Glossario

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EUROPA

 
(Gr.) - Figlia di Agenore, re dei Fenici, e di Telefassa. Un giorno, mentre stava con le amiche, vide fra gli armenti del re un toro placido e mansueto. Si avvicinò e con molto coraggio gli saltò in groppa. Il toro salta allora in mare e portando con sè Europa giunge a nuoto all'isola di Creta dove si manifesta come Giove e la possiede. Da tale congiunzione nasce Minosse, Radamanto e forse Sarpedone. Venere consola Europa che piange con la promessa che una parte del mondo porterà il suo nome. In greco, Europa significa "dai grandi occhi", ma la vera etimologia della parola è sconosciuta.

APOSTOLI

 
(Gr.) - Dal termine apostello che significa 'mando' termine applicato agli inviati, ovvero coloro che erano investiti di una qualche missione. Con questo nome gli Ebrei indicavano coloro che raccoglievano presso le comunità lontane le tasse per il Tempio. Nel Nuovo Testamento acquista un nuovo significato : i dodici discepoli di Gesù, gli inviati per eccellenza. Furono istruiti dal loro Maestro sotto tutti gli aspetti e, dopo la sua resurrezione, furono mandati per il mondo a predicare il Vangelo, battezzare in nome della Trinità, assolvere i peccati. Per la loro opera, vengono chiamati Apostoli anche S.Paolo e S.Barnaba. I loro nomi erano : Simone (poi chiamato Pietro), Andrea, Giovanni, Filippo, Giacomo il maggiore, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Simone cananeo, Taddeo (o Giuda), Giacomo il minore, Giuda Iscariota. Dopo il tradimento ed il suicidio di quest'ultimo, subentrò Mattia. Esotericamente, i dodici apostoli sono le dodici tribù dei Giudei, a loro volta personificazione dei dodici grandi Dei che sono i dodici segni dello Zodiaco.

AZAZEL

 
(Eb.) - 'Dio della Vittoria'; il capro-espiatorio per i peccati di Israele. Colui che comprende il mistero di Azazel, dice Aben-Ezra, 'apprenderà il mistero del nome di Dio', e veramente. Vedi 'Tifone' e il capro-espiatorio a lui consacrato nello antico Egitto. In Ebraico, azal significa 'separato' ed el significa 'dio'. La composizione del nome, quindi, ne evidenzia il significato. Azazel, o Azazyel, nel Libro di Enoc, è uno dei Capi degli Angeli disubbidienti che, scendendo su Ardis, la vetta del Monte Armon, si impegnarono con un giuramento di fedeltà reciproca. Esso insegnò agli uomini l'arte di fare spade, coltelli, scudi, specchi magici ( 'l'arte di vedere ciò che sta dietro'). È uno degli Ischin, che lo Zohar descrive incatenati alla montagna del deserto. La Chiesa Cattolica lo associa a Satana, considerandolo uno dei Figli di Dio che furono cacciati dal cielo e mandati sulla terra.

ATARPI

 
(Cald.) - O Atarpi-nisi, l''uomo'. Un personaggio che fu 'pio verso gli dei' e che pregò il dio Hea affinchè allontanasse il male della siccità ed altre cose prima che fosse mandato il Diluvio. La storia si trova su una delle più antiche tavolette babilonesi e narra il peccato del mondo. Secondo le parole di G. Smith, 'il dio Elu o Bel, indice un'assemblea di dei, suoi figli, e riferisce loro che egli è adirato nel vedere il peccato del mondo'; e nei frammenti delle frasi della tavoletta: '... Io li feci... La loro cattiveria mi rende irato, la loro punizione non sarà lieve... che il cibo si esaurisca, che Vul lassù beva la sua pioggia', ecc. ecc. In risposta alla preghiera di Atarpi il dio Hea annuncia la sua decisione di distruggere il popolo che ha creato, cosa che in fine attua con il diluvio.

MENCIO

 
(Cin.) - Nome italianizzato di Meng-ci, filosofo cinese vissuto nel III secolo a.C. Mencio rappresenta la corrente idealistica del confucianesimo, e la sua teoria principale è la bontà originaria della natura umana. Ogni uomo possiede i quattro semi (compassione, vergogna, modestia, giustizia), ma essi debbono essere sviluppati in modo da divenire quattro virtù. Le virtù si possono esplicare solo nei rapporti sociali, ossia nella società e nello stato. Lo stato dev'essere una istituzione morale, e chi ne è a capo deve possedere le quattro virtù al massimo livello. Se non è così il popolo ha il diritto di ribellarsi. La teoria è nota come "Revoca del mandato celeste" ed ebbe grande influenza nei cambiamenti dinastici che si verificarono in Cina nei secoli successivi. Per Mencio, il governante ideale deve preoccuparsi del benessere del popolo, garantire solide basi economiche ed una equa ripartizione delle risorse. Egli auspicò il ritorno alla pratica del "campo comune", appezzamento di terra diviso in nove quadrati la cui rendita andava ad otto famiglie proprietarie dei quadrati esterni, mentre quello interno, coltivato da tutti, fruttava solo al governo sotto forma di imposta.

LAMARCK Jean

 
-Baptiste (Fr.) - Bazentin 1744, Parigi 1829. Naturalista francese, nato da nobile famiglia, fu mandato in seminario. Morto il padre si arruolò nell'esercito distinguendosi per atti di valore. Ferito, andò a Parigi, dove nacque il lui l'amore per le osservazioni e gli studi scientifici. Il suo primo tentativo fu la classificazione di tutte le piante secondo un metodo dicotomico da lui inventato. Con l'opera "Flora francese" ottenne l'ammissione all'Accademia delle Scienze. Ebbe dal Governo l'incarico di redigere il Dizionario di Botanica e nel 1800 riorganizzò il Museo di storia naturale. Come zoologo si distinse per una ricerca sui vermi, cui seguì uno studio sui meccanismi e fattori della trasformazione della superficie terrestre. Come chimico ebbe grande influsso sulla teoria biologia, quale fautore della generazione spontanea. Egli attribuisce alla natura vivente una forza plastica che produce tutte le varietà del regno animale attraverso un duplice processo : progressivo differenziamento e perfezionamento strutturale. All'azione di questa forza plastica si oppone l'influenza dell'ambiente fisico, che incanala la creatività organica nelle singole specie e determina la discontinuità di un processo che, se fosse influenzato soltanto dalla forza plastica, sarebbe continuo. I mutamenti ambientali producono mutamenti di bisogni, questi, a loro volta, producono diversità di comportamento che determinano la trasformazione di particolari organi e dello stesso piano strutturale dell'organismo. L'azione causativa dell'ambiente è indiretta e si esplica attraverso la caratteristica vitale dell'organismo che risponde in modo ordinato e coerente alle esigenze poste dallo habitat. Nella "Filosofia zoologica", Lamarck espone le tesi che fanno di lui uno dei primi sostenitori dell'evoluzionismo. In una prospettiva completamente deistica, secondo la quale la natura costituisce una totalità regolata da leggi poste dal Creatore, ma funzionanti in modo rigoroso e conoscibili dalla scienza, egli muove dalla convinzione che le specie animali si sviluppano una dall'altra, da quelle più semplici a quelle più complesse. Sostiene anche la trasmissione ereditaria dei mutamenti favorevoli all'adattamento all'ambiente. Le sue teorie furono criticate da Cuvier, suo contemporaneo, ma in seguito anche da Darwin.

FETICCIO

 
(Occ.) - Dal latino "factitium" (fatticcio, artificiale), deriva il portoghese "fetico" con il significato di incantesimo, sortilegio, e quindi di oggetto incantato. Oggi, con tale termine, si intende un idolo grossolano (animale, pietra, pianta, e simili) adorato in Africa, sia sulle coste che all'interno. In psicologia è una forma di perversione sessuale che si manifesta nella concentrazione erotica su una parte ben precisa del corpo o dell'abbigliamento femminile.

LUCIFERO

 
(Lat.) - Il Primo Arcangelo, sorto dalla profondità del Caos, colui che portava la luce, fu chiamato Lux-fero, il Luminoso Figlio del Mattino (dell'Universo), l'Aurora Manvantarica. Molto tempo dopo apparve Jehovah che, però, fu assunto dalla Chiesa come superiore a Lucifero; pertanto bisognava degradare quest'ultimo, e lo fece diventare Satana. E l'operazione continua ancor oggi, quando lo si identifica in senso spregiativo con Venere, interpretando in modo errato il più luminoso dei pianeti, il precursore dell'alba e del crepuscolo. Pitagora chiama Venere "l'altro Sole", mentre i Cabalisti pongono Lucifero-Venere come terzo dei Sette Palazzi del Sole. E siccome Venere viene associata all'egizia Iside, che ha le corna (o meglio, il crescente di luna), anche Lucifero-Venere ha le corna. Non solo si copia, ma si copia anche male ! Lucifero ' l'indù Ushanas, che a sua volta è anche Venere. Esso è la stella del mattino, l'Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita. È lo Spirito dell'Illuminazione intellettuale e della libertà di pensiero. L'allegoria del fuoco di Prometeo è un'altra versione della ribellione dell'orgoglioso Lucifero, precipitato nell'abisso senza fondo, ovvero mandato ad incarnarsi sulla Terra. Il suo equivalente indù, Mahasura, capeggiò gli Asura contro Brahma e per questo Shiva lo precipitò nel Patala, che poi è l'America. Il Diavolo è un peccatore che si pente ed attraverso la devozione dell'adeptato torna al suo Dio. Solo la Chiesa Cattolica poteva metterlo nell'eterna dannazione ! Jehovah aveva creato un uomo ebete, automa senza mente; fu Lucifero ad aprirgli gli occhi sussurrandogli : "il giorno che ne mangerete sarete come gli Elohim e conoscerete il bene ed il male". È lui il vero salvatore dell'uomo, che altrimenti dormirebbe ancora il suo sonno eterno, ed è anche il giusto avversario di un Jeohvah sicuramente cattivo (basta leggere le sue imprecazioni nella Bibbia). Lucifero è il messaggero sempre amante l'Angelo, il Serafino, il Cherubino che sapeva bene ed amava meglio, colui che ha conferito all'uomo l'Immortalità spirituale al posto di quella fisica (che è una immortalità statica). Lucifero è l'Energia attiva dell'universo, il fuoco, la luce, la lotta, lo sforzo, il pensiero, la coscienza, il progresso, la civiltà, la libertà, l'indipendenza. È dolore come reazione al piacere dell'azione, è morte come rivoluzione di vita. Egli è il Sole, la Fonte di vita del nostro Sistema, in cui gli esseri si disintegrano e resuscitano, si purificano in una catarsi attiva, invece di rimanere congelati in statue di ghiaccio. E troviamo Lucifero anche nella mitologia scandinava; esso è Loki, o Loke, o Logi, dio della luce e del fuoco, ovvero di ciò che dà la vita e la distrugge. Ma Loki è un dio benefico, generoso e potente, principe degli Dei, e non del male, come è stato costruito il Satana cristiano. Lucifero è la Luce Astrale, la forza del creato, la luce che vivifica ed uccide. È luce divina e terrestre, Spirito Santo e Satana, Causa ed Effetto della Vita e della Morte universali. Verbo e Lucifero sono la stessa cosa e sotto il loro aspetto doppio sono ciò che S.Paolo chiama il Principe dell'Aria, non un Dio di questo periodo, ma un principio eterno. Si legga Apocalisse (XXII, 16) : "Io Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni. Io sono la radice e la progenie di Davide, la luminosa stella del mattino". Questo nome dette fastidio ad uno dei primi Papi di Roma; e nel quarto secolo ci fu anche una setta Cristiana che fu chiamata Luciferiana. Ma tutto nasce dal fatto che ci voleva un diavolo per giustificare la presenza di un salvatore e per ottenere ciò non si è badato a nulla. È stato un vero "peccato" !

IRENEO

 
(Asia) - Asia minore 130 d.C., Lione 200. Teologo e scrittore cristiano di lingua greca, è stato beatificato. Fu da giovane discepolo di Policarpo, vescovo di Smirne, quindi si recò in Gallia. Nel 177, durante la persecuzione di Marco Aurelio, faceva parte del clero di Lione. Fu mandato a Roma come ambasciatore presso il papa Eleuterio. Tornato a Lione, succedette come vescovo a Plotino. Scrisse un'opera in cinque libri intitolata "Smascheramento e confutazione della falsa gnosi", nota anche con il titolo "Adversus haereses", e la "Dimostrazione della predicazione apostolica". La sua dottrina trinitaria si fonda sulla concezione di Dio padre di tutte le cose che contiene in sè dalla eternità la Parola e la Sapienza. Attraverso la sua progressiva automanifestazione nella storia, Dio si rivela come Figlio e come Spirito. Sulla base dell'identità del primo uomo con tutti gli altri, la responsabilità della disobbedienza alla volontà di Dio non è solo di Adamo, bensì di tutta l'umanità. La redenzione è attuata dall'incarnazione del Verbo che ricostituisce la amicizia fra Dio e gli uomini. Cristo è la ricapitolazione della umanità che, riassumendo in sè ogni realtà, diventa il secondo Adamo e col proprio sacrificio salva l'intero genere umano. Per lui la Chiesa è l'unica depositaria della verità, e su molti argomenti fu in polemica con gli gnostici. In teologia si distinse per il suo attaccamento alla tradizione, cercando in ogni modo e con tutti i mezzi (compresa la falsificazione) di provare la continuità della rivelazione fra l'Antico ed il Nuovo Testamento, dizione che egli è il primo ad usare.

MENTE UNIVERSALE INCOSCIA

 
(Eso.) - Fonte da cui emana Daivi-prakriti, la primordiale Prima Materia che forma tutti i globi semoventi del Cosmo. All'inizio di un grande Manvantara Parabrahman si manifesta come Mulaprakriti e, quindi, come Logos. Questo Logos viene chiamato Mente Universale Incoscia dai Panteisti occidentali e costituisce la base del lato soggettivo dell'Essere manifestato, la sorgente di tutte le manifestazioni di coscienza individuale. Da questa mente nasce un'altra mente, il Secondo Logos, che darà luogo all'artigiano ovvero il Terzo Logos, il Demiurgo, cui è riservato il compito della realizzazione vera e propria. Nella Trinità, il Padre è la Mente Universale, il Figlio è l'Universo Periodico.
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