusione, Maya. Robert Fludd dice : "le Tenebre adottarono la Luce per rendersi visibili". La luce della coscienza è la luce del Logos, ed è questa luce che l'occultismo pratico adopera per rendere visibile il Logos, mediante figure geometriche. La luce del Logos è la radice del Sè mentale e del Sè fisico, la permutazione del mondo manifestato. L'aspetto noumenico della Luce è Aditi-Vach, o Sephira, che come Logoi femminili sono anche correlati al Suono ed all'Etere. Para è la luce ed il suono dell'Inconoscibile; quando è trasferita nell'ideazione del Logos, o nella sua luce latente, diventa pasyanti; quando diventa luce espressa è madhyama. Per la Cabala, Luce, Suono e Numero sono i tre fattori della Creazione. Per gli Occultisti, la Luce è Spirito e Materia allo stesso tempo. La vera Luce è quella dello Spirito, portata dai Figli della Luce emersi dall'Oceano di Luce. La scienza non sa cosa sia la luce. La definisce in molti modi, salvo a correggersi di volta in volta. Le molte ipotesi scientifiche sono state mode dalla effimera durata. In Iside Svelata, H.P.B. dice : "La Luce è la figlia primogenita e la prima emanazione del Supremo. La Luce è vita e principio vitale". Essa è il grande mago proteiforme che dà origine a tutte le forme ed agli esseri viventi. Nei suoi raggi si trova l'origine di tutte le azioni, sia fisiche che chimiche : essa dà la vita e la morte. Le Forze Creatrici, che nascono dalla luce del Logos, condensano la luce eterna sul piano oggettivo, facendola diventare materia grossolana. In Occultismo esistono tre tipi di Luce : Luce astratta ed assoluta - Sono le Tenebre. Luce del Manifestato-Immanifestato - La Luce del Logos. Luce riflessa nei Logoi - La luce dei Dhyan Chohan che la riversano nell'Universo oggettivo. Per la Cabala, la suddivisione è la seguente : Luce chiara e penetrante - Jehovah Luce riflessa - ........... Luce nell'astratto - Gli Elohim. Il libro scritto sulla Cabala si chiama Zohar (Luce) e spesso i Sephiroti vengono chiamati "Luci". Gli Gnostici consideravano il Serpente, l'Androgino, emblema di Sapienza e di Eternità. Esso era composto da Ennoia (la Mente divina, la Luce)) e da Agathodaemon (l'Ombra della luce); Luce ed Ombra, dunque, non esiste l'una senza l'altra, almeno nel mondo manifestato. Per gli Zoroastriani, Arimane è l'ombra manifestata di Ahura Mazda, che è la Luce. Male e Tenebre sono coeterni con il Bene e la Luce, mentre la Luce eterna è troppo forte per poter essere vista dallo intelletto umano. Nel Pimandro si dice : "Il Pensiero divino diventa Luce e Vita attraverso il Verbo". I Figli delle Tenebre sono superiori ai Figli della Luce, essendo le Tenebre la Luce Assoluta, quella più alta. Dio è Luce, Satana è l'Ombra; come può l'uomo vedere la luce senza la ombra ? Il termine Luce viene talvolta usato come sinonimo di Conoscenza e di Illuminazione. Il numero associato alla luce è il 3. In filosofia troviamo Aristotele che parla della luce come del quinto elemento, l'etere, composto di materia fluida e sottile. Per i Neoplatonici, la Luce è la manifestazione propria del Divino. San Tommaso, riprendendo il pensiero di Roberto Grossatesta, assume la luce come principio fisico originario da cui tutti gli enti derivano la corporeità. S.Agostino dice che l'uomo conosce i principi ideali per illuminazione, cioè attraverso lo aiuto di una particolare facoltà conoscitiva offerta da Dio. Per Maestro Eckart la luce è la scintilla dell'anima, l'elemento divino presente nell'interiorità di ciascun uomo.

LUCE ASTRALE

 
(Eso.) - La Grande ingannatrice dei sensi limitati dell'uomo. In essa vi è il prototipo di ogni cosa che si trova nell'Universo oggettivo; essa è il piano inferiore ed il mondo dell'Anima Mundi. Il Drago è l'antico glifo della Luce Astrale, il Principio primordiale che è la "Saggezza del caos". Essa è Spirito-Materia: parte dal più puro piano spirituale , scende gradualmente fino a divenire grossolana e, sul nostro piano, Maya, diventa il Serpente tentatore ed ingannatore. Per i Cabalisti, la Luce Astrale è Padre-Madre, l'Etere primordiale, l'aspetto inferiore di Akasha. Per i Caldei era Ana (da cui Anna), il Cielo; per gli Indù è Anaitia o Anapurna o Kania. Ma Kania è la Vergine di Luce, la Luce Astrale, in uno dei suoi molteplici aspetti. Su di essa i Lipika scrivono i pensieri e le azioni di ogni essere vivente. La luce Astrale è l'anima del mondo differenziato. Lucifero (la Luce Astrale), è una forza intermediaria esistente in tutto il creato; serve a creare ed a distruggere. Ogni passione sessuale che soverchia i sensi è un turbine di questa luce che cerca di trascinare l'essere vivente verso la morte. Pazzia, allucinazioni, visioni, estasi, sono tutte forme di pericolosissima eccitazione dovuta a questo fosforo interno. Essa è della natura del fuoco : un uso intelligente riscalda e vivifica, l'eccesso dissolve ed annichila. L'uomo deve imparare a controllarla per conquistare l'immortalità. Come agente divorante, vendicativo e fatale, essa è il fuoco dell'inferno, il serpente della leggenda, il Diavolo, Satana. La Luce Astrale è duale e bisessuale; la sua parte maschile (ideale) è puramente divina e spirituale: è la Saggezza, lo Spirito, Purusha. La parte femminile è contaminata con la materia, è già materia, ed è quindi "male". Essa è il principio vitale di ogni creatura vivente e fornisce all'uomo il perispirito fluidico, l'anima astrale, cose di cui sono dotati tutti gli esseri viventi. Per gli Gnostici, Sophia era la Saggezza Divina, mentre Sophia Achamoth personificava l'Etere, la Luce Astrale inferiore. Fra la Luce Astrale e l'Akasha (anima Mundi) esiste lo stesso rapporto che passa fra Satana e la Divinità. La Luce Astrale è il Grande Agente magico della Magia Nera, l'antica Luce Siderale di Paracelso. Essa non contiene tutte le cose, ma è ciò su cui tutte le cose si riflettono. Il Fuoco e l'Acqua sono i genitori della Materia Cosmica, la cui anima è l'Etere e la cui ombra è la Luce Astrale. Gli oracoli Caldei parlano del Dio del Mondo eterno, illimitato, giovane e vecchio, di forma serpeggiante; tale forma è un'immagine per esprimere il moto vibratorio della Luce Astrale, ben nota agli antichi, anche se il termine è stato inventato dai Martinisti. Eliphas Levi identifica la Luce Astrale con Lucifero. La Luce Astrale è il Karma dell'Umanità, un'entità personale ed impersonale che compendia la luce visibile e quella invisibile. Essa è nello stesso tempo creativa e distruttiva e può essere considerata come un aspetto del "Fuoco vivente". Talvolta i Cabalisti dell'Occultismo usano per essa l'allegoria dell'Uovo delle Tenebre. Nella mitologia scandinava la troviamo sotto forma di rugiada che cade durante la notte. L'anima della Luce Astrale è divina, ma il suo corpo è infernale. Nello Zohar viene rappresentata con la Testa Magica, mentre è comune il detto che la Luce Astrale è Daemon, o Deus Inversus. Se osserviamo la religione egizia, troviamo il suo corrispettivo nel più basso aspetto di Ptah, ma anche in Nahbkoon, "colui che unisce i doppi", un serpente con gambe umane, con o senza braccia, simbolo del duplice potere fisiologico e spirituale, l'Umano ed il Divino. Il corpo umano è carico di luce astrale, nella quale sono scritti i decreti del Fato. Nello Zohar si narra la pratica magica detta Nehhaschim (i lavori del serpente) : i maghi lavorano circondati dal Serpente primordiale (la Luce Astrale) che scorgono in cielo sotto forma di una zona luminosa composta di miriade di stelline. E ciò che S.Paolo chiama il "Principe dell'Aria" non è il Diavolo, ma gli effetti della Luce Astrale. Ci piace rimandare il lettore, per un completamento, alle pagine 91 e 92 del VI Volume della Dottrina Segreta, Edizione Società Teosofica Italiana, Trieste.
Regione invisibile che circonda il nostro globo, come ogni altro, e corrisponde al secondo Principio del cosmo (il terzo essendo la via, di cui ne è il veicolo). E' una essenza sottile, visibile soltanto all'occhio chiaroveggente ed è il più basso (salvo l'ultimo che è la Terra) dei sette principi akashici o cosmici. Eliphas Levi la chiama il Grande Serpente ed il Dragone dal quale irradia sulla umanità ogni maligna influenza. E' così, ma perché non soggiungere che la luce astrale non ci trasmette altro che quello che ha ricevuto? Questo è il grande crogiuolo del mondo in cui le emanazioni basse della Terra (fisiche e morali) con le quali la luce astrale viene nutrita, vengono trasformate nella sua essenza più sottile irradiate di nuovo, intensificate in modo da divenire epidemiche-morali, psichiche e fisiche.
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