Glossario

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VIJNANAM

 
(San.) - Il nome vedantico per il principio che dimora nel Vijnanamaya Kosha (il fascio dell'intelletto) e corrisponde alle facoltà del Manas Superiore.

VIKALPA

 
(San.) - Letteralmente significa "conoscenza distintiva", "immaginazione" propria all'ideare in un modo e non in un altro.

VIKARTTANA

 
(San.). - Letteralmente, "tosato dei suoi stracci"; un nome del Sole, e il tipo dell'iniziato neofita sottoposto ad iniziazione solare.

VILLAPANDUS

 
(???) - Citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta quale autore dell'opera "Il Tempio di Gerusalemme", a proposito dei dodici figli di Giacobbe.

VIMANAS

 
(San.) - Nome con il quale si designano i veicoli aerei che si dice fossero in possesso degli Atlantidei.

VIMOKSHA

 
(San.) - Uguale a Nirvana.

VINA

 
(San.) - Un tipo di chitarra larga usata in India e Tibet, la cui invenzione è attribuita variamente a Shiva, Narada, ed altri. È un tipo di liuto con sette corde e 19 tacche. Il termine viene talora usato per intendere l'esperienza del Purusha. Vina era anche il nome di un Manu, vissuto al tempo di Vish-vamistra, che guidò gli Egizi attraverso l'Arabia fino al paese del fango, dove viveva un popolo misterioso, giunto dall'Oriente.

VINATA

 
(San.) - Una figlia di Daksha e moglie di Kashyapa (uno dei "sette oratori" del mondo). Ella generò l'uovo dal quale nacque Garuda, il veggente, il veicolo di Vishnu.

VINGOLF

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo nome si designava il luogo di soggiorno amoroso delle Dee.

VINO

 
(Eso.) - Dal sanscrito "venas" (amabile), il greco "oinos", il latino "vinum", termine che sta a designare il succo dell'uva, il liquore alcoolico che si ottiene dalla fermentazione del mosto, usato come bevanda. Sicuramente conosciuto dai Fenici, lo era probabilmente anche dagli Arii. Spesso considerato il sangue della terra vegetante, ha funzione religiosa solo nell'area di produzione. In Grecia è elemento sacrificale, ma anche bevanda inebriante per i culti orgiastici (Dionisio). L'antica Roma dedicava al vino due feste: le Vinalia in Aprile, quando aveva inizio la consumazione del vino, e l'altra in Agosto, per festeggiare l'inizio della vendemmia. Nei testi di Qumran si trovano riferimenti a banchetti comunitari a base di pane e vino, che presentano varie analogie con il banchetto eucaristico di Gesù, oltre che con l'uso che di questi elementi si fa nell'Eucarestia. L'offerta del pane e del vino, anche fermandosi solo alla Bibbia, risale almeno ad Adamo; prosegue con i sacrifici e trova applicazione anche nel mondo laico. Il pane è il corpo, il vino la sua anima; nel rito latino, la comunione avviene solo con il pane (ostia), mentre nel rito orientale i fedeli si comunicano sia con il pane che con il vino. Ne deriva che nella chiesa cattolica, l'Eucarestia dell'officiante è diversa da quella del fedele: mentre nel primo è completa, nel secondo è solo parziale.
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