Glossario

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LODGE Oliver

 
(Ing.) - Penkhull 1851, Salisbury 1940. Scienziato inglese, svolse la sua attività scientifica nel momento del passaggio dalla fisica cosiddetta classica a quella moderna; effettuò ricerche sui fulmini, la telegrafia senza fili, l'elettrolisi, la scarica nei gas rarefatti. Si occupò anche di spiritismo, di religioni e dei loro rapporti con la scienza.

LODUR

 
(Scand.) - Nell'Edda Norvegese, è il secondo membro della trinità degli Dei ed il padre dei dodici grandi Dei. È Lodur che dota il primo uomo - fatto dall'albero di frassino (Ask) - di sangue, ossa e colore.

LOGAN

 
(Occ.) - Pietra oscillante, detta anche pietra divinatoria dai Celti, o pietra della ordalia, pietra dell'oracolo, pietra semovente o animata dai Fenici, pietra rimbombante dagli Irlandesi. Si trovano un pò dappertutto e di esse si parla in tutti i tempi. Venivano usate in modo particolare per derivare presagi, fare oracoli, profezie, e cose simili. Apollonio Rodio sostiene che esse venivano mosse a distanza dai sacerdoti, usando la forza della volontà. Hargrave Jennings, nella sua opera "I Rosacroce", ne parla con grande dettaglio nel cap. XIII, riferendo anche della pietra posta sotto il trono dell'incoronando re di Inghilterra (a Westminster), alla quale veniva chiesto il verdetto sulla nomina o meno del re.

LOGI

 
(Sca.) - Letteralmente, "fiamma". Questo gigante, i suoi figli ed i suoi parenti, si fecero finalmente conoscere come gli autori di ogni cataclisma e conflagrazione in cielo o sulla terra, facendosi scorgere dai mortali in mezzo alle fiamme. Questi demoni giganti erano tutti nemici dell'uomo, di cui tentavano di distruggere il lavoro dovunque lo trovassero. Sono un simbolo degli elementi cosmici. È detto anche Loki, o Loke, ed è il Dio del Male, il cui unico scopo è quello di distruggere l'universo. Dopo essere stato la causa della morte di Balder, gli Dei, stanchi della sua malvagità e temendo che prima o poi avrebbe distrutto anche loro, lo incatenarono. Loke sposò Sigyn, dalla quale ebbe due figli : Vali e Narf. E fu con le viscere di Narfi che gli Dei incatenarono Loke nel regno di El. Si accoppiò anche con la gigantesca Angerbode, dalla quale ebbe tre figli mostruosi : Fernir (il lupo), Jormungard (il serpente) ed Hell (la morte). I tre fratelli avranno un ruolo rilevante al momento del Ragnarok. (Vedere "Crepuscolo degli Dei").

LOGIA

 
(Gr.) - I discorsi segreti e gli insegnamenti di Gesù contenuti nel Vangelo di Matteo - nell'originale Ebraico, non in quello Greco spurio che abbiamo noi - e conservato dagli Ebioniti e dai Nazareni nella biblioteca raccolta da Pamphilo, a Cesarea. Questo "Vangelo" definito da molti scrittori "il Vangelo genuino di Matteo" fu usato ai suoi tempi (IV secolo), secondo (San) Girolamo, dai Nazareni e dagli Ebioniti di Berea. Come gli Aporrheta, o discorsi segreti dei Misteri, questi Logia potevano essere compresi solo mediante una chiave. Girolamo, inviato a Cesarea dai vescovi Cromazio ed Eliodoro, dopo averne ottenuto il permesso, li tradusse, ma trovò un "compito difficile" (testualmente) conciliare il testo "genuino" con quello dello spurio Vangelo Greco da lui personalmente conosciuto. (Vedi Iside Svelata, Vol. II, p. 180 e seg.).

LOGICA

 
(Fil.) - In senso stretto, per logica si intende la teoria dell'inferenza valida, ovvero delle condizioni alle quali un ragionamento dev'essere sottoposto per verificare che sia corretto. Una conclusione diventa logica quando, data certe premesse vere, essa non può essere falsa. La logica deduttiva afferma che una argomentazione è valida se la conclusione è validamente inferita dalle premesse, ed è inoltre corretta se le premesse sono vere. La logica può essere tradizionale, formale, filosofica, matematica, ecc. Essa ha avuto uno sviluppo che, partendo dalle teorie dei Greci, attraverso il Medioevo, ha portato alle enunciazioni moderne che trova la sua massima negazione nel teorema di Godel.

LOGOGRAFIA

 
(Lin.) - Linguaggio scritto, non alfabetico, fatto di logogrammi.

LOGOGRAMMA

 
(Lin.) - Segno grafico rappresentante una parola di una data lingua. È diverso dall'ideogramma, poiché esso rappresenta non solo il significato, ma anche il significante di una parola. Logogramma è il modo di scrivere un pensiero simbolico. Ogni lettera rappresenta una parola e, quindi, ogni parola, a sua volta, rappresenta un significato complesso, equivalente ad una frase.

LOGOI

 
(Eso.) - Sono gli Dei maschi che all'inizio, cosmicamente ed astronomicamente, diventano Figli del Sole e, quindi, Soli di Giustizia. Sono tutti simbolizzati dal Sole. Essi sono i Poteri creatori che fanno del loro meglio per fornire all'uomo puro uno Spirito immortale cosciente, riflesso del Manas. Essi falliscono, e vengono puniti per il loro insuccesso. I Logoi degli Ofiti erano due : Ennoia, la Mente Divina, ed Agathodaemon, il Serpente. Praticamente erano il Logos che si sdoppia nei due principi del Bene e del Male. Cabalisticamente i Logoi sono il Logos settuplice che si differenzia in sette Logoi, le Potenze creatrici. Sono i sette Raggi emanati dal Protogono, il Raggio Padre, il Logos manifestato, colui che sacrifica il suo Esse affinchè il mondo possa vivere. I sette pianeti sacri sono le case dei sette Logoi. Nel Cosmo vi sono sette tipi di Logoi; ciascuno di essi diventa la figura centrale di uno dei sette rami dell'Antica Religione Sapienza.

LOGOS

 
(Gr.) - Termine greco il cui significato letterale è "parola, discorso, ragione". Per i Greci era la ragione determinante il mondo e la legge in cui essa si esprime. Per lo stoicismo è la divina ragione che, completando di sè il mondo, lo anima e dirige secondo il suo perfetto destino. Per gli Ebrei è un mediatore fra Dio ed il Mondo, è la Sapienza, artefice di tutte le cose. Per Filone è l'ipostasi della parola di Dio, colui che colma l'abisso fra Dio e il Mondo. È l'archetipo del mondo sensibile, la forza vitale che regge gli elementi, la via che permette all'uomo di elevarsi alla contemplazione di Dio. Ora persona, ora forza cosmica, è verità, luce e vita. Nel cristianesimo lo troviamo all'inizio del IV Vangelo, quello di Giovanni, con riferimento a Cristo. Inizialmente il fatto non ebbe grande rilevanza, poiché Gesù era considerato uno dei tanti intermediari fra Dio e gli uomini, con funzione cosmologica e non redentrice. Il successivo concetto di incarnazione di Dio, di consustanzialità, di "unigenito non creato", complicò notevolmente le cose, provocando scissioni in serie ed uno stato confusionale tuttoggi non risolto. Platone dava del Logos tre accezioni : (1) manifestazione del pensiero attraverso i suoni articolati di una lingua; (2) il render conto di una cosa enumerandone gli elementi; (3) l'enunciazione della differenza, ovvero del segno distintivo che individua una cosa. Come è evidente, si tratta di accezioni che si riferiscono al termine filosofico, con espresso riferimento al discorso. Fu Eraclito a parlare di Logos come di una legge universale, attribuendo ad esso l'origine di tutte le cose (lo aveva già fatto Leucippo), di cui gli uomini restano inconsapevoli. Cleante identifica il Logos di Eraclito con il logos spermatikos della dottrina stoica, ossia con la ragione seminale, o principio attivo, del cosmo. Nell'Inno a Zeus egli dice : " il logos attraversa tutte le cose mescolandosi al grande come ai piccoli astri luminosi". È il Logos a garantire l'unità e la simpatia del cosmo ed in quanto legge naturale è il fondamento dell'etica stoica del "vivere secondo natura". Come principio fisico è identificato con il fuoco. Entrando nel campo della Teosofia, la trattazione del Logos si amplia enormemente assumendo una collocazione spazio-temporale che è tanto più facile da capire quanto maggiore è la capacità di immaginazione, o di astrazione, del lettore. Il Logos è la prima figura, per così dire, che appare all'inizio della Creazione. Ma la sua apparizione non è istantanea e definitiva, bensì progressiva e dinamica. Il Primo Logos è il punto al centro del cerchio; non è un punto fisico, ma il famoso punto matematico, adimensionale. Esso rappresenta l'Ideazione Cosmica, la Causa Prima che deriva direttamente dalla Causa senza Causa. Non è manifestato, ma porta in sè le "idee" di tutto ciò che si manifesterà. Viene detto anche Atman, Brahman, Pradhana, ma questi termini non sono esattamente sinonimi, anche se per certi aspetti sono identici. Il Secondo Logos è il diametro che attraversa orizzontalmente il cerchio, la natura passiva, Prakriti, la Vita latente. Esso è parzialmente manifestato, le Acque dell'Abisso sulle quali non vola ancora il Soffio. Il Terzo Logos è la linea verticale che interseca il diametro del cerchio, lo Spirito che feconda la materia, Mahat, l'Intelligenza, l'Anima Universale del Mondo, il Noumeno cosmico della Materia. È detto anche il Demiurgo poiché è il fattore di tutte le cose, e lavora sul mondo manifesto per mezzo di Fohat, la Forza in tutte le sue infinite differenziazioni. In tutte le cosmogonie, il Logos è una figura androgina, che possiede un aspetto maschile ed uno femminile. Ad esempio: Adamo Kadmon e Sephira, Osiride ed Iside, Adamo ed Eva, Brahma e Vach, ecc. Come aspetto maschile dell'Anima Mundi, il Logos è Alaya, il Soffio cristallizzato del Verbo settuplice di cui l'uomo sul piano terrestre è l'immagine. L'appellativo di Demiurgo lo ha in qualità di Costruttore collettivo dell'Universo; egli non fa nulla in prima persona, ma fornisce il progetto, prelevato dall'Ideazione Cosmica, e sorveglia i lavori dei Dhyani esecutori. Esso, infatti, non è una divinità personale, ma l'aggregato dei Dhyan Chohan e delle Forze ad essi aggregate. Il Logos procede dalla Mente, esso sta presso Dio, ma non è Dio, bensì il secondo Dio. In ebraico, il Logos è D(a)B(a)Rm ma diventa D(a)B(a)R(i)M quando assume la veste di Legione di Angeli, o Sephirot, pur rimanendo Uno. Per indicare il Logos, lo Ierofante tracciava un cerchio, o un triangolo equilatero, ed al centro della figura segnava un punto: quello era il Logos. Nella filosofia indù, Mulaprakriti (l'area del cerchio, il velo di Parabrahman, che è la parte esterna al cerchio), è considerata madre e figlia del Logos, che a sua volta è generatore generato, sua causa secondaria. Il Logos è la prima manifestazione di Parabrahman, il primo Ego che appare nel Cosmo, ed anche il fine ultimo di tutta l'evoluzione. Il Logos emette "la luce che dà energia", da cui nasce il quaternario, e questa luce è l'energia cosciente di Mulaprakriti, il suo Potere, la sua materia-forza, la radice unica del Sè. Nel cattolicesimo troviamo il Logos nella figura dell'Angelo della Faccia, in ebraico chiamato Michele, il simile a Dio, la sua rappresentazione manifestata. Il Logos è la "Luce che splende nelle Tenebre", l'Architetto dei Mondi; la sua qualità è il suono, la cui caratteristica è settenaria. Il Logos è il punto più alto della scala settenaria della Vita Una invisibile, eterna ed assoluta, mentre il punto più basso di questa scala è costituito dai Vidyadhara, i Pitri inferiori. È la Monade divina che, puro Adi-Buddhi, si manifesta come Buddhi universale, o Maha Buddhi, o Mahat, radice spirituale onnisciente ed onnipotente, Intelligenza divina, Suprema Anima Mundi, ovvero il Logos. Nel Genesi, il Dio del 1^ capitolo è il Logos, il Signore Iddio del 2^ capitolo sono gli Elohim, ossia i Poteri inferiori. Nel Buddhismo esoterico, il Logos è il raggio brillante dello UNO, che squarcia le Tenebre; il Primo, Vajradhara, il Buddha supremo che i Tibetani chiamano Dorjechang (rdo.rje.hdsin = portatore di fulmini). Come Signore di tutti i Misteri, egli non può manifestarsi, ed allora invia Vajrasattva (cuore di diamante), il Secondo Logos, che è chiamato Dorjesempa (rdi.rje.sems.dpah = essenza o principio di diamante). Da questi emanano i cinque Dhyani Buddha detti Anupadaka. Ishvara è il Logos, lo Spirito, l'Unità composta di spiriti viventi manifestati, il genitore originario, sorgente delle Monadi terrestri e del loro Riflesso divino, che da esso emanano e ad esso ritornano. Nel Zoroastrismo troviamo gli Amshaspend, che sono sei, ed Ormadz, il settimo, che è il loro capo. Ebbene, Ormadz è il Logos, il capo e gli Amshaspend nello stesso tempo. Ed è così anche nel Sistema solare. Dal punto di vista esoterico abbiamo i sette pianeti, uno dei quali è il Sole. Ma esso è il Capo dei Misteri principali, assieme ai pianeti rappresenta la potenza visibile ed attiva, mentre il Logos invisibile e le sue Gerarchie rappresentano la Potenza Assoluta. Nel triangolo di Pitagora, la Tetractis, il vertice è il Logos, lo specchio che riflette la Mente divina, mentre l'Universo è lo specchio in cui si riflette il Logos. E come il Logos riflette tutto nell'Universo di Pleroma, così l'Uomo riflette in sè stesso tutto ciò che vede e trova nel suo Universo. Il Tantrismo, parlando dell'uomo, dice : "tutto ciò che è qui è ovunque, ciò che non è quì non è in alcun luogo". Gli Egizi chiamavano il Sole "Occhio di Osiride" e lo concepivano come il Logos, il Primo nato, la Luce manifestata del mondo. Attraverso il settuplice raggio di questa luce noi possiamo diventare consci del Logos attraverso il Demiurgo. E come il Logos è settuplo nei suoi Logoi, così l'uomo ha sette piani di coscienza, sette stati di materia, sette forme di Forza; tutto ciò che riguarda la Terra è settuplo. Lucifero, nel suo aspetto più elevato, è il Logos, in quello più basso è l'Avversario, in entrambi i casi è il riflesso del nostro Ego : questa è la dicotomia del nostro mondo. Per Lattanzio, il Logos è il fratello primogenito di Satana, e la prima di tutte le creature. E se il Logos riflette nell'Universo la Mente divina, e l'Universo manifestato si riflette nella Monade, allora ogni Monade deve, nel ciclo delle sue incarnazioni riflettere in sè ogni forma di base di ogni regno dell'universo. Da qui il famoso assioma ermetico "Pietra, pianta, animale, uomo, spirito, Dio". Il Logos è la Sapienza passiva in cielo e la Sapienza attiva, cosciente, sulla Terra; è l'Uomo Celeste, il Figlio. Durante il riposo cosmico, il Logos dorme nel grembo di Quello che non dorme mai e non è mai sveglio, perchè è SAT, non un Essere, ma l'Essenza. Da CIÒ (SAT) nasce il Logos invisibile, da cui gli altri Logoi, il Manu primordiale, i Manu, l'Universo e tutto ciò che contiene. Nella filosofia indù troviamo Krishna, il Logos, ed i sette grandi Rishi, i Logoi. Il Logos è il "nato da sè", l'Aja degli Indù; l'Ego è l'immagine del Logos riflessa nel Karana Sharira. Esso, come sintesi delle Legioni e presidente dei Geni, fu il primo Pastore e Conduttore degli uomini. Fohat è la luce del Logos, mentre Vach, simbolo del potere generatore, è il Logos femminile; sono a lei simili Iside e Venere, la madre del prolifico Dio dell'amore. Ed è questo il motivo per cui in India la vacca è sacra : essa è il simbolo della natura creatrice. Il Logos Demiurgo è il Dio nello Spazio, Adamo Kadmon, l'Uomo Celeste, il Suono, l'Abisso e il Silenzio eterno degli Gnostici. Il Logos di Dio è il rivelatore dell'uomo ed il Logos dell'uomo è il rivelatore di Dio. Concludendo, possiamo dire che presso tutte le nazioni e tutti i popoli, il Logos è la divinità manifestata, l'espressione esteriore o l'effetto della causa che è sempre celata. Così, la parola è il Logos del pensiero; per cui "Logos" è opportunamente tradotto con "Verbo" e "Parola" nei loro significati metafisici.
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